Congiunzioni correlative «sia… che»

Spazio di discussione su questioni di carattere sintattico

Moderatore: Cruscanti

Intervieni
puer
Interventi: 299
Iscritto in data: dom, 27 gen 2013 15:35

Congiunzioni correlative «sia… che»

Intervento di puer »

1) Comunico la mia disponibilità per l'accettazione sia dell'incarico che della proposta
2) Comunico la mia disponibilità sia per l'accettazione dell'incarico che della proposta
Le due frasi sono entrambe corrette? O è ammessa solo la seconda? Grazie a chi vorrà intervenire.
domna charola
Interventi: 1782
Iscritto in data: ven, 13 apr 2012 9:09

Intervento di domna charola »

In sostanza, vengono accettati incarico e proposta (1), oppure si è disponibili ad accettare (l'incarico) e disponibili alla proposta (2, ma allora "la disponibilità... della proposta" non funziona molto) ?

La cosa migliore è analizzare i singoli componenti e il senso che assumono (o dovrebbero assumere) nella frase.

Secondo me, ha senso la prima frase, cioè "sono disponibile ad accettare tutte e due le cose (incarico e proposta).
La seconda vorrebbe dire una cosa diversa, cioè che sono disponibile ad accettare e "disponibile della proposta"... ammesso che voglia dire qualcosa...
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Animo Grato
Interventi: 1384
Iscritto in data: ven, 01 feb 2013 15:11

Intervento di Animo Grato »

In ogni caso, è meglio adoperare la formula "sia... sia..." al posto di "sia... che..." Ripropongo il collegamento già fornito da Infarinato in un filone qui accanto.
«Ed elli avea del cool fatto trombetta». Anonimo del Trecento su Miles Davis
«E non piegherò certo il mio italiano a mere (e francamente discutibili) convenienze sociali». Infarinato
«Prima l'italiano!»
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GFR
Interventi: 310
Iscritto in data: ven, 10 ott 2014 21:39

Intervento di GFR »

La comunicazione mi suona cervellotica: che cosa comunica? Che accetta l'incarico e la proposta, di che cosa? dell'incarico stesso? Secondo me per ragionare di Italiano e applicare la regole è meglio usare delle frasi che abbiano senso.
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Scilens
Interventi: 1097
Iscritto in data: dom, 28 ott 2012 15:31

Intervento di Scilens »

Infatti non si capisce bene se si è disposti a pensarci e considerare la faccenda o se la comunicazione voglia dire semplicemente "accetto l'incarico e la proposta".
Saluto gli amici, mi sono dimesso. Non posso tollerare le contraffazioni.
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Marco1971
Moderatore
Interventi: 10445
Iscritto in data: gio, 04 nov 2004 12:37

Intervento di Marco1971 »

Considerazione generale (ripetiamo, ripetiamo...): in buon italiano è meglio evitare sia... che... e attenersi a sia... sia... (e non è una regola fantasma). ;)
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Zabob
Interventi: 927
Iscritto in data: sab, 28 lug 2012 19:22

Intervento di Zabob »

Personale impressione: se dovessi dire qual è la sfumatura che fa preferire il deprecato sia... che... al posto di sia... sia..., mi pare la seguente: si usa sia in correlazione con che quando gli elementi in gioco nella frase, per così dire, esauriscono il campione; si adopera invece sia... sia... quando sono date altre possibilità non attinentl al discorso.
Esemplifico: posso dire «l'aumento della disoccupazione in Italia ha investito sia gli uomini che le donne» (tertium non datur); «per tinteggiare questa parete vedo bene sia un rosa confetto sia un verde pastello» (esistono infiniti altri colori e sfumature che trovo meno indicati ma mi riservo di valutare; e tuttavia direi «vedo bene sia il il rosa confetto che il verde pastello», se ho già fatto una scrematura e rimango indeciso fra queste due tonalità).
Ultima modifica di Zabob in data sab, 27 dic 2014 10:48, modificato 1 volta in totale.
Oggi com'oggi non si sente dire dieci parole, cinque delle quali non sieno o d'oltremonte o nuove, dando un calcio alle proprie e native. (Fanfani-Arlìa, 1877)
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Marco1971
Moderatore
Interventi: 10445
Iscritto in data: gio, 04 nov 2004 12:37

Intervento di Marco1971 »

Oggi è ammesso tutto, non ci sono piú regole (che cosa significa?), ma se esistono ancora persone interessate al buon italiano, un consiglio: evitate sia... che. :)
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Carnby
Interventi: 5798
Iscritto in data: ven, 25 nov 2005 18:53
Località: Empolese-Valdelsa

Intervento di Carnby »

Marco1971 ha scritto:evitate sia... che.
D'accordo, però qui i nativi «toscofoni» lo usano a tutto spiano.
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