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«Forgia»
Inviato: ven, 14 nov 2014 11:15
di Enzo Cursio
Buongiorno, il mio dubbio riguarda il significato della parola forgia. Oltre ad essere sinonimo di fucina, può essere inteso come sinonimo di forma? Es. un vaso dalla forgia essenziale, per dire che ha una forma semplice. Grazie

Inviato: ven, 14 nov 2014 11:20
di Zabob
Non è che mi confonde forgia e foggia? «Un abito di foggia elegante», per esempio.
Inviato: ven, 14 nov 2014 11:55
di Enzo Cursio
Non so, può essere. Ma io per foggia, oltre a pensare a Zeman e alle orecchiette, intendo qualcosa legato alla forma estetica, da cui, credo, anche il verbo sfoggiare. Mi chiedevo se con forgia, dal verbo forgiare, si potesse invece far riferimento oltre che alla forma anche alla consistenza dell'oggetto in questione. Ma può essere che siano solo mie deduzioni senza fondamento.

Inviato: ven, 14 nov 2014 11:58
di Ferdinand Bardamu
Enzo Cursio ha scritto:Non so, può essere. Ma io per foggia, oltre a pensare a Zeman…
Intenditore.
No, come ha detto Zabob,
foggia e
forgia sono due cose diverse, benché le parole si somiglino.
Inviato: ven, 14 nov 2014 12:03
di Enzo Cursio
M'inchino alla maggioranza.

Grazie
Inviato: ven, 14 nov 2014 17:00
di valerio_vanni
Forse ci può essere confusione nelle zone in cui, per assimilazione della "r", le parole vengono pronunciate uguali.
Re: «Forgia»
Inviato: ven, 14 nov 2014 17:24
di Zabob
Enzo Cursio ha scritto:Buongiorno, il mio dubbio riguarda il significato della parola forgia. Oltre ad essere sinonimo di fucina, può essere inteso come sinonimo di forma? Es. un vaso dalla forgia essenziale, per dire che ha una forma semplice. Grazie

Nel caso di un vaso potrà forse dire che è di foggia o di fattura essenziale, o che
è forgiato in modo essenziale.
Il vocabolario Treccani ci ricorda che
forgiare si usa anche in senso fig. per
foggiare, plasmare: f. le coscienze, le anime, gli intelletti. L'estens. a sin. di
formare, fabbricare è segnata "meno bene".
Inviato: sab, 15 nov 2014 14:57
di Scilens
Sull'equivalenza di forgia e fucina. Ho letto i riferimenti, ho consultato il dizionario e tutti concordano sulla sinonimia, però mi ricordo d'aver sentito dagli addetti ai lavori "vai nella fucina e accendi la forgia". In una frase come questa la fucina è il locale, e infatti era una stanza buia, e la forgia era un piano di mattoni più grande dei fuochi delle cucine di una volta, ma in sostanza era la solita cosa, con una fossa per il carbone.
Inviato: lun, 17 nov 2014 8:50
di domna charola
In effetti, anch'io ho sentito amici forgiatori chiamare forgia sia il "focolare aperto" con mantice che insuffla aria, sia il fornetto chiuso alimentato a gas. Fucina non l'ho sentito usare molto, forse perché chi lo fa per passatempo, ospita la "forgia" nei locali più disparati (autorimessa, scantinato, capannone industriale, o addirittura all'aperto), tutti luoghi che non possono essere definiti "fucina".
Bisognerebbe però vedere se c'è qualche influenza regionale, o cose del genere, o semplicemente un'imprecisione ormai entrata nell'uso.
Ho dei dubbi invece sul senso da dare alla citazione del Treccani a proposito del "forgiare coscienze, anime, intelletti".
Da un lato vuol sì dire "dare loro forma, plasmarli", però io ci sento anche l'idea di un'operazione "forte", che richiede un impegno, e quasi sacrale come il plasmare la materia con il fuoco: d'altra parte si sta plasmando uno spirito, ovvero qualcosa che attiene a una sfera più alta, collegata in qualche modo anche al trascendente.
Non riesco a rendere l'idea a parole... però se "plasmo" un'anima, mi sembra quasi che essa ceda passivamente - come l'argilla - al mio intervento. Mentre se la forgio, ho vinto le sue resistenze interiori, l'ho in qualche modo "convinta".
Inviato: mar, 18 nov 2014 20:35
di Scilens
Controllo il TLIO
Fucina
http://tlio.ovi.cnr.it/voci/020512.htm
Forgia
http://tlio.ovi.cnr.it/voci/020661.htm
Risulta che:
Fucina : locale destinato alle operazioni di fucinatura e forgiatura.
Forgia : forno o fuoco che serve per arroventare i metalli da lavorare.
Fucinare : battere il metallo caldo allo scopo di renderlo omogeneo, depurarlo e arricchirlo di carbonio.
Forgiare : dare forma al metallo tramite deformazione, non necessariamente a caldo.
Il traslato "forgiare", per esempio 'forgiare il carattere', considerando i tanti esempi che si possono trovare nel quotidiano e nella lettratura, mi fanno pensare che forgiare si usato al posto di un altro concetto, sempre di derivazione metallurgica, che è "temprare", cioè irrobustire, più che formare o plasmare.
La fucina metaforica ha aspetti demoniaci (vedere per esempio il Pianigiani-etimo.it)
Inviato: mer, 19 nov 2014 9:19
di domna charola
Avevo pensato anch'io a "temprare" come termine analogo nel significato traslato, ma secondo me c'è una piccola sfumatura: "tempro" un carattere già forgiato, così come nella realtà tempro l'oggetto finito, pronto per l'uso, e - nota non da poco - solo se è di buon acciaio... ché il "ferro" (cioè gli acciai a bassissimo contenuto in carbonio) non si tempra addirittura (cioè, non subisce tempra).
Quindi, devo avere già un carattere solido e di buona qualità: che so, un ragazzino forte e robusto si tempra andando in montagna e dormendo in tenda. Di contro, un imbranato cresciuto nel nido si forgia andando in montagna etc.
A essere poi precisi, nella fucinatura si rende il metallo omogeneo soprattutto perché si espellono le scorie (si usava quando il ferro era estratto in basso fuoco); ma difficilmente con tale metodo si riesce ad arricchire in carbonio, cosa che si fa con altri trattamenti termici.
Non sono nemmeno convinta che "forgiare" comprenda anche la deformazione plastica a freddo. Fisicamente sono due processi molto diversi.
Però, qui si entra veramente nei linguaggi tecnici.
Tornando al carattere, secondo me è "forgiato" proprio in riferimento al metallo. Il risultato finale è irreversibile nell'esperienza comune: se fosse "plasmato", evocherei un oggetto in terracotta, quindi fragile e che si può rompere; se lo "forgio" invece il riferimento è a qualcosa di - apparentemente - indistruttibile.
Inviato: mer, 19 nov 2014 13:50
di Scilens
Tratto dal sito antichitasantoro.com, sulla carburazione tramite fucinatura:
"L'indurimento si ottiene attraverso l'aggiunta di carbonio (carburazione) alla superficie del pezzo. Uno dei trattamenti possibili consiste nell'immersione dell'acciaio in una fornace con carbone ardente (dal quale assorbe carbonio), a una temperatura compresa tra gli 800 e i 900 c°, per un periodo variabile da alcune ore a diversi giorni; subito dopo il pezzo viene immerso in acqua fredda. Lo stesso effetto è ottenuto dal fabbro, che fucinando continuamente il pezzo lo porta ripetutamente a contatto con il carbone infiammato."
Riguardo alla forgiatura a freddo, ho visto i maniscalchi adattare i ferri allo zoccolo col solo batterli sull'incudine, e anche i parafanghi e in generale le lamiere delle auto sono forgiati a freddo tramite pressatura in uno stampo.
Mi sono rappresentato alcune situazioni per le quali viene usato il verbo forgiare e in alcuni casi s'intende 'plasmare', 'produrre', 'formare', quando i soggetti sono bambini o comunque persone molto giovani. Il detto "il militare forgia il carattere" dovrebbe essere (indipendentemente dalla verità dell'asserzione) cambiato in "il militare tempra il carattere", perché a vent'anni anni il carattere, se davvero non è innato, è già formato da tempo.
Resto molto dubbioso anche sul fatto che il carattere di una persona possa essere volontariamente formato da qualcuno che non sia il possessore. Indurirlo e rafforzarlo credo si possa. "La sofferenza forgia il carattere", si dice, ma anche qui mi sembra che che temprare sia un verbo più adatto, con la connotazione di 'indistruttibilità' che anche Lei intuisce.
Noto che non s'è mai detto che il militare o la sofferenza 'fucinano' il carattere.
In conclusione forgiare e fucinare non sono sinonimi, come non lo sono la forgia e la fucina né la forgiatura e la fucinatura.
Credo che in italiano i sinonimi veri siano proprio pochi.
Inviato: mer, 19 nov 2014 14:33
di Carnby
Semmai 800-900 °C!

Inviato: mer, 19 nov 2014 17:06
di Scilens
Carnby ha scritto:
Semmai 800-900 °C!

Eh,

lo so, ma non potevo correggere una citazione.