Un altro verbo, non attestato nei vocabolari, che gli amici "cruscanti" toscani, in particolare senesi e aretini, dovrebbero conoscere:baturlare. Mi ci sono imbattuto per caso, e mi è piaciuto.
Si veda anchequi.
«Nostra lingua, un giorno tanto in pregio, è ridotta ormai un bastardume» (Carlo Gozzi) «Musa, tu che sei grande e potente, dall'alto della tua magniloquenza non ci indurre in marronate ma liberaci dalle parole errate»
Il verbo è presente nel Battaglia, senza marca d’uso e con un solo esempio, di Carlo Dossi, che toscano non era. Compare anche nel Tommaseo-Bellini (dove l’avrà trovato).
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Sarei curioso di sapere quanti oggigiorno usano questa parola, dato il suo significato parecchio particolare e specifico. Non credo si usi proprio tutti i giorni, ed è quindi facile che sia scomparsa (o stia scomparendo) dall'uso.