Dubbi indicativo-congiuntivo

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Paola13
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Dubbi indicativo-congiuntivo

Intervento di Paola13 »

Salve! Ho una serie di frasi in cui devo decidere se usare l'indicativo o il congiuntivo, con preferenza per l'indicativo se non scorretto. Potete aiutarmi a scegliere? Grazie.

1) Lui mi visitò, non solo il piede ma anche il resto del corpo, per vedere quanta forza mi mancava/mancasse e se avevo/avessi problemi alle articolazioni, e alla fine disse...
2) I camerieri chiesero se serviva/servisse qualcos’altro e poi si congedarono, dicendo che avevano altre cose da fare.
3) Una volta, durante la ricreazione, una di loro, che aveva tre anni più di me perchè era ripetente, mi chiese se c’era/ci fosse qualcuna che mi piaceva/piacesse.
4) Non era colpa mia se le ortesi si rompevano, però non capivo perchè agli altri non succedeva/succedesse la stessa cosa.
5) Il collega mi chiese se, durante la specializzazione, avevo/avessi già trattato pazienti come quelli che avevamo appena visto.
6) E poichè il ragazzo non aveva deficit mentali che potevano/potessero impedire l’esecuzione di gesti semplici della vita quotidiana, arrivai alla conclusione che...
7) Nei giorni successivi, tutte le mattine, prima di fare la fisioterapia a X, passavo da Y e gli mobilizzavo un braccio per vedere se la spasticità stava/stesse diminuendo.
8) All’improvviso avevo iniziato a parlare, le parole mi erano uscite da sole, non ricordavo neppure cosa avevo/avessi detto per convincerli, però, quando avevo terminato, la collega aveva detto...
9) Non era colpa mia se le ortesi si rompevano, però non capivo perchè agli altri non succedeva/succedesse la stessa cosa.
10) Quando gli chiesi se c’era qualcosa che non andava/andasse, mi disse...
11) All’epoca non mi rendevo conto che la visione delle parti corporee malate poteva/potesse turbare la gente.
12) E io, non avendo nessun coetaneo che voleva/volesse giocare con me, avevo trovato...
13) Anzi, mi ero convinta che fare un figlio era/fosse un atto di cattiveria, anzichè d’amore come dicevano tutti.
14) Allora Giovanni si sciolse un po’ e mi disse che era contento che io ero/fossi diventato il medico del suo reparto.
15) Credo proprio che aveva/avesse cambiato idea sui disabili!
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Salve, Paola13! :)

Nelle interrogative indirette (frasi 1-5, 7-9, 11) il modo d’elezione è il congiuntivo; l’indicativo rimane possibile ma meno elegante.

Nelle frasi relative (frasi 6, 10, 12) l’indicativo esprime un fatto reale (p. es.Cerco il libro che contiene informazioni sugli Etruschi), il congiuntivo un fatto di cui non si ha certezza (p. es. Cerco un libro che contenga informazioni sugli Etruschi [ma non so se esista]).

Nella frase 13 si possono adoperare entrambi i modi.

Nelle frasi 14 e 15 l’indicativo non è ammesso (essere contento* + congiuntivo e credere + congiuntivo).

*L’indicativo qui rientra in un italiano colloquiale molto trasandato.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Paola13
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Re: Dubbi indicativo-congiuntivo

Intervento di Paola13 »

Grazie, Marco 1971

Riguardo alle relative, devo mettere l'indicativo, perchè è reale che i deficit mentali possono impedire l'esecuzione di gesti semplici (frase 6) o "che non andava" (frase 10) o "che voleva giocare con me" (frase 12): giusto?

14) Allora Giovanni si sciolse un po’ e mi disse che era contento che io ero/fossi diventato il medico del suo reparto.
In questa frase è obbligatorio il congiuntivo, in un testo scritto, perchè è una subordinata dipendente da "era contento che", suppongo. Però mi sembra un linguaggio antico: non si dice normalmente "sono contento che sei diventato..."?
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Marco1971
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Re: Dubbi indicativo-congiuntivo

Intervento di Marco1971 »

Paola13 ha scritto:Grazie, Marco 1971
Prego! :)
Paola13 ha scritto:Riguardo alle relative, devo mettere l'indicativo, perchè è reale che i deficit mentali possono impedire l'esecuzione di gesti semplici (frase 6) o "che non andava" (frase 10) o "che voleva giocare con me" (frase 12): giusto?
Nelle frasi 6, 10 e 12 il congiuntivo è favorito dalla presenza della negazione (suona meglio).
Paola13 ha scritto:14) Allora Giovanni si sciolse un po’ e mi disse che era contento che io ero/fossi diventato il medico del suo reparto.
In questa frase è obbligatorio il congiuntivo, in un testo scritto, perchè è una subordinata dipendente da "era contento che", suppongo. Però mi sembra un linguaggio antico: non si dice normalmente "sono contento che sei diventato..."?
Antico? :D Si chiama italiano corretto. ;) Sono contento che sei qui appartiene alla lingua sciatta. :)
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Paola13
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Re: Dubbi indicativo-congiuntivo

Intervento di Paola13 »

Grazie di nuovo, Marco 1971.

[Nelle frasi 6, 10 e 12 il congiuntivo è favorito dalla presenza della negazione (suona meglio).]
QUINDI POSSO CONSIDERARLO COME UNA REGOLA PER IL FUTURO "QUANDO DIPENDE DA UNA PROPOSIZIONE NEGATIVA, è MEGLIO METTERE LA RELATIVA AL CONGIUNTIVO", GIUSTO?

HAI RAGIONE RIGUARDO ALL'ITALIANO CORRETTO, PERò, SE TUTTI PARLANO SCORRETTO, POI NON TI CAPISCONO. O, SE HAI SCRITTO UN LIBRO, NON PIACE IL TUO LINGUAGGIO POCO MODERNO E NON LO COMPRANO.
NON A CASO LO SCRITTORE IN TESTA ALLE CLASSIFICHE DI VENDITA SCRIVE SENZA SUBORDINATE (MI RIFERISCO A MOCCIA, MA ANCHE SAVIANO è COME LUI), ADDIRITTURA SPEZZA LE PROPOSIZIONI PRINCIPALI.

CIAO.
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Direi di sí, si mette il congiuntivo nella relativa introdotta da una proposizione negativa.

Non entro nel discorso del livellamento dal basso e del decadimento della cultura, ché tutti sanno come la penso.

Invece avrei da dirle due cose: in questa piazza, per quanto «alieno» le possa sembrare, ci si dà del lei e non si scrive in maiuscole. Grazie dell’attenzione. :)
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Paola13
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Intervento di Paola13 »

Marco1971 ha scritto:Invece avrei da dirle due cose: in questa piazza, per quanto «alieno» le possa sembrare, ci si dà del lei e non si scrive in maiuscole. Grazie dell’attenzione. :)
Mi scusi, sono abituata ad altri forum dove è obbligatorio darsi del tu e non è vietato scrivere in maiuscole. E poi... sono molto più anziana di lei e, quando mi rivolgo a una persona più giovane, mi viene spontaneo darle del tu.
Avendo fatto il classico, un tempo mi esprimevo in un buon italiano. Poi, però, ho dovuto adeguarmi alle persone con cui interagivo, altrimenti non mi capivano. E' per questo che mi sono sorti quei dubbi. Grazie per la consulenza d'italiano :D
Paola
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Di nulla! :) E pensare che sulle prime ho creduto si trattasse d’un compito scolastico e che lei fosse tredicenne... :? :D
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Black Mamba
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Intervento di Black Mamba »

Buonasera!

Riporto di seguito la definizione dei requisiti di assicurabilità di una polizza:

Sono assicurabili tutte le persone da 18 a 70 anni non compiuti, che alla data di scadenza della polizza non abbiano compiuto 75 anni.

È preferibile l'uso del congiuntivo abbiano o del futuro avranno?

Personalmente trovo che il congiuntivo sia più adatto nel definire una condizione normativa. È come se nella definizione fosse sottointesa la congiunzione purché che, se non erro, richiede sempre il congiuntivo.

Ringrazio sin d'ora chi vorrà rispondermi.
Hoc unum scio, me nihil scire.
Avatara utente
Animo Grato
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Intervento di Animo Grato »

Black Mamba ha scritto:Sono assicurabili tutte le persone da 18 a 70 anni non compiuti, che alla data di scadenza della polizza non abbiano compiuto 75 anni.

È preferibile l'uso del congiuntivo abbiano o del futuro avranno?
Mi sembra un quesito più interessante di quanto potrebbe sembrare in apparenza. A tutta prima, le avrei dato senz'altro ragione: meglio il congiuntivo, perché non si descrive, ma si richiede una caratteristica. Poi però ho osservato che è come se il congiuntivo fosse già implicito nella prima parte (la riscrivo, peggio, esplicitandolo: Sono assicurabili tutte le persone che abbiano da 18 a 70 anni non compiuti), rispetto alla quale il non aver compiuto 75 anni alla scadenza rappresenta una clausola ulteriore, e successiva. Sarebbe quindi opportuno mantenere questo sfalsamento dei piani.
Se toccasse a me, la riscriverei così: Sono assicurabili tutte le persone da 18 a 70 anni non compiuti, che alla data di scadenza della polizza non dovranno aver compiuto 75 anni.
«Ed elli avea del cool fatto trombetta». Anonimo del Trecento su Miles Davis
«E non piegherò certo il mio italiano a mere (e francamente discutibili) convenienze sociali». Infarinato
«Prima l'italiano!»
PersOnLine
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Iscritto in data: sab, 06 set 2008 15:30

Intervento di PersOnLine »

Io avrei scritto cosi: Sono assicurabili tutte le persone da 18 a 69 anni, che alla data di scadenza della polizza non avranno ancora compiuto 75 anni.
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