Etimologia di «otta»
Inviato: gio, 08 nov 2012 20:43
Il sostantivo femminile otta (‹ora›) è proprio della lingua antica e, in particolare, avrebbe appartenuto al registro popolare fiorentino. L’origine fiorentina, però, non è sicura: nelle Cento Osservazioni al Dizionario Etimologico delle Voci Dantesche si legge:
Otta per ora è detto da alcuni grammatici idiotismo firentino. Questo si potrà concedere quando si provi che i messinesi del 200 (nelle cui poesie evvi di molti esempi) fossero firentini[.]
Per di piú, nella Grammatica Storica, il Rohlfs, al paragrafo 930 (‘Allora’), dopo aver ricordato che
[c]on l’antico otta ‘ora’ (cfr. talotta, a otta cat’otta) è composto allotta ‘allora’ del fiorentino plebeo, usato da Dante nella Divina Commedia (cinque volte in rima), che vive ancora nei dialetti toscani
riporta un òtta ki (‹allorché›), locuzione barbaricina. Ora, non so quanto l’individuazione dell’origine ci possa aiutare a rintracciare l’etimo. Che non è chiaro. Il Devoto-Oli scrive, senz’avvertenze né cautele
Lat. volg. *(qu)otta (hora) per il class. hora quota (est)?
Il Treccani in linea se la cava con un «etimo incerto». Il Vocabolario Etimologico del Pianigiani, invece, scrive:
Alcuno dal lat. HÒRA ora, ma il Diez crede meglio dal got. UHT (che s’incontra solamente in composti) momento opportuno, onde l’ant. alt. ted. UHTÀ, UOHTÂ di buon’ora, l’ant. nord. ÔTTA il tempo delle prime tre ore del giorno, che darebbe il significato di buon’ora.
Che ne pensate?
Otta per ora è detto da alcuni grammatici idiotismo firentino. Questo si potrà concedere quando si provi che i messinesi del 200 (nelle cui poesie evvi di molti esempi) fossero firentini[.]
Per di piú, nella Grammatica Storica, il Rohlfs, al paragrafo 930 (‘Allora’), dopo aver ricordato che
[c]on l’antico otta ‘ora’ (cfr. talotta, a otta cat’otta) è composto allotta ‘allora’ del fiorentino plebeo, usato da Dante nella Divina Commedia (cinque volte in rima), che vive ancora nei dialetti toscani
riporta un òtta ki (‹allorché›), locuzione barbaricina. Ora, non so quanto l’individuazione dell’origine ci possa aiutare a rintracciare l’etimo. Che non è chiaro. Il Devoto-Oli scrive, senz’avvertenze né cautele
Lat. volg. *(qu)otta (hora) per il class. hora quota (est)?
Il Treccani in linea se la cava con un «etimo incerto». Il Vocabolario Etimologico del Pianigiani, invece, scrive:
Alcuno dal lat. HÒRA ora, ma il Diez crede meglio dal got. UHT (che s’incontra solamente in composti) momento opportuno, onde l’ant. alt. ted. UHTÀ, UOHTÂ di buon’ora, l’ant. nord. ÔTTA il tempo delle prime tre ore del giorno, che darebbe il significato di buon’ora.
Che ne pensate?