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«News»
Inviato: gio, 04 nov 2010 16:35
di Ferdinand Bardamu
Notizia, novità, nuova, novella. Mi pare che ci sia piú d'un traducente per questo inutilissimo inglesismo. Eppure oggi la sua diffusione – massiccia, fatalmente irresistibile – pare suggerire che sia news l'unico modo per riferirsi a un «oggetto di comunicazione o diffusione, ritenuto di particolare importanza ai fini dell'interpretazione di fatti contingenti o a proposito delle reazioni che può provocare nei singoli o nella collettività» [Devoto-Oli].
Non è nemmeno piú questione di snobbismo o di distinzione: mi capita di sentire sempre piú spesso news usato in maniera sistematica per notizia.
Quale sarà la prossima parola fondamentale a venire inghiottita?
Inviato: gio, 04 nov 2010 20:21
di Marco1971
Poi dicono che è ridicolo allarmismo...
Libro è già in via d’estinzione:
un nuovo book.
Segue
bicchiere:
un glass di.
E molte altre. Non pare esserci limite.
Inviato: lun, 08 nov 2010 23:19
di Dario90
Mah...che stranezza.
Abitando negli Stati Uniti mi capita qualche volta, quando dimentico la parola analoga, di utilizzare un termine inglese (ma quasi immediatamente certo l'equivalente italiano appropriato). Io credevo una volta che utilizzassi più forestierismi di molti dei miei amici in patria, però, con orrore, posso dire di aver torto.
"News," sono d'accordo, è un termine assolutamente inutile. Ed è doveroso aggiungere che, nonostante io parli l'inglese correntemente, non riesco a capire molto degli anglicismi usati sia in televisione che per strada (quando visito l'Italia).
Caro Marco1971,
Spero che tu stia scherzando. "Un glass di"? Siamo davvero al colmo.
Inviato: lun, 08 nov 2010 23:32
di Marco1971
Dario90 ha scritto:Spero che tu stia scherzando.
Le ricordo gentilmente che qui ci si dà del lei.

Inviato: mar, 09 nov 2010 0:32
di Dario90
Mi dispiace, lo sapevo ma ho completamente dimenticato. Chiedo scusa.

Inviato: lun, 20 dic 2010 14:50
di Carnby
Oltrettutto molti dicono *le news, quando invece il sostantivo inglese vuole il singolare, essendo un uncountable noun.
Inviato: lun, 20 dic 2010 15:20
di Ferdinand Bardamu
Esatto! Un misto di snobbismo (tutto pur di non dire notizie) e ignoranza (tutto pur di non consultare un dizionario).
Inviato: lun, 20 dic 2010 16:35
di CarloB
Notizie, notiziario: perché sostituirli con anglismi?
Inviato: sab, 23 feb 2013 19:15
di Zabob
Aggiungo che, siccome le news, poverine, si devono sentire un po' sole, si sta diffondendo la piaga di annunciare i notiziari con l'espressione "breaking news".
Inviato: sab, 23 feb 2013 19:28
di Ferdinand Bardamu
… che in italiano è (notizia dell’)ultim’ora. Ma ormai sembra un cimelio.
Inviato: sab, 23 feb 2013 19:45
di Carnby
Ferdinand Bardamu ha scritto:… che in italiano è (notizia dell’)ultim’ora. Ma ormai sembra un cimelio.
Televideo resiste.
Inviato: sab, 25 mag 2013 20:14
di Mi-nin
Un saluto a tutti,
"scusate" l'intervento e l'eventuale ignoranza che dovesse trasparire: sono passato di qui per caso e ho assecondato il mio impulso di voler contribuire alla discussione...
(oltretutto è pure un "filone" a cui non risponde nessuno da parecchio tempo)
Secondo me una lingua non dovrebbe temere di incorporare nuovi "sinonimi" di vocaboli che già possiede, "accattandoli" da altri idiomi, fintanto che è capace di farli suoi; è proprio nello snaturarli tanto che chi ne conosce l'uso nella lingua originale non sarebbe capace di comprenderli che dimostra la sua forza e la sua vitalità! Quindi ben venga che non siano usati con le regole e le consuetudini della lingua da cui provengono, questa sì che sarebbe sudditanza e sintomo di una lingua morente o se non altro moribonda.
Non è snobbismo quindi, non è ignoranza: si sostituiscono perché la lingua è viva e sta stretta nella sua vecchia pelle, ha bisogno ogni attimo di respirare per evolversi e si può evolvere solo cambiando (ovviamente, come premesso, secondo il mio umile pensiero)
E per tornare all'importazione di nuovi lemmi, pensate al latino nelle parole attribuite ad Orazio che plaudiva chi ne introduceva di nuovi... o alla ricchezza lessicale dell'inglese che ha raggiunto finora cinquecentomila lemmi... e viene parlato, "storpiandolo" in ogni modo, da più di mezzo mondo.
Scandalizziamoci piuttosto di non aver saputo difendere e di non esser capaci di saper riproporre, mettendo in discussione la decisione presa, l'italiano in sede europea come lingua di redazione degli atti formali dell'Unione Europea.
Questo oltre a "patriottismo" per la nostra lingua equivarrebbe pure alla rimozione di una discriminazione nei confronti delle aziende e quindi dell'economia italiana che a differenza di quelle inglesi, tedesche e francesi devono, in molte circostanze, se vogliono competere a livello comunitario, utilizzare una lingua straniera...
Inviato: sab, 25 mag 2013 20:48
di Carnby
Mi-nin ha scritto:Scandalizziamoci piuttosto di non aver saputo difendere e di non esser capaci di saper riproporre, mettendo in discussione la decisione presa, l'italiano in sede europea come lingua di redazione degli atti formali dell'Unione Europea.
Questa mi è nuova: quando sarebbe successo?
Inviato: sab, 25 mag 2013 21:53
di Mi-nin
Carnby ha scritto:Mi-nin ha scritto:Scandalizziamoci piuttosto di non aver saputo difendere e di non esser capaci di saper riproporre, mettendo in discussione la decisione presa, l'italiano in sede europea come lingua di redazione degli atti formali dell'Unione Europea.
Questa mi è nuova: quando sarebbe successo?
Purtroppo non è una news

, ma una lunga storia il cui ultimo capitolo, ultimo per ora mi auguro, è stato scritto il 16 aprile 2013 con la decisione della Corte di giustizia dell’Ue che ha respinto i ricorsi di Italia e Spagna al pacchetto legislativo sul brevetto unitario (sentenza nelle cause riunite C‑274/11 e C‑295/11, Spagna e Italia / Consiglio)
Vedi:
http://www.sib.it/it/news-ed-eventi/news/975.html
o qui
http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/Lex ... 74:IT:HTML
o in meno tecnichese
http://insuafavella.blogspot.it/2013/04 ... corso.html
La decisione sul brevetto risale al 2010:
http://www.europarlamento24.eu/brevetto ... 89,00.html
E in realtà la questione non riguarda solo i brevetti, ma "di fatto" tutti gli ambiti (es:
http://ec.europa.eu/languages/languages ... ges_it.htm ) e risale all'allargamento della comunità del 2004 (
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cron ... iano.shtml )
Inviato: sab, 25 mag 2013 22:07
di Carnby
Sapevo della questione del brevetto, ma
qui si dice esplicitamente che le lingue ufficiali sono anche lingue di lavoro.