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«Alla mattina mi piace passeggiare»

Inviato: gio, 14 mag 2009 10:54
di Daniele
Un mio amico scrive:
Alla mattina mi piace passeggiare.
Io direi:
La mattina mi piace passeggiare.
Oppure:
Di mattina mi piace passeggiare.
Altre volte mi è successo di vedere qui polverizzate certe convinzioni che avevo, così chiedo conferme o smentite.
Ho cercato nel foro ma non ho trovato risposte, né la grammatica del Serianni mi è stata di aiuto.

Grazie!

Inviato: gio, 14 mag 2009 13:45
di Gianluca
La «locuzione» che ho trovato è costruita con la preposizione ‘di’, o, senza preposizione, con l’articolo ‘la’.

Dal Treccani in linea:
mattina s. f. [lat. matutīna (sottint. hora); cfr. mattino]. – 2. In funzione di compl. di tempo, entra in numerose locuz., alcune delle quali hanno valore avverbiale. Con la prep. di: di m., di prima mattina. Senza prep. e con l’articolo: la m. presto, tardi, la m. per tempo, la m. di buon’ora; la m. prima o precedente, la m. dopo o seguente; l’altra m.; ci vedremo la m. del sabato(senz’altra determinazione, la m. può essere compl. di tempo continuato: di solito, la m. studio; è difficile trovarmi in casa la m.); tutte le m., e con tono risentito tutte le sante mattine; una bella m., o anche una brutta m., per iniziare il racconto di un caso improvviso (anche un bel mattino); fare mattina, stare svegli tutta la notte. Senza prep. e senza articolo: ieri m.; domani m. (v. domattina); sabato m.; lunedì m.; ogni mattina. In opposizione a sera: dalla m. alla sera (anche da m. a sera, o m. e sera), per tutta la giornata, continuamente; dalla sera alla m. (o da sera a m.), anche per indicare un breve spazio di tempo: muta opinione dalla sera alla mattina.
Nel «Dizionario Sàndron della lingua italiana» sotto la voce ‘a’, «al mattino» (…‘mattino’ [che è forma meno popolare] e non ‘mattina’ però) è annoverato tra i modi molto diffusi, ma non schiettamente italiani, che derivano a noi dal francese: taglierini al brodo, nel brodo; spaghetti al burro, al pomodoro, col burro, col pomodoro; bistecca ai ferri, sui ferri, cioè in gratella; gelato alla crema, al limone, alla fragola, di crema, di limone, di fragola; uno a uno, a uno a uno; corpo a corpo, a corpo a corpo; mano a mano, a mano a mano, di mano in mano; poco a poco, a poco a poco; a mezzo pacco postale, per mezzo di pacco postale o per pacco postale; a mezzo del tale, per mezzo del tale; all’anno, al mese, alla settimana, al giorno, al mattino, alla sera, l’anno, il mese, la settimana, ecc.; al plurale, nel plurale; punto e a capo, da capo; al di qua, al di là di, di qua, di là da; insieme alla tua famiglia, insieme con la tua famiglia.

...ma si tratta d’una precisazione sulla cui attendibilità chiedo un parere ai ‘cruscanti’.

Inviato: gio, 14 mag 2009 15:23
di Marco1971
Siamo nuovamente confrontati a quel purismo ch’io chiamo insensato perché avulso dalla realtà letteraria. Il costrutto con la preposizione ‘a’ ha tutte le carte in regola, ed è antichissimo nella nostra lingua.
Il Treccani in linea ha scritto:a² 3. Introduce complementi di tempo più o meno determinato: al mattino, alla sera (anche la mattina, la sera); a notte inoltrata; alle due, alle cinque; a Natale, a Pasqua; a colazione, ai pasti; al sabato (= ogni sabato);
Ecco quattro esempi, tra le centinaia disponibili dalle origini a oggi.
Il quale vaticinio apartenere a san Paolo assai chiaramente si vede, perciò che esso fu lupo rapace: alla mattina, cioè nella sua giovaneza, divorò la preda, cioè uccise i cristiani, e al vespro, cioè nella sua età più matura, divenuto servidore a Cristo, divise le spoglie. (Boccaccio, Esposizioni sopra la Comedia)

Altri giudicarono che il sole alla sera tuffatosi nel mare, si estingueva, e che alla mattina una quantità di particelle ignee si riuniva per formare un nuovo sole. (Leopardi, Saggio sopra gli errori popolari degli antichi)

E dato co•reverenzia congio al cardinale, di presente ebbe i suoi baroni e’ suoi capitani de’ cavalieri e delli arcieri inghilesi e guasconi, e manifestò loro la ’ntenzione de•rre di Francia e del suo Consiglio, e come al mattino attendessono la battaglia, e con franche e signorili parole dicendo come Iddio e la ragione era dalla loro parte, e che però catuno prendesse cuore e ardire, e inanimasse sé e’ suoi a ben fare: e ricordassonsi come i Franceschi vinti e sconfitti più volte da•lloro, non arebbono cuore di sostenere la battaglia. (Villani [1280-1348], Cronica)

Ed ecco ei tende la mano, come chi
promette, ei tende la mano che spartiva
le sue semente con la saggezza antica,
la man che già seminò, che al mattino
seminerà là dove fu il granito.
(D’Annunzio, Elettra, “La notte di Caprera”)

Inviato: gio, 14 mag 2009 16:23
di Gianluca
Grazie molte del chiarimento! Gentilissimo.

Non avevo consultato lo Zingarelli (2009):
a² [...] 4 Complementi di tempo: alzarsi all'alba; a notte fonda; alle due; alle tre; a mezzogiorno; a primavera; a Natale; a Pasqua; alla mattina, o la mattina, o di mattina; al sabato, o il sabato, o di sabato; oggi a otto; di qui a vent'anni; elezione a vita.
P.S. Il simbolo () che precede l'‘a’ = ‘italiano fondamentale’.

Inviato: gio, 14 mag 2009 16:32
di Marco1971
Di nulla! :) Però non si fidi ciecamente dello Zingarelli 2009. ;)

Inviato: gio, 14 mag 2009 16:50
di Fausto Raso
Marco1971 ha scritto:Di nulla! :) Però non si fidi ciecamente dello Zingarelli 2009. ;)
E io aggiungerei: neanche del De Mauro in rete...

Inviato: gio, 21 mag 2009 0:03
di Daniele
Grazie mille per avere polverizzato un'altra mia convinzione. :) Purtroppo non ho ricevuto la notifica delle risposte, e le ho viste solo ora.

Inviato: ven, 22 mar 2013 18:56
di Daniele
Scusate se riapro il filone, ma ho ancora un dubbio. In una versione italiana di una canzone inglese, posso scrivere indifferentente:
Giocare in inverno che bello è
oppure
Giocare d'inverno che bello è?

Grazie!

Inviato: ven, 22 mar 2013 20:44
di Marco1971
Sí, però è preferibile d’inverno, per ragioni eufoniche.

Inviato: ven, 22 mar 2013 21:11
di Souchou-sama
Sí, son decisamente d’accordo. Però modificherei un altro paio di cosucce: Giocar d’inverno, che bello è!

Inviato: ven, 22 mar 2013 21:33
di valerio_vanni
Souchou-sama ha scritto:Sí, son decisamente d’accordo. Però modificherei un altro paio di cosucce: Giocar d’inverno, che bello è!
Per decidere bisogna guardare la frase melodica.

E' una fortuna avere nella lingua entrambe le forme ("giocare" e "giocar"), perché la sillaba in più o in meno fornisce un margine di adattabilità alla melodia.

E l'adattamento secondo me non costa niente, perché mi pare che le due forme si equivalgano e nessuna delle due paia una forzatura.

Inviato: sab, 23 mar 2013 9:39
di Daniele
Ah, se non ci foste voi! Grazie!
(Chissà perché, come la prima volta, per questo filone non mi arrivano le notifiche di risposta. Mah, misteri di phpBB!)

Inviato: mar, 13 feb 2018 12:59
di Infarinato
Siccome recentemente sono stato forse un po’ troppo reciso sull’argomento, mi permetto di riesumare questo vecchio filone per aggiungere quanto segue.

Concordo senz’altro con Marco sul fatto che un purismo alla Sàndron non ha alcun senso e che moduli quali al mattinoalla mattina, al pomeriggio, alla sera appartengono ormai alla lingua nazionale.

Tuttavia, da un rapida ricerca nella Biblioteca italiana, noto che essi sono praticamente limitati ai due esempi di Boccaccio e Villani per quanto riguarda il periodo che va dalle Origini a tutto il Trecento, mentre diventano particolarmente frequenti a partire dall’Ottocento.

Bisognerebbe ovviamente fare degli spogli molto piú accurati, ma, considerando anche l’attuale eccezionalità (per non dire l’estraneità) di questi costrutti in Toscana e in generale nell’Italia centrale, mi domando se non ci troviamo difronte a un caso come lo è