«Mettere in risalto» vs «evidenziare»
Moderatore: Cruscanti
«Mettere in risalto» vs «evidenziare»
Rimango sempre un po' frastornato nel leggere frasi del genere: «Il sacerdote mette in risalto che bisogna leggere la Scrittura nel suo complesso». Quando nelle oggettive incontro queste formule "perifrastiche" in luogo dei verbi semplici (in questo caso: sottolinea, evidenzia), istintivamente sarei tentato di aggiungere "il fatto": «Il sacerdote mette in risalto il fatto che bisogna leggere la Scrittura nel suo complesso». Qualcuno sa dirmi se sono vittima di un'inutile elucubrazione?
Ho un altro esempio che ancor più mi "depista": «Agostino aveva fatto l'esperienza negativa che i libri manichei pretendevano spiegare i fenomeni naturali ricorrendo al mito». Non sono certo che nel presente caso - che mi pare stonatissimo - si tratti di un'oggettiva (ma sostituendo "sperimentare negativamente" alla circonlocuzione, la frase potrebbe "filare"). Aiuto! 

Si può omettere il fatto, come si vede dai 657 esempi di [mette/pone] in risalto che offertici da Google Libri.
Aggiungo, per quanto riguarda i nomi, quel che dice la GGIC (vol. I, p. 296):
Aggiungo, per quanto riguarda i nomi, quel che dice la GGIC (vol. I, p. 296):
I complementi frasali possono trovarsi solo in nomi a struttura argomentale (cioè non nomi di oggetti), quali, per esempio: opinione, paura, idea, convinzione, promessa, supposizione, consiglio, proposta, richiesta, ecc. I complementi frasali possono essere di modo finito o infinito, come si vede negli esempi seguenti:
(147 a.) La mia convinzione di poter partire al piú presto è incrollabile.
(147 b.) La mia convinzione che Gianni partirà al piú presto è basata su attente osservazioni.
(148 a.) La mia supposizione di essere stato trascinato via in stato di incoscienza si rivelò giusta.
(148 b.) La mia supposizione che Mario sia partito è errata.
(149 a.) La mia promessa a Maria di partire al piú presto verrà mantenuta.
(149 b.) La mia promessa a Maria che Gianni partirà al piú presto verrà mantenuta.
(150 a.) Il mio consiglio a Maria di partire al piú presto è senz’altro il piú saggio.
(150 b.) Il mio consiglio a Maria che parta al piú presto è senz’altro il piú saggio.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Se mi permette: non è un'«oggettiva». Le «oggettive» e «soggettive» 'completano' l'argomentare di un verbo. Il terzo tipo di completiva, che è quello in questione, chiarisce il significato di un «nome», di un «pronome [neutro prolettico, in funzione cataforica]», anche di un «avverbio [anch'esso prolettico]»: è detto «dichiarativo», oppure «epesegetico».bartolo ha scritto:Non sono certo che nel presente caso [...] si tratti di un'oggettiva
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