I derivati di "cieco"
Moderatore: Cruscanti
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- Iscritto in data: sab, 06 set 2008 15:30
I derivati di "cieco"
È un quesito a cui non ho travato una risposta convincente né in rete, né sui dizionari: nei derivati di cieco (acc(i)ecare, acc(i)ecamento, c(i)ecale, c(i)ecamente, ecc... ) ci va o non va questa benedetta 'i' puramente grafica?
Ultima modifica di PersOnLine in data mar, 23 giu 2009 0:50, modificato 1 volta in totale.
Dunque, la «regola» sarebbe quella del dittongo mobile: -e- fuor d’accento tonico (accecamento) e -ie- sotto accento (accieco). Tuttavia, il dittongo mobile non è (mai) stata regola assoluta, e sono da tempo accettate le forme senza ‘i’ anche sotto accento, come in quest’esempio del Petrocchi:
Quando lo piglia la gelosia, acceca.
Concludendo: la ‘i’ può andar bene solo in sillaba tonica: accieca, acciecano, ecc., accanto alle forme piú comuni acceca, accecano. L’errore sarebbe d’introdurre la ‘i’ fuori d’accento, come in acciecare, acciecamento, ecc., forme sconsigliabili.
Quando lo piglia la gelosia, acceca.
Concludendo: la ‘i’ può andar bene solo in sillaba tonica: accieca, acciecano, ecc., accanto alle forme piú comuni acceca, accecano. L’errore sarebbe d’introdurre la ‘i’ fuori d’accento, come in acciecare, acciecamento, ecc., forme sconsigliabili.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Il caso è un po’ diverso, dal momento che ciecamente è un derivato per sola suffissazione dall’unica grafia cieco dell’aggettivo, la cui ‘i’ grafica ha valore distintivo rispetto a ceco.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Ciecamente "i"...
La grafia "ceco" (con i derivati), per cieco, ha una sua attestazione non marginale in particolare nella terminologia medica, per non dire che vi ha acquisito un sua specificità.
A me è capitato di rilevarlo nel corso di una riflessione sull'omofono termine "ceco" ("della nazione ceca"), di recente vieppiù in uso, a motivo della maggiore [auto]determinazione del termine ("ceco" anziché "boemo").
Che anche contribuisce a scoraggiare nuove soppressioni della "i" del nostro.
Qui le mie brevi sintesi (con collezione di lemmi...) cui rinvio:
http://forum.wordreference.com/showpost ... stcount=14
http://forum.wordreference.com/showpost ... stcount=19
A me è capitato di rilevarlo nel corso di una riflessione sull'omofono termine "ceco" ("della nazione ceca"), di recente vieppiù in uso, a motivo della maggiore [auto]determinazione del termine ("ceco" anziché "boemo").
Che anche contribuisce a scoraggiare nuove soppressioni della "i" del nostro.
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