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«Sul primo e il secondo» o «sul primo e sul secondo»?
Inviato: sab, 07 set 2013 13:56
di Don Lisander
«Sul primo e il secondo» o «sul primo e sul secondo»?
Come è più corretto scrivere? E se sono corretti entrambi i modi, voi quale preferite usare, e perché?
Inviato: sab, 07 set 2013 15:53
di Marco1971
Non ho tempo di ritrascrivere ma la risposta si trova nella grammatica di Luca Serianni (VIII.1b).

Inviato: sab, 07 set 2013 16:21
di Don Lisander
Ho al momento a disposizione solo quella di Sensini. Anche Serianni asserisce forse che "Quando una preposizione è riferita a più elementi, è preferibile ripeterla davanti a ogni elemento, soprattutto se essi sono uniti da una congiunzione coordinativa"?
Inviato: sab, 07 set 2013 16:31
di Luca86
Se mi dà qualche minuto, cerco di trascrivergliela io.
Inviato: sab, 07 set 2013 16:36
di Don Lisander
D'accordo! Grazie mille.
Inviato: sab, 07 set 2013 17:00
di Luca86
Riporto solo la parte che c'interessa (sott. mia):
Una sola preposizione regge abitualmente più aggiunti in successione: «un signore che non avevano visto mai, piccolo, con gli occhiali, i capelli tagliati corti e l'aria della persona intelligente» (Montefoschi, Lo sguardo del cacciatore, 15). La preposizione può essere ripetuta ogni volta che la chiarezza lo richieda oppure per sottolineare un concetto: «non mi si esca fuori con la servilità, con la viltà, con l'ignoranza e con simili frasi fatte» (Carducci, Prose, 876).
Inviato: sab, 07 set 2013 17:17
di Don Lisander
Molto bene. La mia riflessione nasceva da un paragone con la lingua francese, con la quale è possibile dire "méditations sur le bien et le mal" senza che intervengano dubbi di sorta nel parlante o nello scrivente: e la speditezza è notevole. In italiano, invece, sorgerebbe il dubbio: "meditazioni sul bene e il male" o "meditazioni sul bene e sul male"? Certo è un dubbio la cui colpa è da imputare a un'univerbazione che in passato era spesso (o di regola, non so) assente: "su 'l... et la", "su la... et gli", etc.
Detto ciò, le regole enunciate da Sensini e Serianni si possono utilmente fondere e possono dettare i princìpi generali da seguire in queste circostanze. Certo, spesso e volentieri al netto della speditezza.
Inviato: sab, 07 set 2013 19:32
di Marco1971
Si procuri la grammatica di Serianni. Quella di Sensini non è ineccepibile.