Pagina 1 di 1

Ostico/Ostica

Inviato: dom, 04 nov 2012 19:17
di ebbrofiore
Buonasera a tutti, avrei bisogno di risolvere un problema di ampliamento (o meglio, restringimento) di campo semantico in cui sono incappato. L'aggettivo "ostico", dal latino "hosticum" ostile, viene oggi usato prettamente per accompagnare sostantivi di cose (passaggio ostico, lettura ostica, lingua ostica) con il precipuo significato di "difficile/arduo/impervio"; o anche in campo letterario con il (solo) significato di "ributtante/odioso" [Sabatini Coletti](riferito talvolta anche a persona).
Quanto io mi (vi) chiedo è, facendo appello al significato etimologico della parola, è possibile (e vi pregherei in questo caso di fornirmi fonti da me consultabili) usare l'aggettivo nel senso di "ostile"? Sarebbe errata una frase del tipo "È un uomo ostico ai tradimenti" (nel senso di "ostile, contrario" e non di "difficile")?
Vi ringrazio per l'attenzione.

Inviato: dom, 04 nov 2012 19:31
di Marco1971
Quest’accezione è dell’italiano antico (cfr Battaglia). Non si può usare in tal senso oggi, se non con un accorgimento del tipo «nel senso etimologico».

Inviato: dom, 04 nov 2012 19:39
di ebbrofiore
Purtroppo mi trovo di fronte ad un "incastro" metrico (dovuto a traduzione), in cui "òstico" sostituirebbe "ostìle" nell'accento, senza mutarne la caratteristica fonica. Lei crede che tale espediente sarebbe una circostanza accettata come licenza poetica?

Inviato: dom, 04 nov 2012 20:07
di Marco1971
Ah, in poesia sí, lo può usare, se rientra nello stile generale. :)

Inviato: dom, 04 nov 2012 20:25
di ebbrofiore
La ringrazio :)