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«Collaborare»

Inviato: mar, 09 apr 2013 10:26
di Carnby
Non sono un esperto di sintassi, vi domando semplicemente se è vera questa cosa che mi è stata riferita.
«Il verbo collaborare si accompagna alla preposizione con quando si riferisce a persone e alla preposizione a quando si riferisce a cose: si dice io collaboro con un professore ma io collaboro a una rivista».
È una cosa vera o una delle tante «regole fantasma», segnalate più volte in questo luogo?

Inviato: mar, 09 apr 2013 10:48
di Ferdinand Bardamu
Dagli esempi del Treccani in linea s.v. «Collaborare», sembrerebbe che le cose stiano cosí (sott. mie):

c. […] a un’enciclopedia; […] c. con un amico.

Inviato: mar, 09 apr 2013 12:48
di Fabio48
Ferdinand Bardamu ha scritto:Dagli esempi del Treccani in linea s.v. «Collaborare», sembrerebbe che le cose stiano cosí (sott. mie):

c. […] a un’enciclopedia; […] c. con un amico.
Perché a me viene d'istinto "stessero" anziché "stiano"?
Sbaglio?

Cordialità.

Inviato: mar, 09 apr 2013 13:01
di Ferdinand Bardamu
Qui il condizionale nella reggente attenua (ulteriormente) il valore di quanto espresso nella proposizione soggettiva che segue, la quale, tuttavia, è ritenuta possibile nel presente. Da qui l’uso del congiuntivo presente: è come se la reggente avesse un verbo all’indicativo presente.

Questa è la giustificazione che ho dato io, ma attendiamo anche altri pareri.

Inviato: mar, 09 apr 2013 18:23
di Andrea Russo
Magari dico un'idiozia, ma usando stessero non si rimanderebbe al passato? Cioè: sembrerebbe che le cose (in passato) stessero cosí... Mi sbaglio?

Inviato: gio, 11 apr 2013 13:35
di PersOnLine
A mio avviso, collaboro a va bene per intende il fine per cui collaboro con altri, altrimenti non si potrebbe dire collaboro con uno studio.

Inviato: gio, 11 apr 2013 14:16
di valerio_vanni
Dipende dallo "studio":
-collaboro con uno studio notarile
-collaboro a uno studio sugli orsi

Inviato: gio, 11 apr 2013 14:42
di Ferdinand Bardamu
A me sembra che, se studio è considerato come ‹gruppi di professionisti riuniti in un luogo fisico›, allora si debba usare con: l’idea di fondo è quella della collaborazione con persone fisiche.

Al contrario, lo studio nel senso di ‹ricerca› è, come una rivista, una «cosa», perciò richiede l’uso di a.

Inviato: gio, 11 apr 2013 15:51
di Animo Grato
La distinzione netta "persona/cosa" riportata nel primo intervento mi sembra una semplificazione troppo schematica per potersi applicare con rigore. Secondo me, finché si tiene a mente che "collaborare" significa "lavorare insieme", non c'è bisogno di regole da seguire, basta affidarsi al buon senso.
Si "collabora":
- a una rivista (alla sua pubblicazione ecc.)
- con una rivista (se, ad esempio, si intende "con le persone della redazione della rivista")
- con una rivista (mezzo: "pubblicando una rivista") alla causa dei diritti umani
- per un mondo migliore
- ...
Dare norme così assolute, dicendo solo "con + persona/a + cosa" mi pare veramente una lezioncina da scuola elementare.

Inviato: gio, 11 apr 2013 16:10
di Ferdinand Bardamu
Concordo, Animo Grato: la distinzione netta, scolastica, in questo caso, è semplicistica. Però, indirettamente, mi pare che lei l’abbia confermata: con si usa per le persone (anche se il sostantivo, in sé, non designa una persona o un gruppo di persone), a per le cose. Quindi, con rivista si può usare sia a sia con secondo che consideriamo la rivista in quanto pubblicazione oppure come il risultato del lavoro di una redazione.