Pagina 1 di 1
«Topping»
Inviato: mer, 22 ago 2012 1:47
di Zabob
GRADIT ha scritto:Topping: guarnizione semiliquida dolce che si pone con apposito dosatore sopra una pietanza: t. al cioccolato, all’amarena | il dosatore contenente tale salsa (definizione citata in questo forum in altro filone)
Vogliamo provare a trovare un traducente italiano? Io propongo, visto che siamo in argomento, una parola-macedonia:
cremalsa (da crema+salsa).
Inviato: mer, 22 ago 2012 2:08
di Marco1971
La definizione non è nel GRADIT, era una proposta dell’utente
francescofree. Il GRADIT registra
topping in un’accezione tecnico-specialistica nel campo della chimica:
primo frazionamento, mediante distillazione, del petrolio grezzo; anche agg.inv. impianto t., fase t.
Inviato: mer, 22 ago 2012 4:29
di Souchou-sama
Ho un dubbio: non si potrebbe dire semplicemente copertura o rivestimento?…
Inviato: mer, 22 ago 2012 9:22
di Andrea Russo
Il Picchi dà anche guarnizione, che secondo me è adeguato; tra gli esempi riportati c'è questo: a topping of whipped cream --> una guarnizione di panna montata.
Mentre l'accezione tecnico-specialistica menzionata da Marco ha come traducente, in effetti, proprio topping...
Inviato: mer, 22 ago 2012 12:47
di Marco1971
La
IATE dà
distillazione frazionata. In francese ho trovato
distillation atmosphérique.
Inviato: mer, 22 ago 2012 12:57
di Marco1971
Il verbo preciso, in gastronomia, è
nappare (dal francese
napper). Il sostantivo che se ne può ricavare facilmente sarebbe
nappatura (meglio di
nappaggio, cfr fr.
nappage).
Inviato: mer, 22 ago 2012 14:09
di Zabob
Mi scuso per aver frainteso il fatto che il lemma non è voce del GRADIT, ma ne era stata segnalata la mancanza.
I francesi usano come sinonimo di
topping "coulis", anche se forse i termini non sono proprio equivalenti.
Coulis si usa anche in italiano:
[1] e
[2].
Inviato: mer, 22 ago 2012 17:34
di Marco1971
E, visto che
coulis si pronuncia esattamente /ku'li/, nulla di piú facile dell’adattamento grafico
culí, già nell’uso, basta digitare “culì di fragole” o “culì di lamponi”.
