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Accordo participio passato: «le parole che mi aveva dette»

Inviato: mar, 06 mar 2012 19:10
di GianDeiBrughi
Qualche tempo fa leggendo un libro incontrai un'espressione simile a quella del titolo di questo filone.

Ho provato a cercare nel sito con "concordanza participio" ma purtroppo non sono riuscito a trovare troppo.

So che questa regola è presente in francese: "Elle a regardé les fleurs que j'ai prises dans les champs".

Non sapevo però che ci fosse questa possibilità anche in italiano. Devo dire che il testo era scritto in modo un po' particolare, visto che c'erano anche dei trapassati remoti, però fino ad ora avrei pensato che in italiano l'unica forma corretta fosse quella non concordata.
Es.
"Mi ripeté le parole che mi aveva detto"
E non:
"Mi ripeté le parole che mi aveva dette"

La cosa mi incuriosì abbastanza e così mi sono deciso a chiedere maggiori delucidazioni al riguardo. :)

P.S.
Sempre che in quel testo non si fosse trattato di un fatale errore di battitura. :P Dubito però che sia così.

Inviato: mar, 06 mar 2012 19:21
di Ferdinand Bardamu
La concordanza in genere e numero fra il participio di un tempo composto e il complemento oggetto è obbigatoria se l'oggetto è un clitico di terza persona (singolare e plurale): es. «le ho viste» e non «*le ho visto». Facoltativo è invece l'accordo per i clitici delle altre persone: es. «vi ho chiamato» oppure «vi ho chiamati»; «ti ho cercato» o «ti ho cercata» (riferite entrambe a un oggetto femminile).

La concordanza con un complemento oggetto rappresentato da un sostantivo o da un pronome non clitico è obsoleta nell'italiano moderno.

[Mi sono basato sulla mia memoria: eventuali correzioni sono ben accette.]

Inviato: mar, 06 mar 2012 19:26
di Marco1971
Rimando a questo mio riassunto. :)

Caro Ferdinand, solo una cosa: non direi che questa concordanza sia obsoleta, ma letteraria e tuttora impiegabile in uno stile ricercato.

Inviato: mar, 06 mar 2012 19:30
di Ferdinand Bardamu
Non ne ero sicuro, cosí ho evitato di scriverlo. Grazie dell'osservazione, caro Marco. :)

Inviato: mar, 06 mar 2012 19:51
di GianDeiBrughi
Ringrazio ambedue per le cortesi e competenti risposte. :)

Sapevo della concordanza obbligatoria con alcuni pronomi clitici ma non ero a conoscenza della possibilità di avere la concordanza anche con complento oggetto non clitico, in particolar modo nel caso in cui quest'ultimo segua il verbo. Es. "Ho vista la stella."

Colgo tuttavia lo spunto per porre un'altra domanda in merito ad una mia curiosità sull'uso del clitico "vi".
Nel caso in cui "vi" fosse riferito ad un interlocutore singolo a cui si stesse dando del voi la concordanza andrebbe al plurale o al singolare?

So che in russo di solito anche con il voi di cortesia si usa la concordanza al plurale. Es. "Вы очень любезны". In italiano invece com'era? Era simile a quella del Lei dell'italiano moderno?

Inviato: mar, 06 mar 2012 21:20
di Ferdinand Bardamu
L'allocutivo di cortesia voi oggi non è piú usato se non nei dialetti del Meridione e nelle corrispettive varianti regionali dell'italiano (e in alcuni casi specifici descritti in Serianni, Grammatica, § VII. 96: nella corrispondenza commerciale, in alcune preghiere come allocutivo di rispetto, anni fa in qualche doppiaggio dall'inglese e francese).

La concordanza, in questo caso, è al singolare: es. «siete stata molto gentile», ché «siete state molto gentili» può riferirsi solo a un soggetto plurale.

Inviato: mar, 06 mar 2012 22:58
di GianDeiBrughi
La ringrazio per le precisazioni Ferdinand. :)

Ora che ci penso infatti di solito in russo c'è sì la concordanza al plurale con la forma di cortesia, ma non c'è differenza in genere nei plurali degli aggettivi o dei participi.
O meglio in tale lingua aggettivi e participi al plurale seguono di fatto una declinazione identica per tutti e tre i generi.

Inviato: mar, 06 mar 2012 23:56
di u merlu rucà
Ferdinand Bardamu ha scritto:L'allocutivo di cortesia voi oggi non è piú usato se non nei dialetti del Meridione e nelle corrispettive varianti regionali dell'italiano
Anche nei dialetti settentrionali. Io uso regolarmente il voi con le persone anziane.

Inviato: sab, 10 mar 2012 18:14
di SinoItaliano
Se non sbaglio, la concordanza si trova anche nei libri di Primo Levi, quindi non molto tempo fa.
Tra l'altro egli usa l'accento acuto su «i» e «u».

Inviato: sab, 10 mar 2012 18:28
di Marco1971
SinoItaliano ha scritto:Tra l'altro egli usa l'accento acuto su «i» e «u».
È perché la casa editrice Einaudi usa questo (a noi caro ;)) sistema d’accentazione. :)

Inviato: sab, 10 mar 2012 18:50
di Carnby
Ferdinand Bardamu ha scritto:anni fa in qualche doppiaggio dall'inglese e francese
Anche su Topolino.:D

Inviato: gio, 13 nov 2014 1:19
di Zabob
Mi aggancio a questo filone per chiedervi se ritenete vi sia un errore in questa concordanza (segnata in rosso) o se è prevista dalle regole (dal sito Treccani.it - sez. Magazine):
«L'aferesi, cioè la caduta di una vocale o di una sillaba ad inizio di parola, è stato un fenomeno piuttosto comune nell'italiano antico, cioè della lingua che si andava formando sostanzialmente a partire dal dialetto fiorentino...».

Inviato: gio, 13 nov 2014 7:33
di Lizard
u merlu rucà ha scritto:
Ferdinand Bardamu ha scritto:L'allocutivo di cortesia voi oggi non è piú usato se non nei dialetti del Meridione e nelle corrispettive varianti regionali dell'italiano
Anche nei dialetti settentrionali. Io uso regolarmente il voi con le persone anziane.
Anche a me capita di usarlo, ma quasi esclusivamente in dialetto (bergamasco), e comunque non in città.

Inviato: gio, 13 nov 2014 13:36
di Animo Grato
Zabob ha scritto:Mi aggancio a questo filone per chiedervi se ritenete vi sia un errore in questa concordanza (segnata in rosso) o se è prevista dalle regole (dal sito Treccani.it - sez. Magazine):
«L'aferesi, cioè la caduta di una vocale o di una sillaba ad inizio di parola, è stato un fenomeno...».
È un tiro alla fune: il soggetto è femminile, il nome del predicato maschile: con chi starà il participio passato della copula? Con chi gli pare! :wink:

Inviato: gio, 13 nov 2014 21:26
di valerio_vanni
Per me la fune tira verso il soggetto.

Direi "La luna è stata un satellite", non "è stato un satellite".