Il tipo «a luglio scorso/prossimo»

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Marco1971
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Il tipo «a luglio scorso/prossimo»

Intervento di Marco1971 »

Qualcuno recentemente ha adoperato questa forma in un intervento qui su Cruscate, e il mio orecchio ha storto il lòbulo (:D). Ho dunque deciso di fare delle ricerche nell’archivio BIZ[a], con a + tutti i mesi dell’anno + scorso/prossimo. Risultato: due sole occorrenze, con prossimo, entrambe di Guicciardini. Non so voi, ma io avverto questa costruzione come poco elegante, c’è qualcosa che mi disturba, senza poterlo designare per nome. Direi piuttosto lo scorso luglio/il prossimo luglio. Certo, a luglio/settembre/febbraio, ecc., è correttissimo; ma è l’accostamento con prossimo/scorso, che richiedono di solito l’articolo (tranne per i nomi dei giorni della settimana), a ricordarmi il settentrionalismo *settimana scorsa. :? Che ne dite?
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Andrea Russo
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Intervento di Andrea Russo »

Sí, anche a me non convince affatto a luglio scorso. Piú naturalmente direi a luglio (intendendo il prossimo) e lo scorso luglio.
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Grazie della risposta, caro Andrea. :)

Mi permetto solo di farle notare un ipercorrettismo: *a me non convince. Va bene a me piace perché qualcosa piace a qualcuno, ma si convince qualcuno. Benché di registro meno alto, sarebbe stato giusto a me non mi convince. :)
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Ferdinand Bardamu
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Intervento di Ferdinand Bardamu »

A quest’ultimo riguardo, segnalo il filone «A me non convince proprio».
PersOnLine
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Intervento di PersOnLine »

Marco1971 ha scritto: *a me non convince.

Addirittura agrammaticale: :shock: ma è proprio così necessaria l'espressione del complemento oggetto? molte volte sento dire ...non convince, con valore assoluto, senza specificare il chi.
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Infarinato
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Intervento di Infarinato »

Ferdinand Bardamu ha scritto:A quest’ultimo riguardo, segnalo il filone «A me non convince proprio».
Cui aggiungerei anche questo (perlomeno l’ultima pagina), che dovrebbe rispondere anche alle perplessità di PersOnLine…
Andrea Russo
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Intervento di Andrea Russo »

Marco1971 ha scritto:Mi permetto solo di farle notare un ipercorrettismo: *a me non convince. Va bene a me piace perché qualcosa piace a qualcuno, ma si convince qualcuno. Benché di registro meno alto, sarebbe stato giusto a me non mi convince. :)
Giustissimo, la ringrazio della correzione.
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.Silvia.
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Intervento di .Silvia. »

Il mio ultimo invito a teatro risale a luglio scorso.

Suona bene.
A te ricorro; e prego ché mi porghi mano
A trarmi fuor del pelago, onde uscire,
S'io tentassi da me, sarebbe vano.
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Ecco, forse qui siamo in un caso nel quale le percezioni tra grafia e pronuncia divengono evanescenti. Tra a luglio e al luglio, nella maggior parte delle rese spontanee settentrionali, non si ha differenza sensibile. Qui, per me, l’articolo sarebbe necessario: Il mio ultimo invito a teatro risale al luglio scorso (anche perché risalire a implica una data, che in italiano reca l’articolo: risale al 1989, risale all’8 gennaio, ecc.).
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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.Silvia.
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Intervento di .Silvia. »

Sarebbe interessante sapere se tale formula è rimasta prevalentemente o esclusivamente settentrionale.
A te ricorro; e prego ché mi porghi mano
A trarmi fuor del pelago, onde uscire,
S'io tentassi da me, sarebbe vano.
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.Silvia.
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Intervento di .Silvia. »

PersOnLine ha scritto:
Marco1971 ha scritto: *a me non convince.

Addirittura agrammaticale: :shock: ma è proprio così necessaria l'espressione del complemento oggetto? molte volte sento dire ...non convince, con valore assoluto, senza specificare il chi.
Senza specificare chi, rimane un enunciato generico.

Il film non convince. = Detto da un critico, potrebbe esprimere parere di più persone, non semplicemente il proprio.
A te ricorro; e prego ché mi porghi mano
A trarmi fuor del pelago, onde uscire,
S'io tentassi da me, sarebbe vano.
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Ferdinand Bardamu
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Intervento di Ferdinand Bardamu »

Marco1971 ha scritto:Ecco, forse qui siamo in un caso nel quale le percezioni tra grafia e pronuncia divengono evanescenti. Tra a luglio e al luglio, nella maggior parte delle rese spontanee settentrionali, non si ha differenza sensibile. Qui, per me, l’articolo sarebbe necessario: Il mio ultimo invito a teatro risale al luglio scorso (anche perché risalire a implica una data, che in italiano reca l’articolo: risale al 1989, risale all’8 gennaio, ecc.).
Siamo quindi nello stesso campo di al lavoro ~ *a lavoro oppure al riguardo ~ *a riguardo.
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.Silvia.
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Intervento di .Silvia. »

Ferdinand Bardamu ha scritto:Siamo quindi nello stesso campo di al lavoro ~ *a lavoro oppure al riguardo ~ *a riguardo.
Non vedo il nesso.
A te ricorro; e prego ché mi porghi mano
A trarmi fuor del pelago, onde uscire,
S'io tentassi da me, sarebbe vano.
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Ferdinand Bardamu
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Intervento di Ferdinand Bardamu »

Legga anche la citazione, non solo il mio intervento:
Marco1971 ha scritto:Tra a luglio e al luglio, nella maggior parte delle rese spontanee settentrionali, non si ha differenza sensibile.
La consonante laterale dentale della preposizione articolata, nella pronuncia settentrionale, si confonde con l'attacco consonantico (sempre laterale dentale) della parola che segue. Perciò, nello scritto, giacché non si percepisce piú la elle della preposizione articolata, la grafia è talvolta *a lavoro invece che al lavoro. Si ha cosí una scrizione piú vicina alla pronuncia ma sintatticamente scorretta.
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