Sostantivo corrispondente a «palese»

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Federico
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Sostantivo corrispondente a «palese»

Intervento di Federico »

Esiste un sostantivo che stia a palese come certezza sta a certo (evidenza a evidente, ecc.)?
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

No, ho controllato, non esiste.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Fausto Raso
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Intervento di Fausto Raso »

Palesità non esiste...
Si veda, però, qui.
«Nostra lingua, un giorno tanto in pregio, è ridotta ormai un bastardume» (Carlo Gozzi)
«Musa, tu che sei grande e potente, dall'alto della tua magniloquenza non ci indurre in marronate ma liberaci dalle parole errate»
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

In effetti, sembra il derivato piú logico, che si aggiunge alle altre parole in -esità: antiobesità, blesità, calabresità, emiobesità, francesità, giapponesità, inglesità, milanesità, obesità, piemontesità, polonesità, torinesità.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Federico
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Intervento di Federico »

È il derivato che ho usato, ma solo perché ero in un contesto informale e fra virgolette: mi stupisce l'uso in libri seri come quelli che trova Google Libri.
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chiara
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Intervento di chiara »

Come evidente sta a evidenza, palese sta a palesanza. E' raro e arcaico, ma esiste(va).
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Sí, esisteva, e significava ‘prova, dimostrazione’. Il Battaglia cita solo Davanzati, sicché la parola ha dovuto avere vita breve.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Fausto Raso
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Intervento di Fausto Raso »

Palesanza, ma io preferisco palesità, sostantivo piú "vicino" a palese, si può leggere QUI
«Nostra lingua, un giorno tanto in pregio, è ridotta ormai un bastardume» (Carlo Gozzi)
«Musa, tu che sei grande e potente, dall'alto della tua magniloquenza non ci indurre in marronate ma liberaci dalle parole errate»
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Marco1971
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Iscritto in data: gio, 04 nov 2004 12:37

Intervento di Marco1971 »

E infatti è citato lo stesso passo di Davanzati. Palesanza non ha quindi avuto fortuna, e comunque non ha lo stesso valore di palesità ‘l’essere palese’.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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