Pagina 1 di 1

«Io e te» o «io e tu»?

Inviato: gio, 17 feb 2011 6:48
di slaros
Ho sempre detto (e sentito dire) "Io e te" per fare riferimento a due soggetti, cioé la mia persona e la persona con cui sto interloquendo. Ma una mia collega usa ostinatamente la forma "Io e tu". Da un lato, mi sembrerebbe di poterle dare ragione, atteso che entrambi i pronomi svolgono la funzione logica di soggetto ("Io e tu lavoriamo..."): ma, dall'altro lato, sono così abituato a sentire e leggere l'altra forma... Qual è quella giusta?
P.S.: spero di non essere espulso dal sito per l'eventuale banalità del quesito...

Inviato: gio, 17 feb 2011 8:35
di u merlu rucà
Un interessante articolo della Crusca proprio su questo argomento qui

Inviato: gio, 17 feb 2011 10:59
di Bue
Sarà che sono poco paziente, ma io trovo spesso questi articoli della Crusca poco efficaci: alla fine mi stanco di leggere tutta la storia di che cosa riportano le varie grammatiche, e vorrei sapere se secondo l'Accademia un certo uso si debba evitare o no. E questo mi sembra sempre troppo poco chiaro...

«Tu e io», «io e te», ??«io e tu»

Inviato: gio, 17 feb 2011 12:36
di Infarinato
Bue ha scritto:Sarà che sono poco paziente, ma io trovo spesso questi articoli della Crusca poco efficaci…
Siamo d’accordo. ;)

Comunque,
Matilde Paoli [url=http://www.accademiadellacrusca.it/faq/faq_risp.php?id=8361&ctg_id=93]qui[/url] ha scritto:Per concludere, se anche non possiamo certo ritenere scorretta la sequenza io e tu, in luogo di io e te o di tu e io, pensiamo che si tratti di una possibilità della norma ormai destinata a perdersi.
«Traducendo»: io e tu, pur essendo «teoricamente» possibile (cioè sul piano della pura norma grammaticale), è [oggigiorno] marginalissimo (addirittura agrammaticale per la [ivi citata] GGIC); tu e io è ineccepibile, ma [almeno in molte parti d’Italia] sentito come decisamente formale; io e te è ormai normale e d’uso comune in tutti i registri [anche i piú formali] dello scritto e del parlato.

Inviato: gio, 17 feb 2011 12:44
di Marco1971
L’Accademia ha da gran tempo cessato di essere un’«accademia»: sono i pareri di singoli studiosi, non v’è unità. E potrebbe mutare il motto Il piú bel fior ne coglie in Regolatevi come vi pare.

Per dare una risposta chiara, basterebbe dire che io e te è forma cristallizzata e correttissima in italiano.

Inviato: gio, 17 feb 2011 14:29
di u merlu rucà
La forma cristallizzata è ormai ben radicata. Infatti, benché nel mio dialetto si dica io e tu (mi e tü), quando parlo italiano uso io e te.

Inviato: gio, 17 feb 2011 15:16
di Canape lasco ctonio (cancellato)
Bue ha scritto:Sarà che sono poco paziente, ma io trovo spesso questi articoli della Crusca poco efficaci: alla fine mi stanco di leggere tutta la storia di che cosa riportano le varie grammatiche, e vorrei sapere se secondo l'Accademia un certo uso si debba evitare o no. E questo mi sembra sempre troppo poco chiaro...
Perlomeno in questo caso il testo è stato sapientemente paragrafato, e la risposta chiara e concisa era esplicitamente introdotta da quel "Per concludere", paragrafo già riportato da Infarinato... 8) C'è di peggio in quel sito!

Inviato: gio, 17 feb 2011 15:30
di Ferdinand Bardamu
Io e te è forma oramai ineccepibile, io, però, cerco di sostituirla con tu e io quando posso; e non tanto per via di quel te soggetto, ma per l'egocentrismo che sottende. Ma è una mia ubbia, lo riconosco.

Inviato: gio, 17 feb 2011 17:36
di Marco1971
La formula io e te rimonta almeno all’Ottocento. Ecco tre esempi letterari.

Essa non fa nessun conto del bene che le vogliamo noi, io e te, Napo, per esempio, e parla di voler morire, così, come se non le importasse nulla di chi le vuol bene… (De Marchi, Arabella)

E va bene! vuol dire che resteremo qua in prigione, Didí, senti? io e te, sempre... ti piace, eh? (Pirandello, La ragione degli altri)

Ah, è possibile questo? Dimmi, dimmi. Io sono perduta, tu ti perdi: ma bisogna che io salvi mio figlio, che tu salvi tuo fratello. Io e te non vogliamo dar tutto per lui? (D’Annunzio, Il ferro)

Si trova persino in poesia; ricordo questi versi di Quasímodo:

…quando pensavo di leggerti, ma piano,
(io e te, mamma, in un angolo in penombra)
la parabola del prodigo…
(I ritorni)

Piú frequente, in letteratura, il tipo tu e io, e naturalmente io e tu (che non esemplifico perché sono stanco).

Inviato: gio, 17 feb 2011 17:48
di Freelancer
Ferdinand Bardamu ha scritto:Io e te è forma oramai ineccepibile, io, però, cerco di sostituirla con tu e io quando posso; e non tanto per via di quel te soggetto, ma per l'egocentrismo che sottende. Ma è una mia ubbia, lo riconosco.
Concordo con lei, Ferdinand. Come dice Giovanni Nencioni in un articolo proprio su questo argomento - La Crusca per voi n. 19, ottobre 1999 - mettere io in coda è un atto di civiltà.

Re: «Tu e io», «io e te», ??«io e tu»

Inviato: gio, 17 feb 2011 18:01
di Freelancer
Infarinato ha scritto:... tu e io è ineccepibile, ma [almeno in molte parti d’Italia] sentito come decisamente formale;...
Io non lo sento per niente formale; come si può parlare di formalità se ci si dà del tu?

Inviato: gio, 17 feb 2011 19:06
di Marco1971
Ci possono essere diversi gradi nella formalità e informalità. Per esempio, in alcuni ambienti professionali si dà del tu anche al capo, senza tuttavia essere in confidenza come vecchi amici.

Inviato: gio, 17 feb 2011 19:20
di Freelancer
Questa risposta non è pertinente. Il tu è, per definizione, una forma di allocuzione familiare.

Inviato: gio, 17 feb 2011 19:53
di Marco1971
Impertinente è invece la sua replica, che non tien conto della realtà verificabile.