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«Televerità»

Inviato: ven, 28 lug 2006 23:58
di Marco1971
Sul modello di cinema-verità, perché non dire (trasmissione di) tele(-)verità (25 occorrenze gugheliane) invece del grottesco reality show?

Vi tedierò ancora con la mia panlatinità, ma nella lingua di Racine c’è télé-vérité, e in quella di Cervantes televerdad (almeno stando a Google).

Inviato: sab, 29 lug 2006 0:03
di Federico
Ma semplicemente perché il nome non corrisponde all'oggetto, perciò sarebbe ancora piú grottesco tradotto.
Questo è un evidente caso di nome inglese atto a mascherare la realtà.

Inviato: sab, 29 lug 2006 0:08
di Marco1971
No es verdad, Federigo: aquí. ;)

Inviato: sab, 29 lug 2006 0:22
di Federico
Marco1971 ha scritto:No es verdad, Federigo: aquí. ;)
Non l'ho letto tutto, ma non mi sembra contestare il fatto che c'è ben poco di reale cioè a dire spontaneo in quelle trasmissioni, che spesso ormai vengono chiamate «irreality-show». Tele-verità sarebbe stato possibile «en su momento», come si dice lí, ma ormai è troppo tardi: il pubblico è troppo disilluso, e comunque si sono stratificati troppi significati sul termine «reality-show», che ormai ha un significato meramente ironico (in effetti mi pare di non sentire piú sbandierare tale nome).

Comunque io spero direttamente nella scomparsa dell'oggetto della denominazione, perciò non mi preoccupo di quest'ultima, che comunque nella sua falsità considero perfetta ed emblematica.

Inviato: sab, 29 lug 2006 0:33
di Marco1971
A me interessa la forma linguistica, che può assumere diverse valenze e connotazioni dal momento che viene adoperata. Ma naturalmente mi auguro anch’io (pia speranza!) che sparisca la realtà che il vocabolo designa.

Inviato: sab, 29 lug 2006 1:16
di Marco1971
Ecco un esempio concreto (basta digitare televerità in Google):
Resti tra noi, ma reprimere indiscriminatamente l’uso della televisione non fa che rafforzare il monopolio criminale su di essa, spingendo i videodipendenti alla clandestinità e alla complicità forzata con gli spacciatori di programmi. Come possono credere i nostri governanti che questi emarginati, equiparati nelle pene ai produttori, privati di fatto di ogni assistenza solidale, collaborino? E’ già ben difficile recuperare gli assuefatti a quiz o televerità! Forse li potremmo convincere con le buone a un trattamento terapeutico, con un dosaggio scalare personalizzato di trasmissioni educative, ma imponendoglielo non combiniamo nulla. Si nascondono e fanno di tutto per una dose del loro show o salotto preferito. Così le nostre carceri traboccano di teledipendenti, e ogni tanto scoppia uno scandalo perché si scopre che anche lì circolano illegalmente televisori...

Inviato: sab, 29 lug 2006 1:42
di Marco1971
Scusate ancora. Vedo nel supplemento 2004 del Battaglia (noto anche come GDLI) televoyeur e televoyeurismo:
G. L. Beccaria [«La Stampa», 23-XII-2000]: Il dizionario [GDLI] abbonda di TV, manca solo televoyeur.

G. L. Beccaria [«La Stampa», 23-XII-2000]: Non c’è [nel GDLI]... televoyeurismo.
Ottime segnalazioni! :lol: Certo non se ne poteva fare a meno, di queste parole immonde!

Inviato: sab, 29 lug 2006 9:29
di Federico
Marco1971 ha scritto:Ottime segnalazioni! :lol: Certo non se ne poteva fare a meno, di queste parole immonde!
Be', non si può dire che queste parole siano molto aggressive: in cinque anni di certo non si sono diffuse, perciò forse era una moda momentanea.
Marco1971 ha scritto:A me interessa la forma linguistica, che può assumere diverse valenze e connotazioni dal momento che viene adoperata.
Certo: dicevo solo che non si può pretendere che si usi televerità, come se fosse intrinsecamente meno grottesco di reality-show. Tutto qui.

Inviato: sab, 29 lug 2006 9:32
di fabbe
Televerità mi piace: in fondo designa una verità televisiva, trasmessa.

Forse anche "telerealtà" (736 occorrenze gugheliane :lol: ) potrebbe fare al caso nostro.

Comunque anche io mi associo alla regola panlatina.

Inviato: sab, 29 lug 2006 9:45
di Federico
Ovviamente, la parola di per sé piace anche a me. Telerealtà meno.

Inviato: sab, 29 lug 2006 12:27
di CarloB
Pero' telerealta' ha il pregio di esprimere chiaramente di che si tratta: si vedono spezzoni di vita reale, ma non di verita', anzi. Perche' no?

Inviato: sab, 29 lug 2006 14:12
di Marco1971
Certo, vanno bene tutti e due. Forse televerità ha un che d’ironico che ben s’attaglia a questa sorta di programmi per illusi. :D

Inviato: dom, 30 lug 2006 0:23
di Federico
CarloB ha scritto:Pero' telerealta' ha il pregio di esprimere chiaramente di che si tratta: si vedono spezzoni di vita reale, ma non di verita', anzi. Perche' no?
Mi scusi, dove sarebbe la vita reale? Non mi sembra meno falso di televerità, che però come giustamente dice Marco è già un po' piú ironico e quindi adatto.
Però forse ha effettivamente il pregio di descrivere piú facilmente il presunto oggetto dei reality-show, e pur non avendo il supporto dell'analogia con le soluzioni di lingue sorelle, non è attualmente meno plausibile, perciò sarà bene aggiungerlo alla lista.

Inviato: dom, 30 lug 2006 11:30
di Bue
televerità può essere confuso con la cosiddetta real TV, cioè quei programmi in cui fanno vedere incidenti veri e cose del genere.

Inviato: dom, 30 lug 2006 11:50
di Federico
Bue ha scritto:televerità può essere confuso con la cosiddetta real TV, cioè quei programmi in cui fanno vedere incidenti veri e cose del genere.
Si potrebbe riservare a quest'altro genere il termine telerealtà, anche se la distinzione sarebbe probabilmente troppo sottile e artificiosa.
Sarebbe forse piú opportuno trovare una specificazione diversa per i due casi, che distingua tra lo show e l'accozzaglia di video.