«Omicidio» di un animale?
Moderatore: Cruscanti
«Omicidio» di un animale?
Credo che l'uccisione della giraffa Marius in uno zoo di Copenaghen sia un fatto certamente discutibile; non voglio parlare degli aspetti etici della vicenda che sarebbero fuori tema, ma dell'uso di omicidio nel caso di uccisione di un animale: qui, qui e qui ci sono degli esempi, ma ce ne sono sicuramente altri su siti più autorevoli.
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Re: «Omicidio» di un animale?
Prima che qualche zelante onomaturgo conii [<-- il correttore automatico si indispettisce per la doppia i: è un errore il mio?] girafficidio, dico che l'estensione di omicidio agli animali, invece di uccisione, mi sembra indebita. Ma forse in questo caso si punta consapevolmente ad una umanizzazione della vittima per sottolineare l'efferatezza dell'azione perpetrata.
«Ed elli avea del cool fatto trombetta». Anonimo del Trecento su Miles Davis
«E non piegherò certo il mio italiano a mere (e francamente discutibili) convenienze sociali». Infarinato
«Prima l'italiano!»
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UCCISIONE DI ANIMALI
Premetto che condivido il biasimo in merito all'azione perpetrata.
Per quanto riguarda, invece, la logica e la cultura classica, si può osservare che, se accettiamo il sostantivo "insetticida" e altri, "nulla osterebbe" - sotto l'aspetto puramente logico - a un nuovo conio.
Infatti, il "-cidio" e l' "uccisione" sono, sostanzialmente, la stessa identica cosa ed esprimono lo stesso identico significato. Con identico etimo latino che risparmio. Alcuni autori ritengono le voci latine quali "homicida" e "homicidium" - l'uccisione di un umano - "calchi" da analoghe voci greche. Indipendentemente dal fatto che le voci latine che noi abbiamo ereditato siano effettivamente "calchi" dal greco, si può osservare che il greco possedeva sostantivi di analoga formazione e significato e che essi venivano riferiti all'uccisione di umani, animali o, anche, creature mitiche.
Non mi esprimo sull'opportunità effettiva di questo genere di nuovi coni, perché manco di adeguata sensibilità in merito, e spero di non aver urtato la sensibilità di nessuno avendo preso in considerazioni parole e fatti comunque contrassegnati da aspetti di violenza.
Per quanto riguarda, invece, la logica e la cultura classica, si può osservare che, se accettiamo il sostantivo "insetticida" e altri, "nulla osterebbe" - sotto l'aspetto puramente logico - a un nuovo conio.
Infatti, il "-cidio" e l' "uccisione" sono, sostanzialmente, la stessa identica cosa ed esprimono lo stesso identico significato. Con identico etimo latino che risparmio. Alcuni autori ritengono le voci latine quali "homicida" e "homicidium" - l'uccisione di un umano - "calchi" da analoghe voci greche. Indipendentemente dal fatto che le voci latine che noi abbiamo ereditato siano effettivamente "calchi" dal greco, si può osservare che il greco possedeva sostantivi di analoga formazione e significato e che essi venivano riferiti all'uccisione di umani, animali o, anche, creature mitiche.
Non mi esprimo sull'opportunità effettiva di questo genere di nuovi coni, perché manco di adeguata sensibilità in merito, e spero di non aver urtato la sensibilità di nessuno avendo preso in considerazioni parole e fatti comunque contrassegnati da aspetti di violenza.
Mi viene a mente un'ipotesi: che quell'omi- sia percepito come il greco homós e non come il latino homo, per cui omicidio, paretimologicamente, verrebbe a significare «uccisione di un simile». È una possibilità?ippogrifo ha scritto:Alcuni autori ritengono le voci latine quali "homicida" e "homicidium" - l'uccisione di un umano - "calchi" da analoghe voci greche. Indipendentemente dal fatto che le voci latine che noi abbiamo ereditato siano effettivamente "calchi" dal greco, si può osservare che il greco possedeva sostantivi di analoga formazione e significato e che essi venivano riferiti all'uccisione di umani, animali o, anche, creature mitiche.
PARETIMOLOGIA
Sotto l'aspetto paretimologico - anzi, quasi "para-paretimologico" perché c'è pur sempre un timbro vocalico di differenza (omi-/omo-)
- l'osservazione di Carnby è impeccabile.
Ciò che si può ancora osservare è che la formazione di termini dotti - anche di tipo scientifico - a partire dall'etimo greco prevede sia "omo-" - come già osservato - sia "omeo-". Dipende semplicemente dalla forma greca da cui si parte.
P.S.: gl'inglesi che - correttamente - traslitterarono con "h" lo spirito aspro della parola greca - "homo-" - , sono in minima parte consapevoli che si tratta della stessa radice indeuropea della loro parola "same": "the same" = lo stesso.

Ciò che si può ancora osservare è che la formazione di termini dotti - anche di tipo scientifico - a partire dall'etimo greco prevede sia "omo-" - come già osservato - sia "omeo-". Dipende semplicemente dalla forma greca da cui si parte.
P.S.: gl'inglesi che - correttamente - traslitterarono con "h" lo spirito aspro della parola greca - "homo-" - , sono in minima parte consapevoli che si tratta della stessa radice indeuropea della loro parola "same": "the same" = lo stesso.
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Non vorrei divagare troppo, ma se mai è possibile il contrario: che l'omo- greco, prefisso dòtto, sia ricollegato alla radice latina che, tramite uomo, è più facilmente riconducibile a un italiano di tutti i giorni. Infatti non è raro che i parlanti meno informati interpretino spontaneamente omosessuale come "uomo sessuale" (qualunque cosa significhi) e a volte sollevino il dubbio sulla legittimità di usare quest'aggettivo in riferimento alle donne.Carnby ha scritto:Mi viene a mente un'ipotesi: che quell'omi- sia percepito come il greco homós e non come il latino homo, per cui omicidio, paretimologicamente, verrebbe a significare «uccisione di un simile». È una possibilità?
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Secondo me il percorso logico è stato un altro.
Si è partiti dall'opposizione omicidio-suicidio e quindi, poiché si ha suicidio riferito ad animali, si è fatta l'estensione di omicidio riferito ad animali.
Omicidio riferito ad animali, a mio parere, è avvertito ancora come un accostamento forzato.
Forse, com'è stato detto, in questo caso la forzatura era voluta per enfatizzare l'aspetto drammatico dell'episodio.
Si è partiti dall'opposizione omicidio-suicidio e quindi, poiché si ha suicidio riferito ad animali, si è fatta l'estensione di omicidio riferito ad animali.
Omicidio riferito ad animali, a mio parere, è avvertito ancora come un accostamento forzato.
Forse, com'è stato detto, in questo caso la forzatura era voluta per enfatizzare l'aspetto drammatico dell'episodio.
La lingua è un guado attraverso il fiume del tempo. Essa ci conduce alla dimora dei nostri antenati.
V. M. Illič-Svitič
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E se dicessimo besticidio, vocabolo "utile" per tutti gli animali?
«Nostra lingua, un giorno tanto in pregio, è ridotta ormai un bastardume» (Carlo Gozzi)
«Musa, tu che sei grande e potente, dall'alto della tua magniloquenza non ci indurre in marronate ma liberaci dalle parole errate»
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abbattimento o soppressione
Io non mi commuovo troppo per gli animali, pur non ritenendo necessarie le sevizie non motivate o non necessarie: si poteva non fare ciò che si è fatto, magari proponendola ad un altro zoo o zoosafari, o portarla in Africa e rilasciarla. Ma in una società dove i diritti degli uomini non sono sempre tutelati mi sembra grave che i telegiornali di tutto il mondo debbano irradiare la notizia della soppressione di un animale . E perché per una giraffa mi dovrei impietosire per le pantegane no ?
Comunque, qualora la divagazione etica a cui non ho saputo resistere non mi costi la rimozione di questo intervento, nel mondo dell'allevamento e della veterinaria si usano solitamente all'uopo gli eufemismi abbattimento o soppressione . Pare tacitamente preferito ammazzare , o uccidere (o uccisione l'azione) quando lo si fa per fine alimentare (loro vivono nell'abbondanza: ammazzano tre maiali l'anno) o comunque per utilizzarli , in un modo o nell'altro.
Il termine omicidio indica assolutamente l'uccisione (anche non intenzionale) di un umano, solitamente da parte di un altro umano (da homo uomo - caedes uccisione ) , e non è assolutamente adeguato quando tra vittima e carnefice uno dei due è un animale. Omicidio è improprio e "politicamente scorretto" anche quando l'uccisione di una persona da parte di un'altra avviene per palese necessità (sostanzialmente limitata alla legittima difesa) .
forzato e illecito.
Comunque, qualora la divagazione etica a cui non ho saputo resistere non mi costi la rimozione di questo intervento, nel mondo dell'allevamento e della veterinaria si usano solitamente all'uopo gli eufemismi abbattimento o soppressione . Pare tacitamente preferito ammazzare , o uccidere (o uccisione l'azione) quando lo si fa per fine alimentare (loro vivono nell'abbondanza: ammazzano tre maiali l'anno) o comunque per utilizzarli , in un modo o nell'altro.
Il termine omicidio indica assolutamente l'uccisione (anche non intenzionale) di un umano, solitamente da parte di un altro umano (da homo uomo - caedes uccisione ) , e non è assolutamente adeguato quando tra vittima e carnefice uno dei due è un animale. Omicidio è improprio e "politicamente scorretto" anche quando l'uccisione di una persona da parte di un'altra avviene per palese necessità (sostanzialmente limitata alla legittima difesa) .
bubu7 ha scritto:Omicidio riferito ad animali, a mio parere, è avvertito ancora come un accostamento forzato.
forzato e illecito.
Decisamente : la scelta del termine è infatti impregnata dello sdegno che si evince nel contesto.bubu7 ha scritto:Forse, com'è stato detto, in questo caso la forzatura era voluta per enfatizzare l'aspetto drammatico dell'episodio.
Ipotesi suggestiva, ma non credo che in questo caso sia così.Carnby ha scritto:Mi viene a mente un'ipotesi: che quell'omi- sia percepito come il greco homós e non come il latino homo, per cui omicidio, paretimologicamente, verrebbe a significare «uccisione di un simile». È una possibilità?
Allora non possiamo coniare (ammesso che non ci sia gia) zoocidio ?Fausto Raso ha scritto:E se dicessimo besticidio, vocabolo "utile" per tutti gli animali?
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- Iscritto in data: gio, 03 mag 2007 23:08
Re: abbattimento o soppressione
Lo strafalcione è ridicolo e non preoccupante.
Una simile estensione di significato non avverrà mai nella lingua italiana, che in casi sporadici ma fortunati come questo gode del rinforzo dei tecnicismi.
Nessuno chiamerà mai omicidio l’uccisione di un animale, almeno fino al giorno in cui un giudice impazzito infliggerà ventuno o piú anni di reclusione all’autore di un simile fatto.
Meglio besticidio, anche se sono pronto a scommettere che i paladini del politicamente corretto inorridirebbero. Guai a dire «bestia» a un animale: è offensivo e discriminatorio. Anzi, «specista». Ih ih.
Una simile estensione di significato non avverrà mai nella lingua italiana, che in casi sporadici ma fortunati come questo gode del rinforzo dei tecnicismi.
Nessuno chiamerà mai omicidio l’uccisione di un animale, almeno fino al giorno in cui un giudice impazzito infliggerà ventuno o piú anni di reclusione all’autore di un simile fatto.
Non è detto che si senta la mancanza di un altro brutto ibrido greco-latino (biocidio, ecocidio, etnocidio) in questo caso.rossosolodisera ha scritto:Allora non possiamo coniare (ammesso che non ci sia gia) zoocidio?Fausto Raso ha scritto:E se dicessimo besticidio, vocabolo "utile" per tutti gli animali?
Meglio besticidio, anche se sono pronto a scommettere che i paladini del politicamente corretto inorridirebbero. Guai a dire «bestia» a un animale: è offensivo e discriminatorio. Anzi, «specista». Ih ih.
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- Iscritto in data: ven, 13 apr 2012 9:09
Mi vien da dissentire quanto a "Nessuno chiamerà mai omicidio l'uccisione di un animale".
Ho avuto da discutere in più di un foro con utenti vegetariani attivisti sull'argomento "bistecca", e nella loro visione del mondo il mangiare carne viene equiparato a un assassinio, e assassini è l'epiteto con cui gratificano noi bistecchivori...
http://www.treccani.it/vocabolario/assassinio/
Da qui a omicidio = uccisione di un vivente superiore (più o meno volatili e mammiferi) il passo è breve.
Ho avuto da discutere in più di un foro con utenti vegetariani attivisti sull'argomento "bistecca", e nella loro visione del mondo il mangiare carne viene equiparato a un assassinio, e assassini è l'epiteto con cui gratificano noi bistecchivori...
http://www.treccani.it/vocabolario/assassinio/
Da qui a omicidio = uccisione di un vivente superiore (più o meno volatili e mammiferi) il passo è breve.
Sono d'accordo.domna charola ha scritto:Mi vien da dissentire quanto a "Nessuno chiamerà mai omicidio l'uccisione di un animale".
Come diciamo ecatombe riferito agli esseri umani, potrebbe anche finire per dirsi omicidio riferito ad animali.
Ma questo è un altro discorso.
Come dicevo, nel caso di cui stiamo parlando, la scelta del termine è stata probabilmente dettata dal voler enfatizzare la notizia, adottando l'anomala adozione di omicidio riferito ad animale.
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V. M. Illič-Svitič
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Eterologo significa semplicemente 'diverso da quello normale'. In questo caso definisce correttamente un tipo di fecondazione che non avviene attraverso le procedure standardScilens ha scritto:...la cosiddetta "fecondazione eterologa" è una bestialità. Si presuppone che a compiere la fecondazione sia un essere appartenente ad un'altra specie.

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