«Bene spesso»

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Andrea Russo
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«Bene spesso»

Intervento di Andrea Russo »

Il mio professore di letteratura italiana lo usa spesso e volentieri durante le lezioni. Cercando un po' in rete però ho trovato ben poco, se non questa definizione che ne dà il Dizionario della Lingua Italiana di Niccolò Tommaseo:
«Avv. intens. di SPESSO, quasi Troppo spesso, non Spessissimo».

Personalmente non sarei stato a fare distinzioni tra troppo spesso e spessissimo. A ogni modo, qualcuno ha informazioni piú dettagliate al riguardo? È un'espressione antiquata o ancora (relativamente) in uso?
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u merlu rucà
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Intervento di u merlu rucà »

In un canto popolare (in italiano con influssi dialettali) delle mie parti ho trovato ben sovente la menava (nel senso di "spesso la portava"). Il significato mi sembra lo stesso, tenendo conto che nel mio dialetto il concetto di "spesso" è reso esclusivamente con "sovente".

In rete un ben spesso molto recente:
La versione di Brullo «ben spesso prevale». Lo afferma nella sua recensione il giornalista e critico letterario Cesare Cavalleri su Avvenire del 12 ottobre
di Cesare Cavalleri

Il confronto, inevitabile, è con la traduzione di Guido Ceronetti, ma la nuova versione curata da Davide Brullo tiene testa egregiamente e ben spesso prevale.
Un testo di anonimo ma attribuito a Salvator Rosa

Vado ben spesso
cangiando loco;
ma non so mai
cangiar desio.
Sempre l'istesso
sarà il mio foco
e sarò sempre
l'istesso anch'io.

Ben sovente compare in Giovanni Villani: E allora avvenia ben sovente, che d' una vacazione...

Ben sovente sembra più diffuso di bene spesso.
Andrea Russo
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Intervento di Andrea Russo »

La ringrazio per aver riportato esempi e per aver aggiunto anche ben sovente.
Cercando nella Biblioteca Italiana, si trovano 142 documenti che contengono bene spesso, anche se restringendo il campo è presente solo un documento del '900. Guardando nello Zibaldone, si scopre che Leopardi lo usa ben 198 volte. Per tornare all'inizio del mio primo intervento, probabilmente il mio professore – studioso di letteratura italiana e grande estimatore di Leopardi – usa quest'espressione sulla scia di questi riscontri letterari.

Ben sovente invece appare, sempre in contesti letterari, solo in 27 documenti e, da una rapida scorsa, sembra essere piú poetico e antico.
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

L’archivio BIZ[a] contiene 355 ricorrenze di bene spesso, dal Trecento a fine Ottocento. Ma è tuttora adoperabile in un registro alto. In francese, invece, bien souvent appartiene alla lingua comune.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Andrea Russo
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Intervento di Andrea Russo »

Grazie anche a Lei, Marco.
Ma questo bene con funzione rafforzativa si ritrova anche con altri avverbi? :roll:
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Veda il Treccani:

2. Assai frequente come rafforzativo, con varî sign.:

a. Assai, molto: la cosa è ben diversa da come tu credi; si tratta di ben altro; ben presto; ben a ragione.

b. Proprio, davvero: ne sei ben persuaso?; sei ben cieco se non lo vedi; ero ben stufo; vorrei ben vedere; c’è b. a questo mondo de’ birboni, de’ prepotenti, degli uomini senza timor di Dio (Manzoni), è proprio vero che ci sono.

c. Certo, sicuramente: credo b. che ci pagherà; spero b. che non ti sia offeso.

d. Pure: gliel’ho ben detto; sai b. che non posso allontanarmi di qui.

e. Davanti a espressioni numeriche, addirittura, non meno di: è alto ben due metri; ha perduto ben tremila euro; per antifrasi: una mancia di ben venti centesimi!

f. Anticam., con valore avversativo, bensì, è ben vero che: uno cavaliere di Lombardia ... non avea reda niuna; bene avea gente di suo lignaggio (Novellino), aveva tuttavia dei parenti prossimi.


Con un avverbio c’è l’esempio ben presto. Sicuramente si usa anche con altri avverbi.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

C’è anche ben piú, ben troppo, ben meno, ben tardi:

È accaduto piú d’una volta a personaggi di ben piú alto affare che don Abbondio, di trovarsi in frangenti cosí fastidiosi, in tanta incertezza di partiti, che parve loro un ottimo ripiego mettersi a letto con la febbre. (Manzoni, I Promessi Sposi)

Avete ragione, e ben troppo dappoco mi son dimostrato, mentre non m’è sovvenuto una cosa sí facile. (Galileo, Dialogo sopra i due massimi sistemi)

Non solo i contemporanei p.e. di Omero, sentivano e gustavano la di lui semplicità ben meno di noi, come ho detto altrove, ma lo stesso Omero non si accorgeva di esser semplice... (Leopardi, Zibaldone)

Arrivai ben tardi a colazione, ma fui tanto dolce con Augusta ch’essa fu subito lieta. (Svevo, La coscienza di Zeno)
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Andrea Russo
Interventi: 763
Iscritto in data: dom, 23 ott 2011 22:37

Intervento di Andrea Russo »

In effetti avrei dovuto controllare almeno il Treccani in linea! :oops:
Comunque molti sono piuttosto in disuso. Grazie per aver riportato tutti gli esempi e le attestazioni letterarie. :wink:
Avatara utente
Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Prego. :) Per completare il quadro, qualche esempio giornalistico dei nostri giorni:

Le raccomandazioni avrebbero potuto essere ben piú severe. (CS, 21.04.2012)

La soluzione piú ragionevole, perché la lotta contro il razzismo è qualcosa di ben troppo serio per lasciarne l’iniziativa a un manipolo di dittatori il cui principale assillo è di far dimenticare discriminazioni, umiliazioni, violazioni gravissime dei diritti dell’uomo e della donna che proprio nei loro Paesi si verificano. (CS, 07.03.2009)

Il giornalismo è definito il quinto potere, ma secondo una logica errata, che lo pone dopo poteri ben meno pressanti sulla società. (CS, 29.02.2012)

All’epoca in cui studiava il volto di Antinoo, per scavare nei suoi tratti le motivazioni del «colpo di sole dell’amore» che, ben tardi, appare nella vita dell’imperatore, la Yourcenar stava confrontando alcune effigi del giovinetto con una archeologa, conservatrice all’epoca del museo di Ostia, Raissa Calza. (R, 08.11.2007)
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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u merlu rucà
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Iscritto in data: mar, 26 apr 2005 8:41

Intervento di u merlu rucà »

Nel mio dialetto si usa l'espressione benben (bene bene) per indicare una grande quantità, un gran numero: u l'à benben de franchi (ha molti soldi); u l'à ciamau benben de gente (ha chiamato molte persone).
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