Scusate la domanda forse sciocca, ma è uno di quei casi in cui più ripeto a me stesso una frase e meno mi ci raccapezzo.
"Ciao, spaventapasseri! Mi raccomando, tieni i corvi lontani da qui!"
Io credo che la frase sia scorretta. Lontano, avverbio, è invariabile, giusto? Io direi: "Tieni i corvi lontano da qui". Sbaglio? Oppure si può dire, per esempio: "Dobbiamo trovare il modo di tenere lontani quei corvi"?
Grazie!
Tieni i corvi lontani
Moderatore: Cruscanti
-
- Interventi: 1725
- Iscritto in data: mar, 19 set 2006 15:25
A mio avviso, in questo caso, lontano può essere considerato sia avverbio sia aggettivo. Prevale, però, l'aggettivo. 

«Nostra lingua, un giorno tanto in pregio, è ridotta ormai un bastardume» (Carlo Gozzi)
«Musa, tu che sei grande e potente, dall'alto della tua magniloquenza non ci indurre in marronate ma liberaci dalle parole errate»
«Musa, tu che sei grande e potente, dall'alto della tua magniloquenza non ci indurre in marronate ma liberaci dalle parole errate»
-
- Interventi: 1303
- Iscritto in data: sab, 06 set 2008 15:30
Mi sembra che l’uso prediliga lontano aggettivo nella locuzione tenere lontano:
Non è piú tempo, tutti i nemici ci corrono addosso come tanti cani ringhiosi. Vediamo: cercate qualche altro mezzo, intanto che io farò il possibile di tenere lontani costoro. (Verga, I carbonari della montagna)
Non è piú tempo, tutti i nemici ci corrono addosso come tanti cani ringhiosi. Vediamo: cercate qualche altro mezzo, intanto che io farò il possibile di tenere lontani costoro. (Verga, I carbonari della montagna)
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Chi c’è in linea
Utenti presenti in questa sezione: Amazon [Bot], Bing [Bot] e 7 ospiti