Al laboratorio di lingua italiana m'hanno consigliato d'evitare di scrivere, per esempio, «la cosiddetta "zona Cesarini"», cioè d'evitare l'uso delle virgolette se è già presente cosiddetto. Si dovrebbe scegliere o l'uno o l'altro elemento, giacché uno dei due risulterebbe ridondante, o pleonastico.
Leggo adesso, nel Prontuario di punteggiatura di Bice Mortara Garavelli, qualcosa che sembra in un certo senso confermare quanto scritto sopra:
«Nello scritto le virgolette come indicazione di «detto con riserva» equivalgono ai distanziatori cosiddetto [...] (sottolineatura mia).
Insomma, la combinazione cosiddetto/a + virgolette è da evitare (almeno nello scitto più sorvegliato) o si può ritenere accettabile?
«Cosiddetto» + virgolette
Moderatore: Cruscanti
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- Sandro1991
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Anche qui si dice la medesima cosa. Quindi anche dopo chiamato, nominato, detto, soprannominato, denominato, conosciuto come, noto a tutti come, ecc. (cioè con tutte le locuzioni analoghe a cosiddetto ) non vanno le virgolette? 

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La Garavelli nel Prontuario aggiunge anche sedicente, preteso, si fa per dire, ma anche addirittura e figuriamoci!
Comunque credo ci sia una differenza tra cosiddetto e, almeno, chiamato, nominato e detto: il Treccani infatti dice che cosiddetto «si usa spec. per sottolineare la specificità o tecnicità di una denominazione, oppure la sua improprietà, o per esprimere comunque qualche riserva sull’uso o sul valore di essa».
Comunque credo ci sia una differenza tra cosiddetto e, almeno, chiamato, nominato e detto: il Treccani infatti dice che cosiddetto «si usa spec. per sottolineare la specificità o tecnicità di una denominazione, oppure la sua improprietà, o per esprimere comunque qualche riserva sull’uso o sul valore di essa».
Sí, in fondo le virgolette sono superflue, e da evitare, davanti a parole simili a cosiddetto, quando esprimono un giudizio soggettivo, diversamente da chiamato, nominato, noto come, ecc., che introducono per solito un’informazione oggettiva.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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