«Cavare»
Moderatore: Cruscanti
«Cavare»
Secondo voi in questo caso il verbo cavare significa 'ricavare un utile'?
«Non è licito dare lo bestiame al tuo villano che lo capitale stia sempre fermo, overo tu cavi sempre prima il tuo danaio, et poi il villano cominci ad havere parte del fructo, overo che ristori del fructo che n’escie a quelli che muoiono innanzi che cominci a dare la parte al villano, perché lo contracto deve essere sempre comune per essere licito»
Per questo significato di cavare, cfr. TB, 26; Crusca, 33; GDLI, 17; TLIO, 3.
(Il testo è Il libro dell'arte di mercatura di Benedetto Cotrugli, sec. XV).
Grazie dell'aiuto.
«Non è licito dare lo bestiame al tuo villano che lo capitale stia sempre fermo, overo tu cavi sempre prima il tuo danaio, et poi il villano cominci ad havere parte del fructo, overo che ristori del fructo che n’escie a quelli che muoiono innanzi che cominci a dare la parte al villano, perché lo contracto deve essere sempre comune per essere licito»
Per questo significato di cavare, cfr. TB, 26; Crusca, 33; GDLI, 17; TLIO, 3.
(Il testo è Il libro dell'arte di mercatura di Benedetto Cotrugli, sec. XV).
Grazie dell'aiuto.
Non sono sicuro, ma vedrei forse l’accezione 8 del Battaglia:
Anche al figur.: esigere, prendere (somme di denaro).
Anche al figur.: esigere, prendere (somme di denaro).
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Nel Tommaseo-Bellini c’è inoltre quest’accezione, affine:
45. [T.] Com. Cavare danari, Ottenerli con bel modo.
Ma il fatto è che non ho ben chiaro il senso della frase...
45. [T.] Com. Cavare danari, Ottenerli con bel modo.
Ma il fatto è che non ho ben chiaro il senso della frase...
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Buongiorno,
leggendo questo filone m'è tornata alla mente un'espressione che, talvolta, ho sentito: "cavare l'acqua" (nel senso di riempire una vasca o un lavandino con l'acqua del relativo ribinetto). Mi ha sempre stranito, e tuttavia non ho mai approfondito.
Qualche gentile Frequentatore ha spiegazioni o commenti da proporre?
Grazie e buona giornata
leggendo questo filone m'è tornata alla mente un'espressione che, talvolta, ho sentito: "cavare l'acqua" (nel senso di riempire una vasca o un lavandino con l'acqua del relativo ribinetto). Mi ha sempre stranito, e tuttavia non ho mai approfondito.
Qualche gentile Frequentatore ha spiegazioni o commenti da proporre?
Grazie e buona giornata
ECG
L'etimologia non è trasparente, eppure il derivato di cavus predica un 'levare', un 'vuotare', e quindi un 'togliere senz'altro'. Il «bel modo» del Tommaseo è ironico: 'cavar denaro' può voler dire vuotar la tasca di qualcuno, quindi prenderne il denaro a torto.
Il brano qui sopra andrebbe (a braccio) tradotto così:
«Non è giusto [a norma di legge?] dare al tuo contadino la cura del bestiame di modo che il capitale non dia frutti, o più esattamente che tu prenda il tuo guadagno sempre per primo, e il contadino cominci ad avere il suo soltanto dopo; o ancora che tu dia i proventi a chi è in procinto di morire [!], prima d'incominciare a dare al contadino la sua parte: ciò non è giusto perché il contratto, per essere legale, deve giovare sempre a tutti i suoi contraenti».
Direi che «cavare» avrebbe un'originaria accezione in malo, se si parla di denaro. Poi prende il senso di 'vuotare', e qui, per metonimia, di 'trarre fuori' (cavare i denti, il denaro di tasca [ecco un altro complemento di moto da luogo introdotto da di!] etc.).
'Cavare l'acqua', se è d'uso comune entro certe isoglosse, può essere un modo espressivo per dire appunto 'faccio uscire l'acqua dal rubinetto [per riempire la vasca]' (cfr. «dare il tiro» per 'suonare alla porta' dalle parti di Modena – forse un espressivo tirare la cordicella del campanello, quando i campanelli erano piccole campane etc.).
Il brano qui sopra andrebbe (a braccio) tradotto così:
«Non è giusto [a norma di legge?] dare al tuo contadino la cura del bestiame di modo che il capitale non dia frutti, o più esattamente che tu prenda il tuo guadagno sempre per primo, e il contadino cominci ad avere il suo soltanto dopo; o ancora che tu dia i proventi a chi è in procinto di morire [!], prima d'incominciare a dare al contadino la sua parte: ciò non è giusto perché il contratto, per essere legale, deve giovare sempre a tutti i suoi contraenti».
Direi che «cavare» avrebbe un'originaria accezione in malo, se si parla di denaro. Poi prende il senso di 'vuotare', e qui, per metonimia, di 'trarre fuori' (cavare i denti, il denaro di tasca [ecco un altro complemento di moto da luogo introdotto da di!] etc.).
'Cavare l'acqua', se è d'uso comune entro certe isoglosse, può essere un modo espressivo per dire appunto 'faccio uscire l'acqua dal rubinetto [per riempire la vasca]' (cfr. «dare il tiro» per 'suonare alla porta' dalle parti di Modena – forse un espressivo tirare la cordicella del campanello, quando i campanelli erano piccole campane etc.).
Ultima modifica di Ladim in data gio, 02 apr 2009 20:51, modificato 1 volta in totale.
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