«Fuori di» o «fuori da»?
Moderatore: Cruscanti
«Fuori di» o «fuori da»?
Ho notato come prevalga l'uso di "fuori di" (con la preposizione semplice) ma di "fuori dal/la" (con la preposizione articolata). Esempi:
1) fuori di sé/senno/testa, fuor di metafora, fuori di qui!...
2) fuori dalla norma, fuori dal mondo/tempo, fuori dal prodigio (Montale), fuori dalla porta...
In effetti, non mi vengono in mente eccezioni, ma piuttosto usi "minoritari" di espressioni con "del/la" nei casi del punto 2). C'è un motivo o è solo l'uso che ha prodotto questa dicotomia?
Noto che si usa anche omettere la preposizione (fuori [di] casa, fuori [dalla] rosa, fuori [dalla] norma, fuori forma/uso/luogo...).
1) fuori di sé/senno/testa, fuor di metafora, fuori di qui!...
2) fuori dalla norma, fuori dal mondo/tempo, fuori dal prodigio (Montale), fuori dalla porta...
In effetti, non mi vengono in mente eccezioni, ma piuttosto usi "minoritari" di espressioni con "del/la" nei casi del punto 2). C'è un motivo o è solo l'uso che ha prodotto questa dicotomia?
Noto che si usa anche omettere la preposizione (fuori [di] casa, fuori [dalla] rosa, fuori [dalla] norma, fuori forma/uso/luogo...).
Ultima modifica di Zabob in data gio, 25 apr 2019 22:52, modificato 1 volta in totale.
Nella tradizione letteraria prevale di gran lunga fuori del/della, che è la forma preferibile in molti contesti nei quali non sia necessario sottolineare l’allontanamento, cioè quando non vi sia un verbo come uscire e simili (ma ricordiamoci del verso dantesco uscito fuor del pelago a la riva [Inf., I, 23!). I risultati della ricerca condotta nella BIZ[a] sulle forme fuori del/della/dal/dalla sono i seguenti:
fuori del: 701
fuori dal: 68
fuori della: 807
fuori dalla: 103
Meglio quindi riservare la preposizione da a contesti espressivi e per cosí dire enfatici, e attenersi alla preposizione di nelle situazioni «normali».
fuori del: 701
fuori dal: 68
fuori della: 807
fuori dalla: 103
Meglio quindi riservare la preposizione da a contesti espressivi e per cosí dire enfatici, e attenersi alla preposizione di nelle situazioni «normali».
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Come San Paolo fuori le mura?Ivan92 ha scritto:A ogni modo, oggi è usitata anche la sequenza fuori + articolo determinativo. Mi confermate ch'è una sciatteria linguistica bella e buona?

«Ed elli avea del cool fatto trombetta». Anonimo del Trecento su Miles Davis
«E non piegherò certo il mio italiano a mere (e francamente discutibili) convenienze sociali». Infarinato
«Prima l'italiano!»
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A questo riguardo le consiglio la scheda della Crusca «sull’uso di fuori al balcone».Ivan92 ha scritto:A ogni modo, oggi è usitata anche la sequenza fuori + articolo determinativo. Mi confermate ch'è una sciatteria linguistica bella e buona?
Fuori le mura è locuzione antichissima, si trova già presso Villani (Nuova cronica, 1348):
Sabato, a dì XXI del sopradetto mese di maggio, il detto Bavero si partì da Tiboli, e venne a San Lorenzo fuori le Mura, e ivi albergò, e tutta sua gente intorno acampata.
Sabato, a dì XXI del sopradetto mese di maggio, il detto Bavero si partì da Tiboli, e venne a San Lorenzo fuori le Mura, e ivi albergò, e tutta sua gente intorno acampata.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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