«Ti condivido l’immagine»

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Ferdinand Bardamu
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«Ti condivido l’immagine»

Intervento di Ferdinand Bardamu »

Nel linguaggio delle reti sociali (e non solo), il verbo condividere, stranamente, si costruisce col dativo: «Ti condivido l’immagine, l’articolo, ecc.». È evidente che si tratta di un calco malriuscito di to share, che regge with, come condividere regge con. Chi dice «condivido a te» ha in realtà in mente «invio/mando/do/passo a te». È un’improprietà bella e buona che si sta diffondendo.
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Souchou-sama
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Intervento di Souchou-sama »

Io non lo condannerei al cento percento, ché mi sembra si possa tutto sommato interpretare come un dativo di vantaggio o giú di lí. Ma forse questo serve solo a comprenderlo meglio, non a giustificarlo… :)
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Animo Grato
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Intervento di Animo Grato »

In effetti, suona un po' come "ti alzo le mani" (non nel senso di "alzo le tue mani", ma in quello di "alzo le mani su di te" --> "ti picchio"). Secondo me questo uso sgraziato si spiega con l'accezione specifica che "condividere" ha assunto nel gergo delle reti sociali, per cui "ti condivido un'immagine" è una brachilogia per "ti [associo/includo nel gruppo con cui] condivido un'immagine".
Ultima modifica di Animo Grato in data sab, 20 apr 2013 15:15, modificato 1 volta in totale.
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Ferdinand Bardamu
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Intervento di Ferdinand Bardamu »

Finché rimane confinato al gergo di Facebook e affini, possiamo essere persino tolleranti: come avete detto, quel dativo lo possiamo interpretare come un dativo di vantaggio, oppure possiamo vedere l’intera costruzione come una sorta di brachilogia o un’estensione analogica della reggenza di verbi come passare, inviare, ecc.

L’uso al di fuori di quest’àmbito, invece, è a mio avviso inaccettabile: «*ti condivido la mia esperienza» io l’asterischerei addirittura.
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