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Beppe Severgnini: «Vulnus: ferita la lingua»

Inviato: mar, 15 mar 2011 15:28
di Canape lasco ctonio (cancellato)
Le sue idee sui forestierismi Severgnini le ha già espresse più e più volte (si veda ad esempio qui: http://www.corriere.it/solferino/severg ... -26/01.spm).

Questa volta se la prende con il termine latino "vulnus", che a suo dire imperversa, spesso senza motivo, nella stampa italiana degli ultimi mesi. Un filmato divertente che vi consiglio, a prescindere da cosa pensiate:
http://video.corriere.it/vulnus/c74ea9c ... fddd704513

Inviato: mar, 15 mar 2011 16:56
di Freelancer
Non ho tempo di vedere il filmato, ma ho letto la risposta di Severgnini e osserverei che si potrebbe benissimo dire (e penso che Marco lo dirà o lo direbbe e sono sicuro che Arrigo Castellani l'avrebbe detto) che per le parole per le quali "L'inglese [...] non lascia alternative (golf, marketing, computer, mouse etc.)" le alternative ci sono eccome, perché le alternative ci sono sempre.
:wink:

Inviato: ven, 25 mar 2011 23:18
di Marco1971
L’alternativa, l’equieffabilità, insomma, c’è sempre. Quando, nella comunità linguistica, esiste il presupposto che sia meglio adoperare parole indigene invece che forestiere.