«Cazzimma»
Moderatore: Cruscanti
«Cazzimma»
Segnalo qui, invece che nella sezione Dialetti, quest’interessante articolo di Antonio Vinciguerra.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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- Iscritto in data: ven, 01 feb 2013 15:11
Scusate la digressione, ma l'articolo di Vinciguerra mi ha suggerito un altro spunto. In un passaggio si cita di sfuggita il verbo pariare:
Rimetto la questione a chi ha strumenti migliori dei miei.
Ero a conoscenza di questo pariare "moderno", ma ne ignoravo il primitivo significato; in compenso, sapevo che il lessico giovanile l'aveva mutuato dal gergo dei tossicodipendenti, in cui indica qualcosa di più specifico di un divertimento qualsiasi: indica lo "sballo" dato dagli stupefacenti. Per colmare il divario tra il "digerire" e il "divertirsi", mi chiedevo se il nesso non potrebbe essere proprio una "digestione" molto particolare, ovvero la metabolizzazione della droga, il momento in cui viene assimilata dall'organismo producendo i suoi effetti euforizzanti (il "divertimento", appunto).Il lessico giovanile napoletano, infatti, è spesso ripreso dal dialetto, anche se le voci dialettali nel passaggio al gergo conoscono notevoli mutamenti semantici. Tra i giovani campani sono molto diffuse, ad esempio, parole come pariare 'divertirsi' che, tuttavia, in questa accezione è un neologismo novecentesco, poiché il significato dialettale originario di pariare è quello di 'digerire'.
Rimetto la questione a chi ha strumenti migliori dei miei.
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