Fausto Raso mi ha suggerito di proporre alla vostra attenzione la parola gravèdine, di cui riporto la trattazione del Battaglia qui sotto (ometto i riferimenti esatti delle citazioni, in forma di numeri, che rimandano al volume degli autori citati).
Gravèdine, sf. Medic. Ant. Raffreddore.
Libro della cura delle malattie [Tommaseo]: La gravedine e la raucedine ne’ molto vecchi non si guarisce. Vallisneri: ‘Corizza’, ... spezie di malattia, detta dai Lombardi raffreddore, da’ Toscani gravedine o corizza.
2. Peso; zavorra.
Fr. Martini: L’acqua la loro piana faccia levando, per la gravedine della ghiaia che nelle pendenti casse di drento sera cadendo, sempre a la contraria parte el moto agomenta perché nel cadere grave viene, e al salire accostandosi a la circunferenzia di drento assa piú leggero porta. Idem: I mangani e manganelli era una bilicata trave sopra d’uno o due legni missa, la quale da piei aveva una ritonda e bilicata cassa, e quella di gravedine piena.
3. Figur. Afosità.
Baruffaldi: L’innocente germoglio canapino, / da l’eterea gravedine depresso, / penerà molto ad ingrandir suo stelo.
= Voce dotta, lat. grăvēdo –ĭnis, ‘pesantezza di testa, dolor di capo’.
Bella, no?
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Mi sembra interessante anche l'etimologia dicorizza, sinonimo di gravèdine, quest'ultima voce "snobbata" dai lessicografi.
«Nostra lingua, un giorno tanto in pregio, è ridotta ormai un bastardume» (Carlo Gozzi) «Musa, tu che sei grande e potente, dall'alto della tua magniloquenza non ci indurre in marronate ma liberaci dalle parole errate»
Noto che nel collegamento dato da Fausto, l’accentazione è sbagliata: la parola è sdrucciola: còriz[z]a (ma il Treccani non segnala che la zeta è sonora ).
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.