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«Non dire quattro/gatto se non l'hai nel sacco»
Inviato: sab, 15 set 2012 10:31
di Andrea Russo
Cercando in rete non si riesce certo a far chiarezza, dato che non sembrano esserci fonti attendibili.
Secondo i dizionari consultati il proverbio originario è
non dire quattro se non l'hai nel sacco, riportato nel Gabrielli, nel
Treccani e nel
Garzanti in linea.
Qui viene riportata – senza fonte – una spiegazione.
A ogni modo sembra essere piuttosto frequente anche l'altra versione. Alcuni utenti affermano d'aver usato sempre la forma con
gatto. Addirittura
qui un utente riporta una spiegazione (di nuovo: nessuna fonte, anche se la persona in questione avrebbe proprio una fervida immaginazione).
Sono "legittime" entrambe le versioni? O una si può spiegare con un fraintendimento (dato che le due parole –
quattro e
gatto – sono foneticamente simili)?
Inviato: sab, 15 set 2012 12:26
di Ferdinand Bardamu
La simpatia di Trapattoni e l'icasticità dell'immagine (di un vicentino

che si procura la cena) hanno contibuito al successo della versione con
gatto, che su Google Libri è
attestata fin dal 1967.
Si tratta però, a mio parere, di una variante popolare, dovuta alla necessità di rendere plausibile un detto che, altrimenti, mancherebbe apparentemente di senso. (E mi chiedo se quel «quattro» e quel «sacco» non derivino dal gergo dei giocatori di carte…)
Inviato: sab, 15 set 2012 14:00
di Marco1971
Ecco quanto dice Carlo Lapucci (Dizionario dei modi di dire della lingua italiana, Milano, Garzanti, 1993):
Disse la donna al frate:
Non dire quattro se non l’hai nel sacco
Non si può far conto d’avere la roba finché non la si ha sicuramente in mano, e anche allora: Pecore contate, il lupo se le mangia!
Una donna chiamò un frate da cerca che passava per la strada e, pregatolo ad aprire la bisaccia, cominciò, dalla finestra, a tirarci dei pani che il fraticello, con soddisfazione, andava contando: Uno, due, tre, quattro...
Ma l’aveva detto troppo presto, che il quarto non cadde nella bisaccia: andò per terra e un cane l’addentò e sparí. Al frate sconsolato la donna dette il famoso consiglio.
Anche Pitré (Proverbi siciliani IV) cita lo stesso aneddoto per il proverbio: Nun diri quattru si nun l’hai ’ntra lu saccu.
Inviato: sab, 15 set 2012 17:00
di Carnby
Ferdinand Bardamu ha scritto:l'icasticità dell'immagine (di un vicentino che si procura la cena) hanno contibuito al successo della versione con gatto.
Anche aretino, no?
Io comunque conoscevo la versione: «non dire quattro se la noce non è nel sacco».
Inviato: sab, 15 set 2012 19:19
di u merlu rucà
La versione catalana no diguis blat fins que no el tinguis al sac i ben lligat "non dire grano (blat) finché non lo hai nel sacco e ben legato", sembrerebbe avvalorare il senso di 'raccogliere beni alimentari'. Curiosamente, almeno per ora, non ho trovato versioni simili in altre lingue. Si potrebbe, quindi, azzardare l'ipotesi che il detto sia arrivato dalla Catalogna (magari per via marittima). Il termine blat, incomprensibile e non presente nei dialetti (a quanto mi risulta) e nella lingua nazionale, è stato reso con gat(to) o quattro.
Inviato: dom, 16 set 2012 11:26
di Brazilian dude
Blat è cognato del blé (grano) francese e dell'italiano biada.