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I derivati di "cieco"

Inviato: lun, 22 giu 2009 23:57
di PersOnLine
È un quesito a cui non ho travato una risposta convincente né in rete, né sui dizionari: nei derivati di cieco (acc(i)ecare, acc(i)ecamento, c(i)ecale, c(i)ecamente, ecc... ) ci va o non va questa benedetta 'i' puramente grafica?

Inviato: mar, 23 giu 2009 0:10
di Marco1971
Dunque, la «regola» sarebbe quella del dittongo mobile: -e- fuor d’accento tonico (accecamento) e -ie- sotto accento (accieco). Tuttavia, il dittongo mobile non è (mai) stata regola assoluta, e sono da tempo accettate le forme senza ‘i’ anche sotto accento, come in quest’esempio del Petrocchi:

Quando lo piglia la gelosia, acceca.

Concludendo: la ‘i’ può andar bene solo in sillaba tonica: accieca, acciecano, ecc., accanto alle forme piú comuni acceca, accecano. L’errore sarebbe d’introdurre la ‘i’ fuori d’accento, come in acciecare, acciecamento, ecc., forme sconsigliabili.

Inviato: mar, 23 giu 2009 0:52
di PersOnLine
Quindi anche cecaménte è preferibile a ciecaménte, nonostante quello che riportano alcuni dizionari.

Inviato: mar, 23 giu 2009 0:57
di Marco1971
Il caso è un po’ diverso, dal momento che ciecamente è un derivato per sola suffissazione dall’unica grafia cieco dell’aggettivo, la cui ‘i’ grafica ha valore distintivo rispetto a ceco.

Ciecamente "i"...

Inviato: gio, 25 giu 2009 16:37
di S·B·U·M·B
La grafia "ceco" (con i derivati), per cieco, ha una sua attestazione non marginale in particolare nella terminologia medica, per non dire che vi ha acquisito un sua specificità.

A me è capitato di rilevarlo nel corso di una riflessione sull'omofono termine "ceco" ("della nazione ceca"), di recente vieppiù in uso, a motivo della maggiore [auto]determinazione del termine ("ceco" anziché "boemo").
Che anche contribuisce a scoraggiare nuove soppressioni della "i" del nostro.
Qui le mie brevi sintesi (con collezione di lemmi...) cui rinvio:
http://forum.wordreference.com/showpost ... stcount=14
http://forum.wordreference.com/showpost ... stcount=19