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«Il secondo monte piú alto del mondo»

Inviato: gio, 17 apr 2014 12:11
di bubu7
Sulla costruzione “ Il secondo monte più alto del mondo”, denominata superlativo relativo all’inglese, si è sviluppata un’interessante discussione sul forum Solo Italiano di WordReference.

Già nella denominazione della costruzione è implicita una significativa influenza dell’inglese tanto da poter parlare di calco sintattico.

Come specificavo nella discussione sunnominata ho trovato un’occorrenza in italiano in Google Libri risalente agl’inizi del Novecento.

Vista la diffusione e la definizione come normale della struttura in inglese è facile sostenere l’ipotesi del calco anche se andrebbe verificata l’antichità della costruzione in tale lingua.

In italiano la [relativamente recente] diffusione della costruzione è abbastanza ampia ed è legata alla sua semplicità e alla sua immediata comprensione.

Tale costruzione permette di ampliare le potenzialità del superlativo relativo.

Per completezza vi riporto la risposta degli esperti della Treccani al mio quesito sull'argomento:
D: Frasi come: "Il secondo monte più alto del mondo", in cui "più alto" significa 'per altezza', sono oggi molto diffuse. Da una ricerca con Google Libri (cercando la frase "il secondo monte") risultano attestazioni anche in opere dell'inizio del secolo scorso. Vorrei avere notizie sull'origine della costruzione e se si può considerare oggi completamente accettabile. La perplessità deriva dall'inserimento, all'interno di un superlativo relativo, di un aggettivo numerale ordinale che sembrerebbe modificarne la funzione di superlativo.

R: Poiché con il superlativo relativo «si attribuisce il massimo grado a una proprietà all’interno di un insieme qualificato dal secondo termine di paragone» (Enciclopedia dell'italiano, Treccani), a rigor di logica la qualificazione di secondo attribuita al nome di cui si celebra la primazia dentro all'insieme “mondo” è incongrua o, comunque, inficia la portata elativa del costrutto.
Ciò detto, a causa della trasparenza semantica, usi pur anomali come quello segnalato, più tipici della lingua colloquiale, specialmente parlata, che di quella scritta, sono accettabili nel registro informale.

Inviato: gio, 17 apr 2014 12:36
di Infarinato
Intervengo solo per segnalare una vecchia discussione s’un tema affine…

Inviato: gio, 17 apr 2014 12:44
di Ferdinand Bardamu
Questione interessante: ringrazio bubu7 di avercela posta. Riguardo all’attestazione primonovecentesca (questa), mi chiedo quanto sia davvero significativa, anche alla luce di quanto dice quest’utente sul costrutto in esame.

Qualche dubbio in ordine sparso: il corpus di Google Libri è eterogeneo; in molti casi Google non permette di vedere tutta la pagina in cui si trova la parola chiave: potrebbe darsi che quel brano sia parte di una traduzione; il brano fa parte di un testo tecnico (almeno cosí sembra): sarebbe il caso di verificare qual era l’influenza della cultura anglosassone nell’àmbito della geografia all’inizio del secolo; in ogni caso, la ricerca è stata fatta andando necessariamente a tentativi, e immagino che bubu7 ne abbia fatta piú d’una, con diverse parole chiave: se quella è l’unica attestazione, è piú facile che sia un’eccezione trascurabile, a mio parere.

Inviato: gio, 17 apr 2014 13:00
di Scilens
Forse nella frase "Il secondo monte più alto del mondo" a poter trarre in inganno è l'articolo, che però è riferito a "secondo".

1842 "Seconda isola più grande delle Antille" Giovanbattista Scotti, Corso di aritmetica teorico-pratica, pag 310

Inviato: gio, 17 apr 2014 13:02
di Ferdinand Bardamu
Seguendo il rimando d’Infarinato, se ne trova anche un altro esempio della metà dell’Ottocento, riportato da Marco. Forse allora è un costrutto già potenzialmente ammissibile in italiano, sebbene, personalmente, non mi piaccia molto.

Inviato: gio, 17 apr 2014 13:26
di bubu7
Ferdinand Bardamu ha scritto: Forse allora è un costrutto già potenzialmente ammissibile in italiano...
Potrebbe essere.

La molto probabile influenza dell'inglese potrebbe aver favorito l'emergere di una costruzione incipiente non rilevata dalle grammatiche classiche.

Inviato: gio, 17 apr 2014 13:43
di Ferdinand Bardamu
bubu7 ha scritto:La molto probabile influenza dell'inglese potrebbe aver favorito l'emergere di una costruzione incipiente non rilevata dalle grammatiche classiche.
Sí, sono d’accordo.

Non mi è ancora del tutto chiara la genesi di questo costrutto: se avessi dovuto scrivere qualcosa di simile all’esempio citato da Marco, avrei scelto, spontaneamente, «la prima linea per brevità … la seconda linea (per brevità) …». Ma questa è solo una mia preferenza: altri potrebbe trovare piú comodo estendere il dominio del superlativo anche a questi casi.

Re:

Inviato: mer, 11 dic 2024 18:35
di lorenzos
Ferdinand Bardamu ha scritto: gio, 17 apr 2014 13:02 Forse allora è un costrutto già potenzialmente ammissibile in italiano
Gugolando gugolando ho trovato:
- Dopo aver ragionato di Crotone Città della Calabria, dice esservi un altra Crotone Metropoli di Tirrenia, la quale [...] esser Cortona la seconda Città più antica, tra le principali della Toscana (Domenico Tartaglini · 1700)
- la Perside degli Antichi, la più bella provincia del regno che ha per capitale Sciraz, la seconda città più celebre ed importante della Persia. (Giulio Ferrario · 1817)
- meritano osservazione S. Giacomo, o S. Yago con 6mila anime, Capoaiti detta anche capo Francese, che è la seconda città più considerabile. (Giuseppe Villivà · 1839)

Re: «Il secondo monte piú alto del mondo»

Inviato: gio, 12 dic 2024 13:38
di Studens
Credo che si tratti della cosiddetta comparatio compendiaria, qui molto articolata e fortemente colloquiale:

(esso è) il secondo monte tra i monti più alti fra i monti del Mondo

- tra i monti più alti (partitivo, con attributo al grado superlativo relativo dell'aggettivo)
- fra i monti (partitivo del costrutto con il superlativo, con cui si esaurisce il paragone)

La struttura compendiaria e colloquiale, dunque, impedisce di riconoscere l'accordo 'fra i monti più alti' e porta a ritenere, erroneamente, che il superlativo relativo sia accordato con 'il secondo monte' (impossibile in un superlativo relativo che dovrebbe indicare il massimo o minimo grado relativamente ad un gruppo).

Nessuna influenza esogena secondo me.