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Inviato: ven, 23 giu 2006 13:50
di arianna
Concordo, meglio evitare le sigle, di cui mi pare abbondiamo.
Elle ha il vantaggio d'esser breve e chiaro :wink:

Inviato: mar, 08 gen 2008 16:18
di Giancarlo
Scusate se intervengo in questo filone un po' datato ma nonostante l'abbondanza di traducenti proposti per «e-mail» purtroppo non sono riuscito a trovarne nessuno che mi soddisfi.

Se l'utilizzo di posta (elettronica) sembra piano piano affermarsi (o comunque comincia ad affiancarsi a quello di e-mail) in espressioni tipo «indirizzo di posta elettronica» o «mi connetto per controllare la posta» ben altra è la situazione nell'utilizzo di e-mail in riferimento all'oggetto «lettera elettronica», forse anche per il fatto che un'e-mail è un oggetto assai diverso da quello che comunemente chiamiamo lettera, soprattutto per quanto riguarda gli allegati che possono esservi aggiunti.

Se poi pensiamo al fatto che la stessa espressione e-mail viene spesso accorciata in mail in espressione tipo «ti manderò una mail» e che ormai è già profondamente entrata nel linguaggio comune in questa forma sembra arduo che elle, teleposta, lettronica e qualsiasi altra forma possa cosí lontana dalla brevità dell'espressione mail possa affermarsi.

Ultimamente sto sperimentando nuove regole ortografiche (ovviamente nelle comunicazioni private...) per le parole straniere di uso comune (e cioè le scrivo come vengono comunemente pronunciate dagli italiani tipo per bowling scrivo *buling ecc. ) e nell'ambito di questa nuova ortografia ho provato a tradurre, un po' surrettiziamente, e-mail con « mel » (da Missiva ELettronica) notando che, diversamente da quanto accadeva con altri traducenti che ho provato a usare in passato, la gente capisce immediatamente che mi sto riferendo all'oggetto e-mail senza necessità di ulteriori spiegazioni e anzi qualcuno l'ha anche riusato.

Certo non è una soluzione particolarmente elegante ma per lo meno sembra essere percepita in maniera un po' meno «marziana» di altre... chissà.

Inviato: mar, 08 gen 2008 17:22
di Marco1971
Se si diffonde mel, l’adotto senz’altro, anche se da anni ormai con amici e conoscenti uso senza difficoltà la mia elle, di piú italiana fattura. :)

Inviato: lun, 31 ott 2011 12:21
di Ferdinand Bardamu
Ho fatto una ricerca interna, ma non ho trovato questo traducente di e-mail: che ne pensate di elèttera, che unisce in una crasi il prefissoide elettro- e lettera?

Ho trovato un'occorrenza di elettera (senza segnaccento) in questo articolo del quotidiano locale veronese L'Arena.

Inviato: lun, 31 ott 2011 13:46
di bertrand822
In contesti più o meno scherzosi si usa missiva telematica, ci sono varie attestazioni in Google. Anche nel mio ufficio, scherzosamente, chiamiamo brevemente missive i messaggi di posta elettronica.

Inviato: lun, 31 ott 2011 19:49
di marcocurreli
Elettera secondo me non va bene, perché una lettera è sempre una lettera, in qualunque modo venga scritta o spedita.

Aggiungo anche che elettro- è un prefisso che normalmente si usa per elettrico, quindi sarebbe una lettera elettrica.

Per quanto riguarda elle o mel, temo che se lo adottassi nessuno mi capirebbe e sarei costretto a fornire una spiegazione; a quel punto sarebbe molto più breve dire "messaggio di posta elettronica" o semplicemente "messaggio" (al confronto di elle + spiegazione) o, a seconda delle occorrenze, "lettera spedita per posta elettronica".

Dove serve un'estrema sintesi, come nella carta intestata o nei biglietti da visita, posta elettronica si può abbreviare con posta el. o sostituire con l'immagine della bustina (cosa che taglierebbe la testa al toro).

D'altronde, volendo rincorrere la tendenza degli anglofoni di dare un nome unico e univoco ad ogni cosa dovremmo inventarci qualcosa anche per cavo elettrico, fil di ferro, filo di ferro zincato, acciaio satinato e via discorrendo.

Inviato: lun, 31 ott 2011 20:11
di Ferdinand Bardamu
marcocurreli ha scritto:Elettera secondo me non va bene, perché una lettera è sempre una lettera, in qualunque modo venga scritta o spedita.
Mi perdoni, ma non ho ben compreso quest'obiezione.

Inviato: lun, 31 ott 2011 20:12
di Marco1971
marcocurreli ha scritto:Per quanto riguarda elle o mel, temo che se lo adottassi nessuno mi capirebbe e sarei costretto a fornire una spiegazione...
È cosí per tutte le parole nuove: anche i nuovi anglicismi le prime volte vengono chiosati; una volta noti, non serve piú alcuna spiegazione. :)

Inviato: lun, 31 ott 2011 20:46
di marcocurreli
Ferdinand Bardamu ha scritto:
marcocurreli ha scritto:Elettera secondo me non va bene, perché una lettera è sempre una lettera, in qualunque modo venga scritta o spedita.
Mi perdoni, ma non ho ben compreso quest'obiezione.
La lettera è l'oggetto della spedizione; elettronica si riferisce al mezzo con cui viene spedita, quindi non qualifica la lettera, non è una caratteristica della lettera. Nessuno direbbe "ho ricevuto una lettera postale" per dire che ha ricevuto una lettera per posta.

Inviato: lun, 31 ott 2011 20:50
di Marco1971
marcocurreli ha scritto:Aggiungo anche che elettro- è un prefisso che normalmente si usa per elettrico, quindi sarebbe una lettera elettrica.
Inoltre, il prefissoide elettro- è già stato esteso al campo della musica, come ci fa sapere il GRADIT:

elettro- 2 mus. elettronico, prodotto con strumenti elettronici: elettrodance, elettrojazz, elettropop

La generalizzazione da strumenti musicali a strumenti elettronici senz’altro aggiunto è facilissima, come ci confermano mille casi consimili sanciti dalla storia.

Inviato: mar, 01 nov 2011 1:00
di Ferdinand Bardamu
marcocurreli ha scritto:La lettera è l'oggetto della spedizione; elettronica si riferisce al mezzo con cui viene spedita, quindi non qualifica la lettera, non è una caratteristica della lettera. Nessuno direbbe "ho ricevuto una lettera postale" per dire che ha ricevuto una lettera per posta.
Non capisco ancora il senso di questa obiezione: secondo lei, dunque, per la stessa ragione, quell'e- di e-mail non qualifica il sostantivo mail?

Inviato: mar, 01 nov 2011 8:37
di marcocurreli
Si, lo qualifica perché e-mail significa posta elettronica, quindi qualifica il mezzo non l'oggetto.

Personalmente, nelle lettere ufficiali che invio per lavoro scrivo sempre posta elettronica: «la prego di inviarmi la lettera per posta elettronica»,
«il mio indirizzo di posta elettronica è ...». Non scriverei mai «la prego di inviarmi una lettera elettronica».

Inviato: mar, 01 nov 2011 10:40
di Carnby
bertrand822 ha scritto:In contesti più o meno scherzosi si usa missiva telematica, ci sono varie attestazioni in Google. Anche nel mio ufficio, scherzosamente, chiamiamo brevemente missive i messaggi di posta elettronica.
Scherzo per scherzo, tanto vale usare e-pistola. Comunque i programmi di gestione della posta elettronica usano messaggio (dato che per quello dei cellulari si usa ormai messaggino o SMS).

Inviato: mar, 01 nov 2011 12:32
di Ferdinand Bardamu
marcocurreli ha scritto:Si, lo qualifica perché e-mail significa posta elettronica, quindi qualifica il mezzo non l'oggetto.
Ma ancora non m'è chiara l'obiezione. E-mail in inglese non significa soltanto «posta elettronica», ma anche «messaggio di posta elettronica» (si veda il dizionario Oxford Advanced s.v.). Quindi la sua osservazione varrebbe benissimo anche per la parola di partenza e dalla stessa parola di partenza sarebbe smentita.

Sarebbe smentita altresí dall'uso estensivo e altamente produttivo in lingua inglese del prefisso e- per (e-)lectronic, applicato a un'amplissima varietà di sostantivi, indipendentemente dalla loro natura di mezzi o di oggetti: per qualche esempio veda la nostra lista di traducenti alla lettera E. Il prefisso e- e la sua controparte italiana, l'aggettivo elettronico, possono benissimo significare «redatto, presentato, creato in forma elettronica, ossia per mezzo di strumenti elettronici». Non vedo difficoltà in questo.

Inviato: mar, 01 nov 2011 15:21
di Carnby
Digilettera e digiposta. :)