Pronuncia di «viaggio» e derivati

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SinoItaliano
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Pronuncia di «viaggio» e derivati

Intervento di SinoItaliano »

Nel PDF del Canepari «La pronuncia italiana: testo in trascrizione» ho dato un'occhiata alle varie trascrizioni fonetiche.

Ho notato che nella pronuncia neutra «viaggiatore» è trascritto come [vi,aʤʤa'to:ɾe]. E in maniera simile in tutte le varianti centro-meridionali con l'iniziale in [vi,a-].

Solo nelle varianti settentrionali è trascritta come ['vja-] (oppure col simbolo j senza il puntino sopra).

Io ho sempre creduto che si pronunciasse [vja-] o almeno per il mio orecchio ho sempre sentito pronunciare così anche da altri...

Dunque ci sono due possibilità:
1) O io non ho chiara la differenza tra [CjV] e [CiV];
2) O pronuncio «viaggio» e derivati alla nordica, senza saperlo.

Magari posso registrare un archivio audio da farvi ascoltare? :P
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Carnby
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Re: Pronuncia di «viaggio» e derivati

Intervento di Carnby »

SinoItaliano ha scritto:1) O io non ho chiara la differenza tra [CjV] e [CiV];
2) O pronuncio «viaggio» e derivati alla nordica, senza saperlo.
La seconda.:) È noto, per esempio, dalla metrica poetica che viaggio è trisillabo nei poeti toscani e bisillabo in quelli settentrionali.
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Ferdinand Bardamu
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Intervento di Ferdinand Bardamu »

Mi chiedo – ingenuamente, forse – quanto sia utile questa distinzione fra resa settentrionale e norma. Dopotutto la differenza tra [ˈvia-] e [ˈvja-] in viaggio sta solo nella rapidità della pronuncia. O sbaglio?
Ultima modifica di Ferdinand Bardamu in data ven, 24 feb 2012 22:51, modificato 1 volta in totale.
Fausto Raso
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Intervento di Fausto Raso »

Ferdinand Bardamu ha scritto:Mi chiedo – ingenuamente, forse – quanto sia utile questa distinzione fra resa settentrionale e norma. Dopotutto la differenza tra ['via-] e ['vja-] in viaggio sta solo nella rapidità della pronuncia. O sbaglio?
Credo che abbia ragione. :D
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Intervento di Carnby »

Ferdinand Bardamu ha scritto:Mi chiedo – ingenuamente, forse – quanto sia utile questa distinzione fra resa settentrionale e norma. Dopotutto la differenza tra ['via-] e ['vja-] in viaggio sta solo nella rapidità della pronuncia. O sbaglio?
Diciamo che [vja-] è più frequente nel Nord indipendentemente dalla velocità d'esecuzione, che pure gioca un ruolo importante in queste sfumature.
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Ferdinand Bardamu
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Intervento di Ferdinand Bardamu »

Infatti ho provato a far caso alla mia pronuncia, e proprio non mi riesce di dire [viˈaʤːʤo], se non a costo di sembrare poco spontaneo. Grazie della risposta. :)
Ultima modifica di Ferdinand Bardamu in data ven, 24 feb 2012 23:32, modificato 2 volte in totale.
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Infarinato
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Intervento di Infarinato »

Ferdinand Bardamu ha scritto:…proprio non mi riesce di dire [ˈviaʤʤo], se non a costo di sembrare poco spontaneo.
[ˈviaʤʤo] mi riesce difficile anche a me… [viˈaʤːʤo], invece, non mi dà problemi. :P
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Ferdinand Bardamu
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Intervento di Ferdinand Bardamu »

Càspita, ha ragione. Correggo immediatamente. :oops:
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Intervento di SinoItaliano »

Per caso [viˈaʤːʤo] si pronuncia cosí perché deriva da «via»?
http://etimo.it/?term=viaggio&find=Cerca

Qui sembra confermare la mia ipotesi.
A me viene comunque piú spontaneo [vja-] :wink:
Ultima modifica di SinoItaliano in data gio, 05 apr 2012 12:21, modificato 1 volta in totale.
Questo di sette è il piú gradito giorno, pien di speme e di gioia: diman tristezza e noia recheran l'ore, ed al travaglio usato ciascuno in suo pensier farà ritorno.
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

SinoItaliano ha scritto:Sono graditi giudizi, opinioni e consigli per il miglioramento. :)
Ho ascoltato la registrazione. Prima costatazione, lei ha – al mio orecchio – un lieve accento straniero. Seconda: dovrebbe articolare meglio i suoni, che spesso sono «nebulosi». :) Penso che per migliorare, dovrebbe ascoltare qualche bravo doppiatore (come Benassi) e cercare di ripetere il testo un’infinità di volte (e magari, all’inizio, a ritmo piú lento). Non che io sia un modello, ma può trovare alcune mie registrazioni su YouTube cercando MarcoCallas, se è interessato.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Intervento di SinoItaliano »

Gentile Marco, la ringrazio tanto per il suo cortese riscontro.
Marco1971 ha scritto:Prima costatazione, lei ha – al mio orecchio – un lieve accento straniero.
Io sono un «senza madrelingua», nel senso che ho l'accento straniero in tutte le lingue che parlo, cinese compreso. :(
Ultimamente vivendo in Cina sono sempre piú sino e sempre meno italiano.
Si potrebbe fare un esperimento, cioè fare un'ulteriore registrazione quando sarò tornato a Roma e mi sarò immerso un paio di giorni nell'ambiente linguistico italiano (e romano).
In un certo senso, invidio Lei, il sig. Infarinato e altri, che pur vivendo all'estero, mi sembra che ancora parliate un italiano impeccabile.
Marco1971 ha scritto:Seconda: dovrebbe articolare meglio i suoni, che spesso sono «nebulosi». :)
E meno male che ho cercato di scandire bene i suoni! :oops:
Nel parlato quotidiano, probabilmente mi mangio ancora di piú le parole!
L'unica occasione in cui scandisco ogni singola sillaba è quando parlo con turisti che stanno imparando italiano. Però in quel caso è una parlata artificiale, non è naturale.
Marco1971 ha scritto:Penso che per migliorare, dovrebbe ascoltare qualche bravo doppiatore (come Benassi) e cercare di ripetere il testo un’infinità di volte (e magari, all’inizio, a ritmo piú lento). Non che io sia un modello, ma può trovare alcune mie registrazioni su YouTube cercando MarcoCallas, se è interessato.
Grazie per il consiglio!
Al mio orecchio, tutti i doppiatori dei film(i) americani sono ugualmente bravi, ma evidentemente il suo orecchio sa distinguere chi è bravo da chi non lo è.
Per me sarebbe interessante ascoltare le sue registrazioni, come modello di «neutro tradizionale». :)
Anche se lei è modesto, mi sembra che lei sia molto competente nel campo della dizione, o quanto meno della retta pronuncia neutra.
Ma ovviamente, per fare tutto ciò, dovrò usare artifici tecnici per poter accedere al TuTubo, oscurato qui nell'Impero di Mezzo (ma periferico nella sua isolazione internettiana col resto del mondo).
Questo di sette è il piú gradito giorno, pien di speme e di gioia: diman tristezza e noia recheran l'ore, ed al travaglio usato ciascuno in suo pensier farà ritorno.
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Intervento di Sandro1991 »

Per quale legge fonetica −dunque− abbiamo [viˈaʤːʤo], senza approssimante? Non l’ho capito... :oops:

O è una questione di sillabazione? (Ma continuo a non capire.)
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SinoItaliano
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Intervento di SinoItaliano »

Sandro1991 ha scritto:Per quale legge fonetica −dunque− abbiamo [viˈaʤːʤo], senza approssimante? Non l’ho capito... :oops:
Come dicevo sopra, ho ipotizzato che tale pronuncia sia dovuta all'etimologia, da «via», che penso si pronuncia /'via/ in tutta Italia.
Ma ovviamente non ne sono sicuro, e aspetto pareri di altri foristi.
Questo di sette è il piú gradito giorno, pien di speme e di gioia: diman tristezza e noia recheran l'ore, ed al travaglio usato ciascuno in suo pensier farà ritorno.
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Ferdinand Bardamu
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Intervento di Ferdinand Bardamu »

SinoItaliano ha scritto:penso si pronunci /'via/ in tutta Italia.
Spero non si offenda se faccio questa piccola correzione. Come può leggere qui al penultimo paragrafo, pensare, quando significa «supporre», richiede il congiuntivo.
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SinoItaliano
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Intervento di SinoItaliano »

La ringrazio per aver corretto il mio refuso!
Ultimamente non ci sto con la testa...
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