«D’in casa»
Moderatore: Cruscanti
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«D’in casa»
Nella mia zona si dice famigliarmente «i vestiti – più spesso la roba – di (o da) fuori», indicando quei vestiti portati normalmente fuori casa, per distinguerli da quelli «d’in casa», che invece si portano quotidianamente dentro le mura domestiche; quel che mi chiedo, è se la stretta successione delle due preposizione (di e in) può essere considerata, guardando al contesto, corretta.
D’in su la vetta della torre antica,
Passero solitario, alla campagna
Cantando vai finché non more il giorno;
Ed erra l’armonia per questa valle. (Leopardi, Il passero solitario)

Passero solitario, alla campagna
Cantando vai finché non more il giorno;
Ed erra l’armonia per questa valle. (Leopardi, Il passero solitario)

Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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