«‹Vendonsi› e ‹affittansi›», Accademia della Crusca
Inviato: mer, 25 set 2013 20:00
Nella scheda dell’Accademia della Crusca dedicata all’analisi delle forme vendonsi e affittansi, si legge:
…non si può quindi affermare che scrivere vendesi/affittasi appartamenti sia errato, ma solo grammaticalmente meno corretto.
Solo io vedo una sottile linea tra la minore correttezza grammaticale e l’erroneità? Nella scheda si dice, giustamente, che queste due forme — in cui si nota l’applicazione della legge Tobler-Mussafia — si sono oramai lessicalizzate, tant’è che c’è chi, non percependo piú la presenza del clitico, le pronuncia vende/z/i e affitta/z/i.
Vendesi (vendonsi) e affittasi (affittansi) seguíti da sostantivo sono esempi di costrutto col si passivante e non impersonale, perché «il si impersonale si può applicare ai verbi transitivi solo se l’oggetto diretto è di 1° o 2° pers. o se è un pronome clitico di 3° pers., ma non se è un oggetto diretto di 3° pers. nominale o pronominale, ma non clitico» (Giampaolo Salvi, «La formazione della costruzione impersonale in italiano», p. 8, sottolineatura mia).
Questo vale, come diceva Infarinato qui, per l’italiano sovraregionale, perché in toscano si ha in genere assenza di accordo («si vende appartamenti»), pur restando quel si ancora passivante.
Di conseguenza, una frase come «vendesi appartamenti» può essere accettabile solo come variante diatopica toscana — ancorché ormai obsoleta — del normale «vendonsi appartamenti». Fuor di Toscana, tralasciando la questione della lessicalizzazione e dell’antiquata ènclisi che molti addirittura non avvertono, dovrebbe essere considerata piuttosto un errore.
Il giudizio della Crusca mi pare invece un compromesso tra una posizione conciliante (vendesi si è ormai lessicalizzato, perciò il mancato accordo non è scorretto) e una intransigente (col si passivante è necessario l’accordo del verbo). Donde quell’involuto «meno grammaticalmente corretto»: ammesso che si possano dare correttezza e scorrettezza assolute (e questo non mi pare il caso), un certo costrutto o è corretto o non è.
…non si può quindi affermare che scrivere vendesi/affittasi appartamenti sia errato, ma solo grammaticalmente meno corretto.
Solo io vedo una sottile linea tra la minore correttezza grammaticale e l’erroneità? Nella scheda si dice, giustamente, che queste due forme — in cui si nota l’applicazione della legge Tobler-Mussafia — si sono oramai lessicalizzate, tant’è che c’è chi, non percependo piú la presenza del clitico, le pronuncia vende/z/i e affitta/z/i.
Vendesi (vendonsi) e affittasi (affittansi) seguíti da sostantivo sono esempi di costrutto col si passivante e non impersonale, perché «il si impersonale si può applicare ai verbi transitivi solo se l’oggetto diretto è di 1° o 2° pers. o se è un pronome clitico di 3° pers., ma non se è un oggetto diretto di 3° pers. nominale o pronominale, ma non clitico» (Giampaolo Salvi, «La formazione della costruzione impersonale in italiano», p. 8, sottolineatura mia).
Questo vale, come diceva Infarinato qui, per l’italiano sovraregionale, perché in toscano si ha in genere assenza di accordo («si vende appartamenti»), pur restando quel si ancora passivante.
Di conseguenza, una frase come «vendesi appartamenti» può essere accettabile solo come variante diatopica toscana — ancorché ormai obsoleta — del normale «vendonsi appartamenti». Fuor di Toscana, tralasciando la questione della lessicalizzazione e dell’antiquata ènclisi che molti addirittura non avvertono, dovrebbe essere considerata piuttosto un errore.
Il giudizio della Crusca mi pare invece un compromesso tra una posizione conciliante (vendesi si è ormai lessicalizzato, perciò il mancato accordo non è scorretto) e una intransigente (col si passivante è necessario l’accordo del verbo). Donde quell’involuto «meno grammaticalmente corretto»: ammesso che si possano dare correttezza e scorrettezza assolute (e questo non mi pare il caso), un certo costrutto o è corretto o non è.