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«Fantasta» in Svevo
Inviato: mar, 14 mag 2013 14:50
di Nicola_biblioteca
Buongiorno a tutte e a tutti.
Di recente m'è capitato tra le mani il libro scritto da Joyce "Gente di Dublino".
Ebbene, nell'introduzione è riportato un brano di Italo Svevo, nel quale quest'ultimo impiega ripetutamente la parola "fantasta".
Ma... aiuto! Dopo lunghe molte faticose ricerche, non ho la più pallida idea del suo significato. Qualche dotto/dotta può aiutare un povero pellegrino smarritosi nella via delle parole?
Grazie, Nicola.

Inviato: mar, 14 mag 2013 15:16
di Ferdinand Bardamu
Benvenuto!
Se ci desse un po’ di contesto, sarebbe meglio. Tuttavia, si può facilmente intuire che si tratta di un grecismo, da φανταστής (
phantastḗs), ‹sbruffone›, ‹spaccone›.
Inviato: mar, 14 mag 2013 20:46
di Nicola_biblioteca
Per
Ferdinand Bardamu
Grazie per la risposta puntuale e veloce!

Il contesto in cui si trova la parola "incriminata" non lo ricordo già più...
Ma proprio la parola mi rimase impressa nella memoria come un tormentone fantasma.
Sarò forse un poco matto, ma la sua soluzione, che credo sia proprio corretta, sforzandomi all'indietro nel considerare il brano che lessi, mi fa tirare un bel sospiro di sollievo, e nello stesso tempo esclamare:
-Finalmente!-
Nicola
Inviato: mar, 14 mag 2013 22:09
di u merlu rucà
Potrebbe anche significare 'sognatore', tedesco fantast, ceco fantasta, che derivano appunto dall'etimo proposto da Ferdinand, tramite il latino medievale phantasta. Servirebbe appunto il contesto.
Inviato: mar, 14 mag 2013 23:45
di Souchou-sama
u merlu rucà ha scritto:Potrebbe anche significare 'sognatore', tedesco fantast
Nel senso di «visionario».

Di certo, considerando lo scrittore, il tedesco pare piú probabile del puro grecismo…
Inviato: mar, 14 mag 2013 23:59
di Carnby
Souchou-sama ha scritto:Di certo, considerando lo scrittore, il tedesco pare piú probabile del puro grecismo…
Sì, anche se a Trieste c'è sempre stata una nutrita colonia grecofona (non so tuttavia se il termine in questione sia usato in greco moderno).
Inviato: mer, 15 mag 2013 8:25
di Ferdinand Bardamu
Credo anch’io che la mediazione del tedesco sia piú probabile, visto l’autore: si veda in particolare la nota etimologica del lemma
fantast in inglese. Il senso moderno inglese di ‹sognatore›, ‹visionario›, vi si dice, deriva dall’incrocio con
fantastic (penso sia lo stesso in tedesco, no?).
Inviato: mer, 15 mag 2013 12:54
di Carnby
Ferdinand Bardamu ha scritto:penso sia lo stesso in tedesco, no?
Sì, il Langenscheidt riporta come traducente di
Fantast, -
in (tra l'altro si pronuncia /fan'tast/; come molte parole d'origine straniera ha l'accento sulla seconda sillaba) solo «sognatore, -trice».
Inviato: ven, 31 mag 2013 8:23
di Nicola_biblioteca
Per
Ferdinand Bardamu;
u merlu rucà;
Souchou-sama;
Carnby:
grazie a tutti voi per l'aiuto che mi avete offerto e l'impegno speso in questa mia domanda.
Questo è prova di forza e vivacità intellettuali speciali e preziose.
Ho ritrovato il brano, che di seguito riporto:
"Ed eccoci all'Ulisse. Uno di quei noiosi intervistatori come ne allignano specialmente oltre Oceano s'indirizzò al Joyce domandandogli: 'Perchè deste a questo romanzo il titolo del poema d'Omero?'. Il Joyce rispose: 'E' il mio sistema di lavoro'. Il Joyce ama d'imporre alla propria ispirazione delle catene. Lui il fantasta e il ribelle è il vero maestro della disciplina, una disciplina fantasta e ribelle. Come in Omero questo romanzo è distribuito in diciotto episodi di cui i tre primi sono la Telemachia, dodici l'Odissea e i tre ultimi il ritorno."
Il brano è tratto da:
James Joyce : "Gente di Dublino"
Introduzione di Italo Svevo, Traduzione a cura di Daniele Benati,
collana Universale Economica - I Classici
pagine XIX-XX
Feltrinelli, 1994.
Inviato: ven, 31 mag 2013 8:47
di u merlu rucà
Direi che 'visionario/sognatore' sia appropriato e che la derivazione dal tedesco sia del tutto plausibile considerato l'autore.
Nicola_biblioteca ha scritto:Per
Ferdinand Bardamu;
u merlu rucà;
Souchou-sama;
Carnby:
grazie a tutti voi per l'aiuto che mi avete offerto e l'impegno speso in questa mia domanda.
Questo è prova di forza e vivacità intellettuali speciali e preziose.

La forza del nostro fòro, spesso, è il lavoro di squadra. Ognuno aggiunge un tassello per giungere all'obiettivo.