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Parole terribili
Inviato: lun, 24 mar 2014 14:25
di rossosolodisera
Càpita a qualunque età di imbattersi in parole che, benché non certo nuove, e neppure specialistiche, non si conoscevano. Pochi anni fa (perdonatemi, sono ignorante) per me è accaduto con resilienza.
Oggi ho letto (poi se è il caso vi dico dove) filomazia: questa sul Treccani non c'è. La conoscete?
Inviato: lun, 24 mar 2014 18:15
di domna charola
Beh, resilienza è un termine piuttosto tecnico. Non credo che sia così conosciuto. Anch'io l'ho imparato solo qualche anno fa, quando ho iniziato a occuparmi di metalli e forge...
"filomazia"non l'avevo mai sentita. Con motore di ricerca solito, però, il primo risultato è la Treccani, con un pezzo di frase che sembra l'inizio della definizione; il collegamento però poi manda a una voce diversa, anche se possibilmente correlata. Invece al momento non riesco a trovare nemmeno io la definizione, che invece appare nel motore di ricerca... boh?
http://www.treccani.it/enciclopedia/filomati/
Inviato: lun, 24 mar 2014 19:04
di u merlu rucà
Sarà questa?
La filomazia o filomachia [sic] (derivante dal greco φιλομάθεια - philomanthèia [sic, per philomátheia]) è un movimento intellettuale e culturale di stampo fortemente gerarchico, derivante dalle antiche accademie neoplatoniche di stampo alessandrino, la quale sostiene che anche nella propria quotidianità, l'essere umano può e deve sempre innalzarsi culturalmente e approfondire le conoscenze di se stesso e del mondo che lo circonda, considerando che una vita che non sia spesa per la ricerca non sia degna d'essere vissuta.
Inviato: lun, 24 mar 2014 19:47
di Infarinato
u merlu rucà ha scritto:Sarà questa?
Sí… Mi sono permesso d’aggiungere un paio di
sic alla citazione del Merlo, ché proprio non la potevo far passare cosí com’era!
Si tratta d’una
voce non piú attiva della
Guichipedía italiana.
RE: FILOMAZIA
Inviato: lun, 24 mar 2014 21:05
di ippogrifo
u merlu rucà ha scritto:Sarà questa?
La filomazia o filomachia [sic] (derivante dal greco φιλομάθεια - philomanthèia [sic, per philomátheia]) è un movimento intellettuale e culturale di stampo fortemente gerarchico, derivante dalle antiche accademie neoplatoniche di stampo alessandrino, la quale sostiene che anche nella propria quotidianità, l'essere umano può e deve sempre innalzarsi culturalmente e approfondire le conoscenze di se stesso e del mondo che lo circonda, considerando che una vita che non sia spesa per la ricerca non sia degna d'essere vissuta.
Sono voci un po' "amatoriali", redatte alla buona.

Nella traslitterazione è stata "donata" alla parola greca un' "n" che non le spetta.

E l'è stato pure assegnato un accento che non esiste: il sostantivo - infatti - è "philomàtheia".

Terzultimale o, secondo la definizione greca, proparossitono. Però, esiste già in greco classico "philomathìa" - penultimale o parossitona - e, allora, in questi casi risulterebbe più opportuno far derivare la parola da quest'ultima forma. Che dimostra già - tra l'altro - fenomeni evolutivi antichi. M'incuriosisce l'accostamento con filomachia. Voce non esistente in greco, che contempla - invece - solo l'aggettivo "filòmachos" = amante della battaglia. Un amico mi riferisce che non si tratta d'origine greca, ma di un "cavallo di ritorno" dovuto alla pronuncia del polacco. Comunque sia, non ho la competenza diretta per poter giudicare dell'attendibilità di quest'ultima affermazione.
RE: FILOMAZIA
Inviato: lun, 24 mar 2014 21:09
di ippogrifo
Per congruenza avrei fatto meglio a trascrivere con "ph" anche l'aggettivo greco "philòmachos" = amante della battaglia, ma il succo non cambia . . .

Inviato: dom, 30 mar 2014 12:13
di rossosolodisera
Trovo ambigua, ma non per colpa sua, la definizione riportata da Ippogrifo, visto che una delle due forme alternative del termine fa pensare ad una predisposizione al combattimento " μάχη ( μαχία - nei composti) , e l' altra all' apprendimento (μάθησις, μάθησις ): mi pare che ci sia una importante differenza.
Per resilienza, fino a qualche anno fa termine da ingegnere, ora che il significato letterale lo conosco anche io, approvol'uso figurato che se ne fa per resistenza alle vessazioni della vita.
Di palo in frasca, io non conoscevo il significato come sostantivo della parola destro ( vedasi Treccani), e neppure il significato figurato di ungere in luogo di corrompere(peraltro bruttissimo) : voi sì, immagino...