«Inequivoco» o «inequivocabile»?

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bartolo
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«Inequivoco» o «inequivocabile»?

Intervento di bartolo »

Si possono usare indifferentemente i due aggettivi in oggetto? Posso dire: «questa frase è inequivoca», in luogo di «... è inequivocabile»? Grazie :roll:
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Il significato è lo stesso («che non si presta a equivoci»), ma inequivoco è d’uso assai recente (1978) rispetto a inequivocabile (1925), e lo trovo solo nel GRADIT. Sebbene inequivoco sia una normale derivazione dall’aggettivo equivoco, chi poco sa e considera adoperabile solo quel che trova nel vocabolario potrebbe reputarlo «scorretto»... Quindi, prudenza se il testo è destinato alle masse. ;)
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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bartolo
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Iscritto in data: gio, 29 set 2005 17:04

Intervento di bartolo »

Grazie :)
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Federico
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Iscritto in data: mer, 19 ott 2005 16:04
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Intervento di Federico »

Mi pare comunque che sia ormai relativamente frequente.
C'è quella sottile differenza data da quell'-abile, come se l'inequivocità fosse una caratteristica intrinseca e statica, e l'inequivocabilità fosse data (anche) dalla capacità (e dal dovere) dell'altro di non equivocare.
CarloB
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Intervento di CarloB »

Però equivoco [aggettivo] aveva un significato ed equivocabile un altro. Perché non si dovrebbe mantenere la distinzione con inequivoco e inequivocabile?
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Marco1971
Moderatore
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Iscritto in data: gio, 04 nov 2004 12:37

Intervento di Marco1971 »

Abbiamo una coppia asimmetrica: equivoco ~ inequivocabile. Equivocabile è di nuovo piuttosto recente (sec. XX; assente dal Treccani e dal Battaglia [compare però nel supplemento 2004]). Potremmo spaccare il capello in quattro e sottilizzare:

equivoco: che si presta a essere inteso in piú modi;

equivocabile: che può prestarsi a essere inteso in piú modi.

Nella pratica, però, sono sinonimi.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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