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«Case sensitive»
Inviato: gio, 15 mag 2008 0:01
di Federico
Incredibilmente, alla lista manca
case sensitive, un'espressione comunissima e particolarmente fastidiosa.
Se n'è parlato recentemente
qui,
qui si può trovare la soluzione che abbiamo adottato per la traduzione del forum e
qui la vecchia discussione sul termine
case.
Ho messo in lista
sensibile al maiuscolo/minuscolo, che distingue maiuscolo e minuscolo, ma trovare un'espressione piú sintetica sarebbe buona cosa (anche se per quanto mi riguarda non ho un particolare bisogno di risparmiare le mie corde vocali).
Inviato: gio, 15 mag 2008 0:22
di Marco1971
Per esser concisi, io vedrei una formazione del tipo coglicassa (agg. inv.), con varie possibilità: distinguicassa, scernicassa, ecc. Ma cogli- mi pare piú scorrevole e immediato.
Inviato: gio, 15 mag 2008 0:29
di Federico
Per una volta (non l'unica, certo) un "calco semantico" dall'inglese sarebbe l'occasione per recuperare una bella accezione tecnica italiana andata persa.
Intrigante coglicassa: scernicassa mi piace di piú, ma come dice giustamente è meno immediato.
Inviato: gio, 15 mag 2008 2:23
di Federico
Vedo che Windows XP ha semplicemente "distinzione maiuscole e minuscole".
Inviato: gio, 15 mag 2008 4:55
di Freelancer
Marco1971 ha scritto:Per esser concisi, io vedrei una formazione del tipo coglicassa (agg. inv.), con varie possibilità: distinguicassa, scernicassa, ecc. Ma cogli- mi pare piú scorrevole e immediato.
Ma perché bisogna cercare di essere sintetici (sai che risparmio di lunghezza!) a tutti i costi? Se si vuole essere sintetici, si cerchi di (si insegni a) evitare le ridondanze; si risparmierà molto più spazio.
E perché si vuole sempre mappare (leggi: scimmiottare) l'inglese? In inglese si dice
case sensitive perché loro hanno preso il termine dalla cassa tipografica, noi invece da sempre diciamo
maiuscolo e
minuscolo che ci vengono dal latino, perché cercare di gettare a mare queste due parole per tentare (anche se per puro gusto intellettuale) inutili neologismi anziché usarle in costruzioni razionali e comprensibili a tutti?
Inviato: gio, 15 mag 2008 12:23
di Bue
Freelancer ha scritto:E perché si vuole sempre mappare (leggi: scimmiottare) l'inglese? In inglese si dice case sensitive perché loro hanno preso il termine dalla cassa tipografica, noi invece da sempre diciamo maiuscolo e minuscolo che ci vengono dal latino, perché cercare di gettare a mare queste due parole per tentare (anche se per puro gusto intellettuale) inutili neologismi anziché usarle in costruzioni razionali e comprensibili a tutti?
*sigh*

…anzi: *sospiro*
Aderisco totalmente, con tutta la mia solidarieta`. Ma il concetto e` stato espresso e ribadito e straribadito in questo forum per anni con risultati nulli, e ripeterlo di nuovo mi sembra solo un vano esercizio di digitazione, purtroppo.
Inviato: gio, 15 mag 2008 12:52
di Marco1971
Freelancer ha scritto:E perché si vuole sempre mappare (leggi: scimmiottare) l'inglese? In inglese si dice case sensitive perché loro hanno preso il termine dalla cassa tipografica, noi invece da sempre diciamo maiuscolo e minuscolo che ci vengono dal latino, perché cercare di gettare a mare queste due parole per tentare (anche se per puro gusto intellettuale) inutili neologismi anziché usarle in costruzioni razionali e comprensibili a tutti?
Come tradurrebbe lei questa frase usando
maiuscole/minuscole?
By default, MySQL searches are not case sensitive.
Io tradurrei cosí:
Per difetto le ricerche MySQL non sono sensibili alla cassa.
Se
sensibile alla cassa va bene per i francesi (
sensible à la casse), non vedo perché non andrebbe bene per gl’italiani.
Inviato: gio, 15 mag 2008 13:37
di Infarinato
Marco1971 ha scritto:Come tradurrebbe lei questa frase usando maiuscole/minuscole?
By default, MySQL searches are not case sensitive.
Io tradurrei cosí:
Per impostazione predefinita, le ricerche MySQL (o:
in MySQL le ricerche)
non fanno distinzione tra maiuscole e minuscole.
Certo, lo so bene: questa è una
circonlocuzione, ma a me pare che renda piú intelligibile il concetto espresso nell’originale…
Inviato: gio, 15 mag 2008 17:32
di Freelancer
Marco1971 ha scritto:Se sensibile alla cassa va bene per i francesi (sensible à la casse), non vedo perché non andrebbe bene per gl’italiani.
Quello che fanno i francesi non mi interessa granché, io sono italiano.
Concordo con Bue, ma
repetita iuvant. Rifletta su questo:
case è per gli americani parola normalissima in questo senso, che sentono da quando vanno alla scuola elementare, ossia
uppercase e
lowercase fanno parte della loro struttura linguistica- mentale profonda, così come
maiuscolo e
minuscolo per i bambini italiani. Quindi per un americano è normalissimo dire
case sensitive, mentre *
sensibile alla cassa è una forzatura senza alcuno scopo dato che l'italiano può esprimere naturalmente il concetto analogo in modo diverso, ricorrendo per l'appunto a
maiuscolo e
minuscolo.
Lei dovrebbe cercare di vincere questa sua tendeza a riprodurre passivamente l'inglese, aiuterebbe di più l'italiano - e quindi quanti vorrebbero o potrebbero usarlo in modo creativo - a scoprire in sé stesso i punti di forza per soluzioni che non siano sempre e solo innaturali calchi.
Inviato: gio, 15 mag 2008 17:55
di Marco1971
Freelancer ha scritto:Lei dovrebbe cercare di vincere questa sua tendeza a riprodurre passivamente l'inglese, aiuterebbe di più l'italiano - e quindi quanti vorrebbero o potrebbero usarlo in modo creativo - a scoprire in sé stesso i punti di forza per soluzioni che non siano sempre e solo innaturali calchi.
Non mi pare di aver proposto sempre e solo «[innaturali] calchi». Memore delle parole di Nencioni e Sabatini, tendo per quanto possibile a un’armonia terminologica panlatina: per questo m’interessa quello che si fa nei paesi francofoni e ispanofoni e sono, in linea di massima, contrario a una filosofia di chiusura e d’isolamento terminologico, atteggiamento non meno anacronistico dell’adattamento, in un mondo sempre piú globalizzato come il nostro.
A me poco cale che si dica «che distingue le maiuscole dalle minuscole» o «sensibile alla cassa», basta che non si dica – qui sí passivamente –
case sensitive.
Inviato: gio, 15 mag 2008 18:11
di Freelancer
Marco1971 ha scritto:Non mi pare di aver proposto sempre e solo «[innaturali] calchi». Memore delle parole di Nencioni e Sabatini, tendo per quanto possibile a un’armonia terminologica panlatina: per questo m’interessa quello che si fa nei paesi francofoni e ispanofoni e sono, in linea di massima, contrario a una filosofia di chiusura e d’isolamento terminologico, atteggiamento non meno anacronistico dell’adattamento, in un mondo sempre piú globalizzato come il nostro.
L'armonia è una buona medicina ma bisogna stare attenti a non assumerla in quantità eccessiva. Se i francesi o gli spagnoli scimmiottano l'inglese (non so se è così in questo caso), non c'è motivo di seguirli su questa strada; meglio dar loro il la mostrando come ogni lingua può avere in sé soluzioni più valide.
Marco1971 ha scritto:A me poco cale che si dica «che distingue le maiuscole dalle minuscole» o «sensibile alla cassa», basta che non si dica – qui sí passivamente – case sensitive.
E non è proponendo calchi innaturali che si invoglia i meno attrezzati linguisticamente a evitare i prestiti integrali.
Inviato: gio, 15 mag 2008 18:21
di Marco1971
Freelancer ha scritto:L'armonia è una buona medicina ma bisogna stare attenti a non assumerla in quantità eccessiva. Se i francesi o gli spagnoli scimmiottano l'inglese (non so se è così in questo caso), non c'è motivo di seguirli su questa strada; meglio dar loro il là mostrando come ogni lingua può avere in sé soluzioni più valide.
Può anche considerare deficienti i terminologi francesi e spagnoli, ma le assicuro che sono persone competenti. Forse dovrebbe anche rileggersi certi passi dei discorsi di Nencioni e Sabatini.
Freelancer ha scritto:E non è proponendo calchi innaturali che si invoglia i meno attrezzati linguisticamente a evitare i prestiti integrali.
I meno attrezzati linguisticamente non si pongono i problemi che ci poniamo noi: adotteranno quello che circolerà all’intorno, quello che sentiranno per televisione.
Inviato: ven, 16 mag 2008 0:00
di Marco1971
Vorrei tornare brevemente sul concetto di «naturalezza» del calco. Siamo ben sicuri che grattacielo da skyscraper sia «naturale»? Non si sarebbe potuto fare, che so io, sfioranubi? In realtà, in un dato momento, qualcuno (di solito un giornalista o uno scrittore) lancia una parola, e questa, se non appare troppo stramba, attecchisce per forza d’abitudine. Se grattacielo non fosse nell’uso e qualcuno l’avesse proposto qui, sono quasi sicuro che qualcun altro avrebbe detto che è ridicolo e buffo. Ma tutto sta nella decisione di chi ha il potere di influenzare il parlare di tutto un popolo.
Inviato: ven, 16 mag 2008 0:32
di Freelancer
Il paragone non regge. Grattacielo si riferisce a un concetto nuovo che arriva con la parola nuova e allora si fa il calco. Case sensitive è sì un concetto (relativamente) nuovo, specializzato, ma ha alla base parole in uso da secoli che, nella lingua che accoglie il termine, possono combinarsi per esprimere tale concetto, quindi non esiste necessità di imporre un calco che vorrebbe scalzare dall'uso termini consolidati come maiuscolo e minuscolo.
Inviato: ven, 16 mag 2008 0:47
di Marco1971
Freelancer ha scritto:Il paragone non regge. Grattacielo si riferisce a un concetto nuovo che arriva con la parola nuova e allora si fa il calco.
Ah sí? E quale calco si fece per
computer? E perché, invece di
grattacielo non s’è detto, ad esempio,
casa alta? Lo stesso, forse, per il quale non potrebbe imporsi
sensibile alla cassa? E come mai l’Italia è l’unico paese (neolatino) a non avere fatto il calco di
mouse?