Pagina 1 di 1

«Presto, piú presto, il prima possibile»

Inviato: gio, 23 feb 2012 21:56
di Marco1971
Un ottimo articolo di Raffaella Setti.

A proposito di piú presto, ricordo una ragazza ravennate che, una ventina d’anni fa, mi disse che la sua insegnante lo considerava un grave errore d’italiano! Un’altra regola fantasma...

Inviato: ven, 24 feb 2012 16:54
di SinoItaliano
L'aggettivo ravennate è invariabile? :?:

Inviato: ven, 24 feb 2012 18:00
di Marco1971
Ravennate è la forma singolare ambigenere; al plurale fa ravennati.

Inviato: ven, 24 feb 2012 18:22
di SinoItaliano
Chiedo venia :oops:

Intendevo invariabile per genere...

Inviato: ven, 22 ago 2014 12:35
di Ferdinand Bardamu
Infarinato ha scritto: ven, 22 ago 2014 11:42
Ferdinand Bardamu ha scritto:[L]a GGIC […] [d]ice, inoltre, sempre allo stesso paragrafo:

Le frasi in (43) stanno quasi sullo stesso piano:
(43)
  1. Corrono il più rapidamente possibile.
  2. Corrono più rapidamente possibile.
La differenza tra le due frasi, adombrata da quel quasi, credo stia solo nel fatto che l’articolo funge da rafforzativo.
No, direi semplicemente perché il grado dell’avverbio in questione può essere «sentito» sia come comparativo sia come superlativo [relativo].

È lo stesso discorso di il/_ piú presto possibile (~ *il/_ prima possibile [quest’ultima osservazione non c’entra nulla: lo faccio solo per ricordare che *il prima possibile è cattivo italiano :twisted:]).
Ti chiedo: ciò che rende il prima possibile cattivo italiano — a parte l’assenza di attestazioni significative nella nostra tradizione letteraria — è la presenza dell’articolo? In il piú presto possibile abbiamo un avverbio al grado superlativo relativo, mentre prima contiene già un’idea di comparazione, cosa che rende agrammaticale l’anteposizione di piú (*piú prima): è questo che rende sconsigliabile l’uso di il prima possibile, cioè il fatto che l’articolo può precedere solo piú?

Inviato: ven, 22 ago 2014 12:51
di Infarinato
Direi di sí: il [coi suoi allomorfi] è l’articolo del superlativo relativo, quindi o è seguito da un comparativo analitico (introdotto da piú) o è seguito da un comparativo sintetico (come il migliore/peggiore, il meglio/peggio): il prima per me è accettabile solo come sostantivo (rispetto al dopo).

(Prima, etimologicamente un superlativo, è semanticamente equivalente a «piú presto» [per cui *piú prima non ha senso], ma non è un avverbio di grado comparativo come meglio o peggio. ;))

Inviato: ven, 22 ago 2014 12:54
di Ferdinand Bardamu
Chiarissimo. Ti ringrazio.

Inviato: sab, 23 ago 2014 3:00
di Ivan92
Chiedo venia per il banale quesito che sto per porre, ma per quale motivo prima dovrebbe essere un superlativo, etimologicamente parlando?

Inviato: sab, 23 ago 2014 8:31
di Ferdinand Bardamu
Basta leggere la nota etimologica del Treccani. :wink:

Inviato: sab, 23 ago 2014 14:27
di Ivan92
Ma il fatto che prima non sia un avverbio di grado comparativo come meglio o peggio è perché non può essere ricondotto a forme avverbiali primitive come bene o male?

Inviato: sab, 23 ago 2014 17:14
di Ferdinand Bardamu
Precisamente. Prima è un superlativo solo se lo consideriamo sotto l’aspetto etimologico, ossia in un’ottica diacronica. In un’ottica sincronica, non esistendo il grado positivo dell’avverbio, non può essere né un comparativo né un superlativo. (Naturalmente questo è vero per la grammatica. Come ha scritto sopra Infarinato, semanticamente prima equivale a piú presto.)

Inviato: sab, 23 ago 2014 23:10
di Infarinato
Ferdinand Bardamu ha scritto:[S]emanticamente prima equivale a piú presto
…e neanche sempre: molto spesso significa semplicemente «in precedenza, precedentemente». ;)

Inviato: dom, 24 ago 2014 13:15
di Ivan92
Vi ringrazio. :)