Pagina 1 di 2

"Chi si è" ~ "Chi siamo"

Inviato: lun, 28 lug 2014 11:49
di AngiolettoNero
Buongiorno a tutti,
sono un nuovo iscritto e sono giunto qui per un dubbio che mi è sorto poco fa scrivendo in messaggistica con un collega su Skype.

Stavamo organizzando il pranzo e gli ho scritto:
"...dunque, chi si è con la pizza?"

Io intendo "chi siamo a mangiare la pizza?".

E' corretta la forma del mio messaggio? (dubito sul "con la pizza", ma il mio dubbio è nella parte iniziale").

Ringrazio chiunque saprà illuminarmi a riguardo.

Buona giornata a tutti.
Roberto.

Inviato: lun, 28 lug 2014 12:24
di Scilens
Benvenuto AngiolettoNero!
La sua frase tagliata a metà sembra presa da due pagine diverse, perché con la pizza o senza si rimane sempre chi si è. ;)
"Chi si è..." e il verbo? Chi si è accorto, chi si è fatto male... chi s'è visto s'è visto. "Con la pizza" vorrebbe dire per la pizza?
Allora direi "Chi è per la pizza?", oppure "quanti siamo per la pizza?", o simili. Voglia accettare il facile scherzo, la sua frase era troppo invitante.
Buona giornata anche a lei.

Inviato: mar, 29 lug 2014 15:08
di AngiolettoNero
Si, il mio intento era esprimere il pensiero "Chi siamo a mangiar la pizza?".

...la mia curiosità principale comunque era capire se il:
"chi si è" inteso come "chi siamo", abbia una ragione di esistere (fuori dai meandri della mia mente contorta) o meno.

Perchè si, dicendo, "chi è che mangia la pizza?" non credo si sbagli; ma esclude che ci sia anche io nel gruppo che mangia la Pizza.

Dicendo invece, ad esempio, "Chi si è a mangiar la pizza?"; io alluderei con questa frase al fatto che anche io ci sono, e mi chiedo solo chi altri ci sia nel gruppo.

Premetto che mi suonava comunque sbagliata come frase... ma ho un piccolo barlume di speranza che non sia poi così errata infondo.
:D

Mi sono meglio spiegato?

Inviato: mar, 29 lug 2014 16:49
di Scilens
La locuzione "chi si è", pur essendo grammaticale, cioè lecita, non è equivalente a "chi siamo" e non può sostituirla. Il suo uso è limitato a frasi come "nel dire certe cose bisogna tener conto di chi si è", "chi si è" (la persona che ci si trova ad essere) in generale, anche escludendo il "noi". Se si dicesse invece "bisogna tener conto di chi siamo", anche 'noi' saremmo compresi.
Non so se riesco ad esser comprensibile, ma credo che i suoi dubbi riguardino l'uso del si nelle forme impersonali e riflessive, potrà trovare qualcosa qui.

Inviato: mer, 30 lug 2014 12:59
di giulia tonelli
Prego i toscani madrelingua di correggermi.
Secondo me si tratta di un toscanismo puro, l'impersonale che significa "noi".

Esempi:
Si va via? (andiamo via?)
Quest'estate si va al mare a Castiglioncello. (... andiamo al mare...)

E quindi anche:
Chi si va alla sagra della Ranocchiocciola?
Chi si e' ad aiutare Franco a fare il trasloco?

E cosi' via.
A Pisa e' molto comune.

Inviato: mer, 30 lug 2014 13:38
di Scilens
Sono toscanismi comunissimi (noi) si va, si fa ecc. senza valore impersonale, però "chi si è" per dire "quanti siamo" non l'ho mai sentito dire, né in Toscana né fuori.
giulia tonelli ha scritto:E quindi anche:
Chi si va alla sagra della Ranocchiocciola?
Chi si e' ad aiutare Franco a fare il trasloco?
Anche queste frasi credo di non averle mai sentite; certamente la seconda.
Noi si direbbe :) "con chi si va alla sagra?" oppure "chi ci va/viene alla sagra?"
"quanti siamo" o "chi viene" o anche "chi siamo/chi c'è a aiutare Franco", ma "chi si è" mi cade dal cielo. Aspettiamo anche gli altri, Toscani e no.

Inviato: mer, 30 lug 2014 13:49
di Infarinato
Concordo con Scilens: se son toscanismi, sono davvero molto recenti o molto gergali… :roll:

Inviato: mer, 30 lug 2014 14:26
di Ferdinand Bardamu
Per quanto mi riguarda, è l’uso del verbo essere a suonarmi strano, oltre alla forma impersonale. Io, da non toscano, direi «Chi viene alla sagra dello gnocco fritto?», e in dialetto «Ci è che vien ala sagra…?».

Inviato: mer, 30 lug 2014 16:31
di Ivan92
Scilens ha scritto:Sono toscanismi comunissimi (noi) si va, si fa ecc. senza valore impersonale…
Ho sempre pensato fossero esempi di si impersonale. Quale valore assumono questi toscanismi?

Inviato: mer, 30 lug 2014 17:54
di Scilens
La forma è quella dell'impersonale se si eccettua il 'noi', mentre il significato è personale e si riferisce solo alla terza persona plurale. 'Noi si direbbe' è del tutto equivalente a 'diremmo' e questa forma a rigore sarebbe un errore, che invece è accettato, sebbene sconsigliabile. La ragione credo che sia da cercarsi nella sua diffusione e nel successo che ha avuto anche fuori dalla Toscana. Qualcuno, non ricordo chi, lo chiamò "falso impersonale toscano", ma non so che nome abbia, né se ce l'abbia.

Chiedo a Ferdinand, e lo ringrazio per la risposta, se la traduzione letterale di «ci è che vien ala sagra?» è "c'è chi viene alla sagra?" o è diversa. E come mai il "ci è" non si contrae.

Inviato: mer, 30 lug 2014 18:05
di Ferdinand Bardamu
Scilens ha scritto:Chiedo a Ferdinand, e lo ringrazio per la risposta, se la traduzione letterale di «ci è che vien ala sagra?» è "c'è chi viene alla sagra?" o è diversa. E come mai il "ci è" non si contrae.
Io ringrazio lei della della domanda. :) La traduzione letterale è «Chi è che viene alla sagra»: ci vale chi, anche se si va sempre piú perdendo per l’italianismo chi. L’elisione della i di ci davanti a è l’avverto come estranea alla mia varietà dialettale.

Comemmài

Inviato: mer, 30 lug 2014 23:49
di Scilens
FF (Fuori Filone)
Grazie gentile Ferdinand. È strano come qui possa diventare ci, e come in questo caso il veneto sia vicino al barese: "ci ccosa" = che cosa :)

Tanto per continuare il fuoritema, il "come mai" che ho usato sopra col significato di 'per quale ragione' si dice 'comemmài' ed è diverso da come + mai, dove non c'è il raddoppiamento. Pensavo che in questo senso, che si è allontanato dalle singole parole che lo compongono, sarebbe dovuto essere scritto tutt'attaccato.
FFF (fine fuori filone)

[FS] «Come» /'kome*/

Inviato: gio, 31 lug 2014 9:04
di Infarinato
Scilens ha scritto:Tanto per continuare il fuoritema, il "come mai" che ho usato sopra col significato di 'per quale ragione' si dice 'comemmài' ed è diverso da come + mai, dove non c'è il raddoppiamento.
Magari dalle sue parti! ;)

Diversamente che nell’uso romano e di certe parti della Toscana, infatti, in fiorentino e nella maggior parte dei vernacoli toscani (e [quindi] nella pronuncia normativa dell’italiano di base toscana [la «tradizionale» del Canepàri]) come raddoppia sempre.

Re: [FS] «Come» /'kome*/

Inviato: gio, 31 lug 2014 12:29
di Scilens
Infarinato ha scritto:
Scilens ha scritto:Tanto per continuare il fuoritema, il "come mai" che ho usato sopra col significato di 'per quale ragione' si dice 'comemmài' ed è diverso da come + mai, dove non c'è il raddoppiamento.
Magari dalle sue parti! ;)
Per la verità anche il mio dialetto prevede sempre il raddoppio, ma, non so perché, credevo che non fosse corretto in frasi come "il risparmio italiano è crollato ora come mai prima " e che il "come mai" (anche il DOP per due volte fa solo l'esempio "come mai?") nel senso di 'per quale motivo' o 'in che modo' fosse una particolare cristallizzazione che avrebbe meritato un modo di scrittura diverso, che però, a quanto pare, tranne casi molto sporadici, non è mai stato usato.

Inviato: gio, 31 lug 2014 14:12
di Brazilian dude
«Ci è che vien ala sagra…?».
Interessante questo è che. In portoghese si usa molto spesso: Quem é que vem/vai à festa/consagração?