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Tu vo’ fa’ l’americano? Prima studia!

Inviato: gio, 26 apr 2012 22:34
di Marco1971
Un amico mi ha gentilmente fornito il sunto – pardon, abstract – di una conferenza universitaria che si terrà prossimamente (non si sa ancora in che lingua). In inglese. E che inglese! Lo riproduco qui, come gioco di «caccia all’errore». :D

The use of visualization technology to document, investigate and re interpret archaeological contexts has increased exponentially in the last years. Despite the huge progress achieved in the field of visualization technologies, and the possibilities to easily implement digital methodologies during the ongoing investigation process, very few progresses has been done in defining new methods for the documentation and the interpretation of archaeological contexts.

How can we employ a 3D model to interpret archaeological contexts? How the use of these new data will change our perception of the past? The seminar will be focused on the presentation and discussion of different experiments for the definition of new pipelines of data collection and data visualization in archaeology.


Buon divertimento! :)

Inviato: ven, 27 apr 2012 1:25
di Marco1971
Nessuno vede almeno gli errori sintattici?

Inviato: ven, 27 apr 2012 6:37
di Jonathan
Progresses (con has, tra l'altro) and will be focused on sono dei veri e propri classici dell'erotismo. Non infierisco oltre, questi fanno gli stessi errori che facevo io in seconda media.
Grazie per la risata mattutina, Marco! :D

Inviato: ven, 27 apr 2012 13:29
di Marco1971
Ecco dunque le correzioni:

1. re interpret > reinterpret

2. very few progresses has been done > very little progress has been made (‘progress’ non è numerabile e richiede ‘to make’ non ‘to do’).

3. How the use of these new data will change our perception of the past? > How will the use of these new data change…? (Work on your questions, sunshine!)

4. The seminar will be focused on the presentation… > Si dice piuttosto The seminar will focus on the presentation…

5. …pipelines of data collection… > A parte che non si dice, non capisco neanche cosa intende.

6. Stilisticamente, stride la compresenza del colloquiale ‘huge’ e dell’aulicissimo ‘to employ’ (in quest’accezione, 2).

Ma poteva davvero essere molto peggio.

Inviato: dom, 17 feb 2013 11:09
di Andrea Russo
L'altro giorno all'ospedale ho visto un cartellone che annunciava un seminario di neurologia: ovviamente era scritto tutto in inglese, e dopo due righe ho dovuto smettere di leggere. Non mi sono segnato tutto, ma in poche parole ho trovato «to implements», «informations», e altri orrori simili.


Vi regalo un'altra chicca: poco fa con Google ho scoperto che Breivik è un mass murder!! :shock: Certo, visto che ha il "suffisso" -er è già un nome d'agente; e ovviamente omicidio si dice *murd...

Inviato: dom, 17 feb 2013 12:18
di Carnby
Andrea Russo ha scritto:«informations»
Una volta, lo confesso, ci sono cascato anch'io su questo...
Andrea Russo ha scritto:mass murder!
Errore a parte, non ci bastava serial killer (da sostuituire sempre con «assassino seriale») adesso c'è pure il mass murderer! :?

Inviato: dom, 17 feb 2013 12:55
di Jonathan
Carnby ha scritto:Errore a parte, non ci bastava serial killer (da sostuituire sempre con «assassino seriale») adesso c'è pure il mass murderer! :?
Adesso abbiamo anche spree killer, vedi qui e qui (al capitolo 'Critiche')... :roll:

Inviato: dom, 17 feb 2013 13:08
di Andrea Russo
Carnby ha scritto:
Andrea Russo ha scritto:«informations»
Una volta, lo confesso, ci sono cascato anch'io su questo...
Andrea Russo ha scritto:mass murder!
Errore a parte, non ci bastava serial killer (da sostuituire sempre con «assassino seriale») adesso c'è pure il mass murderer! :?
Ma su un documento ufficiale si dovrebbe richiedere un po' d'attenzione. Se proprio va scritto in inglese che si faccia fare una revisione attenta da un madrelingua o da qualcuno che conosca bene la lingua. Un refuso ci può stare, ma non lo era affatto, dati tutti gli altri errori.

Tra l'altro mass murderer non ha una pronuncia semplice per chi non sa l'inglese; vorrei sapere come lo pronunciano i nostri coltissimi giornalisti: /'murderer/? :roll:
Basterebbe dire omicida di massa: è talmente semplice. :(

Inviato: dom, 17 feb 2013 14:15
di Souchou-sama
Andrea Russo ha scritto:Tra l'altro mass murderer non ha una pronuncia semplice per chi non sa l'inglese
Be’, in inglese americano non è poi cosí difficile: è tutto un [ɹ̩ɹ̩ɹ̩]! :lol:

Inviato: dom, 17 feb 2013 14:15
di Carnby
Andrea Russo ha scritto: vorrei sapere come lo pronunciano i nostri coltissimi giornalisti: /'murderer/?
Naturalmente /'marderer/, come Murdock /'mardok/.
Andrea Russo ha scritto:Basterebbe dire omicida di massa: è talmente semplice.
Quanto è semplice dire tavoletta invece di tablet (un tempo c'erano anche le graphic tablets quasi sempre tradotte con tavolette grafiche)? Eppure, quando lo dico, mi «correggono» dicendo: «Ah, il tablet».

Inviato: lun, 18 feb 2013 11:44
di Bue
Carnby ha scritto:
Andrea Russo ha scritto: vorrei sapere come lo pronunciano i nostri coltissimi giornalisti: /'murderer/?
Naturalmente /'marderer/, come Murdock /'mardok/.
E` la pronuncia elisabettiana, suvvia. :wink:

Inviato: lun, 18 feb 2013 19:29
di Souchou-sama
Se si riferisce a Elisabetta I (1533–1603), in murder[er] aveva quasi certamente [ʊ]… :)

Inviato: lun, 18 feb 2013 22:01
di Animo Grato
L'inglese mi è sempre sembrato una lingua di emicranica difficoltà, a dispetto della fama di semplicità di cui gode presso chi... non lo conosce! :wink: E attinge ai vertici dell'imperscrutabilità nei complessi rapporti tra grafia e pronuncia, soprattutto quando le variazioni di pronuncia dovute alla diversità di regione, gergo, classe sociale cercano la canonizzazione attraverso grafie alternative, innescando nuove perplessità nel lettore occasionale. Dico questo perché la discussione sulla pronuncia di murder/murderer mi ha riportato alla mente il caso di un gruppo minore (diciamo pure "minimo") degli anni '60, formato a Detroit da quattro ragazzotti che rivendicavano minacciosamente la propria negritudine. Sfortunatamente l'esito è stato questo.

Inviato: mar, 19 feb 2013 14:06
di domna charola
Come tutte le lingue, l'inglese ha una sua bellezza, che però appare a chi lo conosce bene. Non può essere giudicata solo in base al saper leggere le istruzioni dell'aspirapolvere o un articolo scientifico-tecnico.
Come tale avrebbe anche diritto di essere rispettata e non sacccheggiata ogni due righe da utenti esterni pigri e privi di fantasia, che strappano singoli vocaboli al loro tessuto linguistico, isolandoli in contesti alieni e rendendoli ridicoli.

Anche la questione grafia/pronuncia secondo me va inquadrata in un'ottica diversa. Esistono dei segni grafici che, per convenzione condivisa da una comunità di scriventi, rappresentano determinati suoni.
La convenzione è puramente arbitraria, e definita dalla comunità che adotta quei segni grafici. Il fatto che la fantasia umana sia ridotta, e nell'ambito del continente europeo si sia finiti per limitarsi a una quarantina di simboli, variamente assortiti, a cui ogni comunità di scriventi dà il proprio significato fonetico, ci confonde le idee e ci porta a pensare che altrove si pronunci in maniera diversa.
Però, sinceramente, non mi semtirei mai di affermare che un russo imperscrutabilmente pronuncia la "b" come "v"... Quel segno "b", nella convenzione adottata nella lingua russa, indica esattamente e solo il suono "v", indipendentemente da come lo leggono in altre comunità e secondo altre convenzioni.

L'italiano ha la bellezza di essere la lingua della comunità italiana, e come tale va da noi difeso. Ma, per equità, vanno riconosciuti a mio avviso i medesimi valori alle altre lingue.

... e detto questo e fatto atto di "correttezza politica", mi sento autorizzata a sparare a zero su qualsiasi proditoria infiltrazione anglica nel nostro idioma!!! ognuno è bello a casa sua :twisted:

Inviato: mer, 20 feb 2013 14:54
di Animo Grato
domna charola ha scritto:non mi semtirei mai di affermare che un russo imperscrutabilmente pronuncia la "b" come "v"... Quel segno "b", nella convenzione adottata nella lingua russa, indica esattamente e solo il suono "v", indipendentemente da come lo leggono in altre comunità e secondo altre convenzioni.
Parlando di imperscrutabilità, non mi riferivo alle più o meno sorprendenti differenze di pronuncia a cui una certa sequenza di lettere può essere associata in lingue diverse (per esempio, il fatto che in gallese la doppia "L" di Lloyd si pronunci ɬ può sembrare, a noi, bizzarro, ma una volta spiegato non dà adito a dubbi). Mi riferivo alle differenze di pronuncia di una stessa sequenza nell'ambito della stessa lingua (l'inglese, appunto). Quello che trovo imperscrutabile (bonariamente, s'intende) è che through si pronunci /θru/ mentre enough si pronuncia /ɪˈnʌf/. Certo, anche l'italiano presenta alcune ambiguità (apertura/chiusura di e e o, s e z sorde o sonore ecc.), ma nulla di paragonabile al labirinto inglese. Tant'è vero che questo problema (insieme al problema speculare: diverse grafie per la stessa pronuncia) è alla base di una prova scolastica tipica dei paesi anglofoni, che non avrebbe molto senso da noi: lo spelling bee.
Spero di aver chiarito, e restituisco il filone al suo tema originario.