Ben ritrovati. Torno a importunarvi con uno dei miei noiosi quesiti. Ho trovato questa frase:
«Ha detto che pregava perché l'assedio a Gaza finisca presto».
Avrei qualcosa da contestare riguardo a quel congiuntivo presente. Ma se osservo che la preghiera, pur compiuta nel passato, ha come fine la risoluzione di una situazione bellica che ancora oggi persiste, sono proclive a favorire «l'attualità del fatto» (Serianni) garantita dal presente.
Mi domando quindi: è lecito in questo caso usare il congiuntivo presente in luogo dell'imperfetto?
Poi: perché mi viene da pensare che se nella principale avessi trovato il passato prossimo («ha pregato») forse non vi avrei chiesto aiuto?
Grazie!
«Pregava perché l'assedio a Gaza *finisca* presto»
Moderatore: Cruscanti
Sí, è lecito in questo caso, proprio per esprimere l’attualità (l’assedio non è ancora finito). Il passato prossimo, per il suo legare il passato al presente, favorisce in casi simili il congiuntivo presente.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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