Mi è venuto il dubbio se la sfruttatissima locuzione che ho scelto come titolo del filone sia una frase davvero corretta, quantomeno nel significato che (dal contesto lo si capisce) gli si vorrebbe dare .
La diffamazione avviene quando si crea un serio danno alla reputazione di una persona , di una società, o di un'ente o quant'altro divulgando cose intime, riservate, delicate, magari tradendo la fiducia che si era riposta su di noi. Esempio classico se divulghiamo la sieropositività di una persona , o la sua omosessualità , o il fatto che si droghi : non c'è il requisito della falsità delle informazioni per esserci diffamazione, e non so neppure se ci sia quello del voler nuocere.
Per parlare di calunnia invece serve in più il requisito della non veridicità consapevole (non l'errore) delle notizie divulgate: a me sembra improbabile che i giornalisti pensino che quando c'è un complotto ci si limiti alla sola diffamazione , senza la calunnia.
Voi cosa ne pensate?
campagna diffamatoria
Moderatore: Cruscanti
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campagna diffamatoria
Ultima modifica di rossosolodisera in data sab, 08 mar 2014 15:31, modificato 2 volte in totale.
- marcocurreli
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Molto spesso le campagne diffamatorie vengono fatte da certa stampa proprio come dice lei. Si va a scovare qualche fatto, inerente a una certa persona nota, che non costituisce reato, ma solo un forte imbarazzo, oppure un piccolo reato compiuto cinquant'anni prima (ad esempio un furto di caramelle all'età di dodici anni, o la partecipazione a una manifestazione all'età di diciasette anni), e la si descrive in modo da screditare quella persona, facendola passare, senza dirlo, per ladro o per terrorista, o comunque non di specchiate virtù.
Generalmente, almeno questo è il mio parere, i giornalisti di "certa stampa" stanno attenti (a volte peraltro senza riuscirci) proprio a non cadere nella calunnia.
Perciò credo che nella maggioranza dei casi la locuzione sia appropriata.
Saluti,
Marco
Generalmente, almeno questo è il mio parere, i giornalisti di "certa stampa" stanno attenti (a volte peraltro senza riuscirci) proprio a non cadere nella calunnia.
Perciò credo che nella maggioranza dei casi la locuzione sia appropriata.
Saluti,
Marco
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- Iscritto in data: sab, 06 set 2008 15:30
Buongiorno. Questa è la definizione di "diffamare" secondo il dizionario Hoepli: "Offendere la buona fama, la buona reputazione di qualcuno".
Leggo che in giurisprudenza si distinguono tre reati (dal più lieve al più grave, in sequenza):
-ingiuria (quando si offende una persona presente);
-diffamazione (si offende in assenza della persona interessata);
-calunnia (si offende la reputazione di una persona -presente o assente che sia- con accuse deliberatamente false).
Leggo che in giurisprudenza si distinguono tre reati (dal più lieve al più grave, in sequenza):
-ingiuria (quando si offende una persona presente);
-diffamazione (si offende in assenza della persona interessata);
-calunnia (si offende la reputazione di una persona -presente o assente che sia- con accuse deliberatamente false).
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