Buongiorno,
sottopongo alla vostra attenzione questo periodo:
"La triste soddisfazione nel riversare improperi d'ogni sorta, a guisa d'unzione, sul capo insulso di Giasone, al punto da arrivare a giustificare la pasionaria Medea."
Palesemente ellittico, può essere considerato corretto? Inteso un po' come una sorta di affermazione, di dimostrazione, con un [ecco] sottinteso all'incipit, insomma. Se corretto, in che tipologia sintattica si inquadra?
Vi ringrazio.
Periodo ellittico?
Moderatore: Cruscanti
- Ferdinand Bardamu
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Si tratta d’una frase nominale: è correttissima. Riporto la definizione della Grammatica di Serianni (XIV. 260):
Si definisce frase nominale […] qualunque frase priva di predicato verbale […]. Quando in un periodo complesso si ha forte prevalenza delle frasi nominali sulle frasi verbali e queste ultime tendono a ridursi a costrutti giustappositivi e coordinativi o a subordinazioni elementari (relative e completive), parliamo di stile nominale.
Piú sotto, si legge (§ 262):
Lo stile nominale, pur non ignoto alla prosa antica (cfr. TRIFONE 1986), ha conosciuto una grande espansione tra Otto e Novecento sia nella prosa letteraria (molto raffinata l’utilizzazione dei costrutti nominali nel Notturno di G. D’Annunzio), sia nel linguaggio giornalistico, legato a esigenze di brevità e immediatezza comunicativa e variamente condizionato da fattori extra-linguistici (riflesso dei dispacci telegrafici nel giornalismo otto- e primonovecentesco, titolazione, ecc.).
Si definisce frase nominale […] qualunque frase priva di predicato verbale […]. Quando in un periodo complesso si ha forte prevalenza delle frasi nominali sulle frasi verbali e queste ultime tendono a ridursi a costrutti giustappositivi e coordinativi o a subordinazioni elementari (relative e completive), parliamo di stile nominale.
Piú sotto, si legge (§ 262):
Lo stile nominale, pur non ignoto alla prosa antica (cfr. TRIFONE 1986), ha conosciuto una grande espansione tra Otto e Novecento sia nella prosa letteraria (molto raffinata l’utilizzazione dei costrutti nominali nel Notturno di G. D’Annunzio), sia nel linguaggio giornalistico, legato a esigenze di brevità e immediatezza comunicativa e variamente condizionato da fattori extra-linguistici (riflesso dei dispacci telegrafici nel giornalismo otto- e primonovecentesco, titolazione, ecc.).
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