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Storia dei francesismi
Inviato: dom, 05 feb 2012 10:21
di Andrea Russo
Probabilmente è già stato detto tutto in questo forum, e la maggior parte di voi conosceranno molto cose in proposito, ma se qualcuno avesse voglia di leggersi un articolo (non è in realtà un articolo ma lo si può leggere come tale) sulla storia dei francesismi/provenzalismi, lo può scaricare da
qui in formato PDF.
Tutt'al piú potrà essere utile anche come semplice riferimento.
Se fosse già stato riportato da qualcuno, me ne scuso sin d'ora.
Inviato: dom, 05 feb 2012 15:25
di Ferdinand Bardamu
Non credo sia già stato riportato; a ogni modo, la ringrazio. Ora lo scarico e lo leggo.

Inviato: lun, 27 ago 2012 16:56
di Cratilo
L'invasione dei francesismi nella lingua italiana non è quantitativamente paragonabile con quella degli anglicismi. Tuttavia mi pare che alcune parole di uso comune sarebbero facilmente traducibili con un semplice adattamento. Ad es.
Omelette = omeletta
Baguette = baghetta
Bricolage = bricolaggio
Parquet = parchetto
Brioche = brioscia
(quest'ultimo sembra uno pseudo-francesismo, perchè in Francia la chiamano croissant, no?)
Alcuni termini sono già presenti nel nostro dizionario, altri no
Inviato: lun, 27 ago 2012 18:14
di domna charola
La baghetta è già la linea di cucitura sulle calze da donna, quando erano fatte in seta, e viene usato ancora in questa accezione.
Ma poi, è sempre necessario mantenere traccia dell'originale? la baguette rientra nella nostra categoria degli sfilatini, e una volta, prima che divenisse la forma principe negli ipermercati, si chiamava così.
Inviato: mar, 28 ago 2012 0:59
di Freelancer
Cratilo ha scritto:Parquet = parchetto
Scriveva già Bruno Migliorini nel 1938 in
Purismo e neopurismo:
Adattando parquet all'italiano se n'è fatto parchè, parchetto, palchetto; il terzo è il più usato, come ci attesta il Monelli (Barbaro dominio, p. 228), dai fabbricanti di pavimenti di legno, cioè dalla gente del mestiere. In questo caso l'innesto della parola straniera su un ceppo italiano, foneticamente e semanticamente prossimo, è riuscito.
Naturalmente non c'è da soprendersi se la parola era stata adattata più di 60 anni fa ma oggi si è tornata a usare la parola straniera.
Vorrei solo aggiungere che a mio modesto parere, prima di iniziare a parlare di un forestierismo, sarebbe bene controllare prima se non ne avessero già parlato Bruno Migliorini o Paolo Monelli (o entrambi) negli anni quaranta. La
Lingua italiana nel Novecento di Migliorini e
Barbaro dominio di Monelli contengono
centinaia di forestierismi e relativi adattamenti.
A che serve scoprire l'acqua calda?
Inviato: mar, 28 ago 2012 10:49
di Andrea Russo
Cratilo ha scritto:L'invasione dei francesismi nella lingua italiana non è quantitativamente paragonabile con quella degli anglicismi.
Primo: può citare qualche studio al riguardo o è solo una sua opinione?
Secondo: ha letto il documento di cui ho riportato il collegamento? Direi di no.
Inviato: gio, 06 set 2012 16:32
di Cratilo
La mia affermazione si riferiva all'uso di francesismi non adattati: rispetto agli anglicismi non adattati sono quantitativamente molto meno. C'è qualcuno che non è d'accordo?
dei, delle
Inviato: ven, 24 gen 2014 10:28
di rossosolodisera
Avevo cercato di aprire una discussione ma probabilmente non è stata accettata. Una mia professoressa considerava errore dei o delle col significato di alcuni/e. Motivazione: è un francesismo.
Da allora l'ho sempre evitato, anche fuori dalla scuola e anche nel parlato, usando alcuni/e, omettendo l'articolo indefinito o ricorrendo a perifrasi. Constato tuttavia che è molto usata la forma che non voleva la mia professoressa.
Sapete dirmi qualcosa?
Re: dei, delle
Inviato: ven, 24 gen 2014 11:31
di Infarinato
rossosolodisera ha scritto:Avevo cercato di aprire una discussione ma probabilmente non è stata accettata. Una mia professoressa considerava errore dei o delle col significato di alcuni/e. Motivazione: è un francesismo.
Legga
qui.

Re: dei, delle
Inviato: ven, 24 gen 2014 20:40
di Carnby
rossosolodisera ha scritto:Avevo cercato di aprire una discussione ma probabilmente non è stata accettata. Una mia professoressa considerava errore dei o delle col significato di alcuni/e. Motivazione: è un francesismo.
Mi faccia capire: la sua insegnante avrebbe considerato «E poi c'è degli imbrogli» (Manzoni) un francesismo (concordanza di
c'è col plurale a parte)?
Re: dei, delle
Inviato: dom, 16 feb 2014 1:56
di rossosolodisera
Ah ah ah, non conoscevo questa frase, e quindi non ne ho chiesto ragguagli alla prof. Tuttavia sappiamo tutti che quelli che per noi sono errori o svarioni ai poeti e agli scrittori sono leciti e cambiano nome, da errori a licenze (guarda caso stessa etimologia di
lecito). Però mi fa davvero sorridere la sua citazione, indovini perché? Perché nella mia zona, di cui (forse in questo foro l'ho già detto) mi ripugna tra le altre cose il modo in cui si parla, è più frequente che non la forma esatta la discordanza di numero:
mi' padre e mi' madre è 'ndati al cimitero: pensa che il caso sia simile o sono fuori strada? Comunque il Manzoni (rimandato una volta in italiano, tra l'altro) a scopo mimetico ne usava di sgrammaticature: "non s'ha da fare", "quelli che muoiono bisogna pregare per loro" ecc. Grazie dello spunto.

Re: dei, delle
Inviato: dom, 16 feb 2014 11:44
di Ferdinand Bardamu
rossosolodisera ha scritto:…nella mia zona, di cui (forse in questo foro l'ho già detto) mi ripugna tra le altre cose il modo in cui si parla, è più frequente che non la forma esatta la discordanza di numero: mi' padre e mi' madre è 'ndati al cimitero…
Una curiosità: esattamente lei di dov’è? (Non per ingerirmi nei suoi affari…)
Inviato: dom, 16 feb 2014 13:21
di Carnby
Cratilo ha scritto:L'invasione dei francesismi nella lingua italiana non è quantitativamente paragonabile con quella degli anglicismi.
Aggiungo anche che un francesismo sarà quasi sempre più adattabile all'italiano di un anglicismo (a meno che non sia a sua volta d'origine latina o greca), sia per la maggior somiglianza linguistica, sia per la lunga tradizione di francesismi adattati nell'italiano.
Re: dei, delle
Inviato: lun, 17 feb 2014 18:34
di Novizio
rossosolodisera ha scritto:Comunque il Manzoni (rimandato una volta in italiano, tra l'altro) a scopo mimetico ne usava di sgrammaticature: "non s'ha da fare", "quelli che muoiono bisogna pregare per loro" ecc. Grazie dello spunto.

Non s’ha da/a fare è sgrammaticato? Quanto al secondo, si tratta d’
anacoluto?
Aggiunta: Alla seconda domanda, ho trovato
risposta.
Inviato: gio, 27 feb 2014 13:52
di Carnby
Sempre a proposito di francesismi, un
video interessante.