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Godimi
Inviato: ven, 10 ott 2014 19:37
di Roland B.
È corretta l'espressione "godimi"?
Ho trovato pareri contrastanti. C'è chi dice che in quanto (godere) verbo sia transitivo che intransitivo può essere accettata anche questa forma. Altri mi dicono che è assolutamente sbagliata. Altri ancora che è impropria ma non scorretta.
Qualcuno può farmi luce?
Grazie.
Inviato: ven, 10 ott 2014 21:18
di Scilens
Per me è corretto e non immagino perché non dovrebbe esserlo. Ognuno può esortare altri a godere delle proprie qualità.
Inviato: ven, 10 ott 2014 21:53
di Ivan92
Storco il naso e ho qualche remora. È teoricamente possibile, godere essendo un verbo anche transitivo. Io non l'userei mai, a meno che il contesto non sia ludico-scherzoso.
Inviato: ven, 10 ott 2014 22:49
di PersOnLine
È un po’ come
mi parlo: grammaticalmente possibile, ma d’uso estremamente marginale.
Inviato: sab, 11 ott 2014 0:11
di Scilens
In un recente passato, qui, s'è sentito usare 'marginale' come eufemismo, ma non è questo il caso. La forma 'godimi' non è scorretta, come non sarebbe scorretta la forma 'àmati', anche se non è per nulla facile sentirla (circa 5500 risultati su google contro 15000). Non è da correggere.
Inviato: sab, 11 ott 2014 11:56
di Ivan92
PersOnLine ha scritto:È un po’ come
mi parlo: grammaticalmente possibile, ma d’uso estremamente marginale.
Esatto, ha ben esplicitato il mio pensiero.
Inviato: sab, 11 ott 2014 12:17
di PersOnLine
Scilens ha scritto:In un recente passato, qui, s'è sentito usare 'marginale' come eufemismo...
Non so a quale intervento si riferisca, ma credo che nessuno, qui dentro, userebbe mai
marginale come eufemismo per
agrammaticale. Tra l'altro, non credo neanche che, di per sé,
marginale indichi una parola d'uso raro, bensì una parola (o una forma) il cui contesto d'uso – per giustificarla – è infrequente o, concretamente, poco probabile: cioè, appunto, linguisticamente marginale.
Inviato: sab, 11 ott 2014 12:21
di Ferdinand Bardamu
Scilens ha scritto:In un recente passato, qui, s'è sentito usare 'marginale' come eufemismo…
In che senzo? Marginale significa che sta ai margini dell’accettabilità. Non si capisce quale sia il suo impiego «eufemistico»: se un costrutto è grammaticalmente scorretto, è grammaticalmente scorretto, non marginale. [PersOnLine mi ha anticipato, dicendo molto meglio.]
Tornando in tema, il nostro costrutto non ha, apparentemente, nulla di anomalo. Il
Vocabolario Treccani alla voce «
Godere», significato 2b, dice:
Con compl. oggetto di persona (per lo più rappresentato dal pron. lo, la, ecc.), provare piacere a stare in compagnia di qualcuno, averne gioia o divertimento; talora iron.: i figli se li goda chi li ha fatti; l’ha voluto sposare e se lo goda; e con riferimento a un evento negativo cercato o per lo meno prevedibile: l’ha voluto? se lo goda.
(Le sottolineature sono mie.) Il godere
qualcuno denota un piacere piú personale e intenso rispetto al godere
di qualcuno, cosa che è accentuata anche dalla presenza del pronome intensivo, che rende il verbo un riflessivo indiretto.
La stranezza di
godimi sta, a quanto pare, nell’uso piú raro del pronome di prima persona come complemento oggetto.
Inviato: sab, 11 ott 2014 14:03
di Animo Grato
PersOnLine ha scritto:Tra l'altro, [...] credo [...] che, di per sé,
marginale indichi una parola [...] (o una forma) il cui contesto d'uso – per giustificarla – è infrequente o, concretamente, poco probabile: cioè, appunto, linguisticamente marginale.
E aggiungerei (nel caso specifico) un bel "purtroppo!". Per esempio, il sottotesto di
questa scena sarebbe proprio un legittimissimo "Godimi!".
Inviato: sab, 11 ott 2014 15:20
di valerio_vanni
A me piace poco (il "godimi" del filone, non Kelly Lebrock).
Mi pare zoppicante come costrutto.
Il motivo è che il "-mi", a quanto pare, è un complemento oggetto. Dico così perché all'inizio del filone mi sono proprio chiesto cosa si cercasse di dire.
Sarebbe un "godi me", che non mi convince.
Si dice che uno "si gode i figli", si dice "mi godo i figli", ma in questo caso il "-mi" è un dativo di vantaggio. Non si dice che uno "gode i figli" o "Io godo i figli".
Al massimo dovrebbe essere un "goditi me".
Inviato: sab, 11 ott 2014 16:00
di PersOnLine
Infatti, può essere interpretato legittimamente solo come un imperativo: 'goditi me'. Il problema è che quest'ultima forma presuppone un'alternativa: "fra lui e me, goditi me [piuttosto]!"; mentre il godimi è un invito (assoluto) a 'godersi qualcuno': in questo caso, chi pronuncia la frase.
Inviato: sab, 11 ott 2014 16:50
di Ivan92
Strano perché raro, senza alcun dubbio. E in effetti, mi sembra di poter dire che ciò vale anche per gli altri pronomi atoni. In goditi (godi te stesso), godilo, godila, l'enclisi dei clitici genera sbigottimento. L'aggiunta d'una particella pronominale con valore intensivo rimette le cose a posto e par che tutto torni alla normalità: goditelo, goditela, ecc. Ma questo è soltanto quel che dice l'orecchio e nulla piú.
Inviato: sab, 11 ott 2014 19:12
di Scilens

Iea. E' stato tradotto "serviti il pasto, cowboy". Del tutto affascinante.
Ferdinand, mi scuserà se non ho voglia di rivangare una diatriba che è durata fin troppo (seppure in poche battute) e che non dovrebbe essere trasformata in polemica. "Ai margini dell'accettabilità" che vuol dire? Quasi accettabile senza esserlo definitivamente? Oppure sopportabile? Parzialmente rifiutabile? Parzialmente accettabile? O accettabile in qualche contesto ma non in tutti? Si può dire ma non è italiano corretto? In mezzo a tutto quanto viene detto ogni giorno, le parti "marginali" sono errori.
Mi si potrà obiettare che discerno con la scure, ma per me se qualcosa non è giusto, è sbagliato. Dire "poco corretto" non ha senso se non come eufemismo.
Al limite per me esistono solo tre enti: l'italiano, il vernacolo (o il dialetto) e gli errori; questi ultimi, se si vuole, sono distinguibili tra quelli che sono errori in italiano ma non in lingua natale e quelli che sono semplicemente sbagli anche in dialetto. Frasi grammaticalmente errate possono essere comunque espressive (non equivoche o insensate) senza essere agrammaticali, ma tutto dipende dal concetto globale che si ha di "grammatica", che può essere inteso come codice fisso o come organismo vivente (che in quanto espressione di viventi, per definizione mutano).
Una grammatica che è variabile non ha senso nazionale, si presta ad un gergo, non a lingue rigide come l'italiano, che nasce come lingua teorica, lingua solo scritta. Accettare tutto il parlato, con tutte le costruzioni multidialettali italianizzate, comporta de facto l'abbandono dell'italiano.
Definire "marginale" una frase (ma su quali basi? Statistiche? insegnamenti 'autorevoli'? Uso -errori compresi- di autori noti e celebrati?) non ha il minimo significato: Non può essere 'meno corretta' o 'più corretta'. O è corretta o è errata. Tertium non datur.
Inviato: sab, 11 ott 2014 19:28
di Ferdinand Bardamu
Scilens ha scritto:Ferdinand, mi scuserà se non ho voglia di rivangare una diatriba che è durata fin troppo (seppure in poche battute) e che non dovrebbe essere trasformata in polemica.
Neanch’io. Per quanto mi riguarda, le ha già risposto PersOnLine, meglio di me.
De hoc satis.
Inviato: sab, 11 ott 2014 20:26
di valerio_vanni
PersOnLine ha scritto:mentre il
godimi è un invito (assoluto) a 'godersi qualcuno': in questo caso, chi pronuncia la frase.
Non può essere, piuttosto, un dativo di partecipazione? Forse non è il termine esatto, intendo i costrutti come "stammi bene", "non mi fare pazzie", "mi prenda questo farmaco" (detta dal medico).
Io, dico la verità, dall'inizio del filone non ho capito cosa si intendesse.