Credi che potrebbe?
Moderatore: Cruscanti
Credi che potrebbe?
Buona sera a tutti.
Ho un dubbio. Ho redatto velocemente una lettera in posta elettronica, e senza pensarci ho digitato la seguente frase: «Credi che Renato potrebbe fare qualcosa?».
E' accettabile?
Grazie!
Ho un dubbio. Ho redatto velocemente una lettera in posta elettronica, e senza pensarci ho digitato la seguente frase: «Credi che Renato potrebbe fare qualcosa?».
E' accettabile?
Grazie!
Re: Credi che potrebbe?
Si dice credi che possa, no?bartolo ha scritto:E' accettabile?
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Re: Credi che potrebbe?
È forma correttissima (il suo dubbio, credo, riguardava il congiuntivo - potesse - che sarebbe stato errato).bartolo ha scritto:Buona sera a tutti.
Ho un dubbio. Ho redatto velocemente una lettera in posta elettronica, e senza pensarci ho digitato la seguente frase: «Credi che Renato potrebbe fare qualcosa?».
E' accettabile?
Grazie!
«Nostra lingua, un giorno tanto in pregio, è ridotta ormai un bastardume» (Carlo Gozzi)
«Musa, tu che sei grande e potente, dall'alto della tua magniloquenza non ci indurre in marronate ma liberaci dalle parole errate»
«Musa, tu che sei grande e potente, dall'alto della tua magniloquenza non ci indurre in marronate ma liberaci dalle parole errate»
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Re: Credi che potrebbe?
È corretto tanto possa quanto potrebbe. Dipende dal contesto...Carnby ha scritto:Si dice credi che possa, no?bartolo ha scritto:E' accettabile?
«Nostra lingua, un giorno tanto in pregio, è ridotta ormai un bastardume» (Carlo Gozzi)
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Re: Credi che potrebbe?
Quando mai, Fausto?Fausto Raso ha scritto: ...(il suo dubbio, credo, riguardava il congiuntivo - potesse - che sarebbe stato errato).

Credi (ora) che possa (ora) fare qualcosa?
Credi (ora) che potrebbe (ora) fare qualcosa?
Credi (ora) che potesse (nel passato) fare qualcosa?
Credi (ora) che avrebbe potuto (nel passato) fare qualcosa?
Tutte forme corrette a seconda del contesto.
La lingua è un guado attraverso il fiume del tempo. Essa ci conduce alla dimora dei nostri antenati.
V. M. Illič-Svitič
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Non sono convinto della bontà di questa frase.bubu7 ha scritto:Credi (ora) che potesse (nel passato) fare qualcosa?
Per me è: Credi (ora) che avrebbe potuto (nel passato) fare qualcosa?
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Il discorso è molto complesso...bubu7 ha scritto:Quindi per il presente si potrebbero usare entrambi i modi, congiuntivo o condizionale, mentre per il passato solo il condizionale?
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Spero che, comunque, voglia condividerlo con noi.Fausto Raso ha scritto: Il discorso è molto complesso...
Però, in attesa di una spiegazione convincente direi di dare per buona anche la frase: "Credi (ora) che potesse (nel passato) fare qualcosa?".

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V. M. Illič-Svitič
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Serianni dice questo:
L’anteriorità rispetto a un presente o a un futuro può essere espressa con l’imperfetto congiuntivo, «quando il fatto potenziale del passato ha valore durativo» (MORETTI-ORVIETO 1979; I 115; «penso che da bambino non godesse di buona salute») […]. (Luca Serianni, Italiano, Milano, Garzanti, 2000, § XIV. 58a)
La GGIC, invece, non mette in evidenza le limitazioni aspettuali/azionali di questo costrutto, ma dice:
Se c’è simultaneità o anteriorità rispetto al Tempo della principale = ME [Momento dell’Enunciazione] si usano gli stessi Tempi che si avrebbero in frasi indipendenti, ma al congiuntivo. (Grande Grammatica Italiana di Consultazione, a cura di L. Renzi, G. Salvi e A. Cardinaletti, Bologna, Il Mulino, 2001, vol. II, § XII.2)
Mi pare che la GGIC giustifichi dunque il congiuntivo imperfetto in una completiva retta da un tempo presente: come si dice «poteva far qualcosa», cosí, in una subordinata, si dice «credo che potesse far qualcosa».
L’anteriorità rispetto a un presente o a un futuro può essere espressa con l’imperfetto congiuntivo, «quando il fatto potenziale del passato ha valore durativo» (MORETTI-ORVIETO 1979; I 115; «penso che da bambino non godesse di buona salute») […]. (Luca Serianni, Italiano, Milano, Garzanti, 2000, § XIV. 58a)
La GGIC, invece, non mette in evidenza le limitazioni aspettuali/azionali di questo costrutto, ma dice:
Se c’è simultaneità o anteriorità rispetto al Tempo della principale = ME [Momento dell’Enunciazione] si usano gli stessi Tempi che si avrebbero in frasi indipendenti, ma al congiuntivo. (Grande Grammatica Italiana di Consultazione, a cura di L. Renzi, G. Salvi e A. Cardinaletti, Bologna, Il Mulino, 2001, vol. II, § XII.2)
Mi pare che la GGIC giustifichi dunque il congiuntivo imperfetto in una completiva retta da un tempo presente: come si dice «poteva far qualcosa», cosí, in una subordinata, si dice «credo che potesse far qualcosa».
Ultima modifica di Ferdinand Bardamu in data mar, 18 mar 2014 15:13, modificato 1 volta in totale.
Grazie per le citazioni, Ferdinand.
Integro la sua citazione della GGIC con un esempio tratto sempre dal luogo da lei citato (tratto però dalla I ed. della GGIC, 1991):
(11).b Suppongo che Carlo conoscesse bene il problema.
Integro la sua citazione della GGIC con un esempio tratto sempre dal luogo da lei citato (tratto però dalla I ed. della GGIC, 1991):
(11).b Suppongo che Carlo conoscesse bene il problema.
La lingua è un guado attraverso il fiume del tempo. Essa ci conduce alla dimora dei nostri antenati.
V. M. Illič-Svitič
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