Scusa, Zabob, forse sono troppo curioso ma vorrei sapere in quale parte d'Italia si dice "a pomeriggio" invece di "al/nel/di pomeriggio"?Zabob ha scritto:Di mio aggiungo che in un contesto formale preferirei il futuro: «Ciao, ci rivediamo a pomeriggio», ma «Vedrò il cliente questo pomeriggio».
«Nel pomeriggio» ~ *«a pomeriggio»
Moderatore: Cruscanti
«Nel pomeriggio» ~ *«a pomeriggio»
Non le saprei dire; io l'ho sempre adoperato perché l'ho sentito dire così: «ci vediamo a pomeriggio», «vieni a pomeriggio?», ecc. L'esempio che ho portato, d'altra parte, viene evidentemente dalla lingua parlata e l'ho contrapposto alla frase successiva, propria di un registro "formale" («vedrò il cliente questo pomeriggio»).
Effettivamente la prep. "a" si dovrebbe usare per indicare un tempo circoscritto, in questo caso «a metà pomeriggio», «a pomeriggio inoltrato/avanzato»; ma «nel primo pomeriggio», «nel tardo pomeriggio».
Come già osservato per dicembre, poi, la scelta della prep. può sottolineare l'abitudinarietà dell'azione: «il dottore riceve il p. (cioè nel pomeriggio di ogni giorno); ci vedremo nel p. (s’intende di oggi o comunque del giorno fissato)» (esempi dal voc. Treccani). Nel primo caso, poi, il potrà essere sostituito da al o di pomeriggio; nel secondo, si può usare nel oppure, nuovamente, di.
Effettivamente la prep. "a" si dovrebbe usare per indicare un tempo circoscritto, in questo caso «a metà pomeriggio», «a pomeriggio inoltrato/avanzato»; ma «nel primo pomeriggio», «nel tardo pomeriggio».
Come già osservato per dicembre, poi, la scelta della prep. può sottolineare l'abitudinarietà dell'azione: «il dottore riceve il p. (cioè nel pomeriggio di ogni giorno); ci vedremo nel p. (s’intende di oggi o comunque del giorno fissato)» (esempi dal voc. Treccani). Nel primo caso, poi, il potrà essere sostituito da al o di pomeriggio; nel secondo, si può usare nel oppure, nuovamente, di.
Oggi com'oggi non si sente dire dieci parole, cinque delle quali non sieno o d'oltremonte o nuove, dando un calcio alle proprie e native. (Fanfani-Arlìa, 1877)
- Animo Grato
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Mi sembra che nell'italiano regionale ligure si usi; o forse l'ho appreso dai miei genitori (pugliesi), ma mi parrebbe strano perché non c'è pomeriggio nel loro dialetto. «Ci vediamo a pomeriggio» ha 33 occorrenze su Google (la prima è questa
): sembra inizialmente che siano 1750 ma poi, andando alle pagine successive alla prima, si riducono appunto a 33 (80 includendo i "risultati omessi"). Molte provengono dalla zona di Lecce.
Qui c'è una risposta di De Rienzo alla domanda se si possa dire «vengo a pomeriggio». La risposta è che si deve dire "nel pomeriggio".

Qui c'è una risposta di De Rienzo alla domanda se si possa dire «vengo a pomeriggio». La risposta è che si deve dire "nel pomeriggio".
Oggi com'oggi non si sente dire dieci parole, cinque delle quali non sieno o d'oltremonte o nuove, dando un calcio alle proprie e native. (Fanfani-Arlìa, 1877)
Cari amici, pensavo che questo Forum fosse della lingua italiana la quale voi italiani avete studiato nelle scuole statale... E adesso... io, uno straniero, leggo delle espressioni dialettali, regionali... Scusate, ma in Italia c'e' o non c'e' la lingua dello Stato Italiano come, p.es., in Polonia la lingua polacca, in Russia la lingua russa, in Lituania la lingua lituana ecc. ecc.???
Se no allora mi dispiace... Scusate.

- Ferdinand Bardamu
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Ci spiace di averle fatto un po’ di confusione, caro Arnoldas. Naturalmente, la lingua italiana esiste e s’insegna a scuola. (Non ha ancora un riconoscimento ufficiale in Costituzione, ma questo è un altro discorso…) Esiste pure la norma che regola l’accettabilità o no di una certa parola o di un certo costrutto.
Esistono però anche costrutti e parole che sono propri solo di alcune regioni, ma non sono accettabili nella lingua sovrarregionale. Credo che lo stesso avvenga per tutte (o quasi tutte) le lingue del mondo. Il nostro Zabob faceva riferimento proprio a un uso regionale, che non ha cittadinanza in italiano normale.
Per farla breve: *a pomeriggio non si può dire (personalmente non l’ho mai sentito), se non come idiotismo regionale, da quanto ho capito pure marginale. Normalmente, si dice e si scrive «Ci vediamo nel pomeriggio» oppure, con una sfumatura di significato diversa, «Faccio la spesa di pomeriggio» (azione abituale).
Esistono però anche costrutti e parole che sono propri solo di alcune regioni, ma non sono accettabili nella lingua sovrarregionale. Credo che lo stesso avvenga per tutte (o quasi tutte) le lingue del mondo. Il nostro Zabob faceva riferimento proprio a un uso regionale, che non ha cittadinanza in italiano normale.
Per farla breve: *a pomeriggio non si può dire (personalmente non l’ho mai sentito), se non come idiotismo regionale, da quanto ho capito pure marginale. Normalmente, si dice e si scrive «Ci vediamo nel pomeriggio» oppure, con una sfumatura di significato diversa, «Faccio la spesa di pomeriggio» (azione abituale).
Ultima modifica di Ferdinand Bardamu in data gio, 04 dic 2014 12:17, modificato 1 volta in totale.
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Neanch'io, mai.Animo Grato ha scritto:Non ho mai sentito "a pomeriggio", nemmeno nel parlato più "libero".
Colpa mia, che fino a oggi ero convinto che si potesse dire "a pomeriggio". Grazie a questo forum e soprattutto a Arnoldas che ci segue da lontano ho scoperto che il mio era un errore. Non volevo scatenare un putiferio. Faccio ammenda e mi cospargo il capo di cenere.
Oggi com'oggi non si sente dire dieci parole, cinque delle quali non sieno o d'oltremonte o nuove, dando un calcio alle proprie e native. (Fanfani-Arlìa, 1877)
- Ferdinand Bardamu
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Si consoli: pare che ci siano professoresse di latino e greco che adottano questo costrutto errato.Zabob ha scritto:Colpa mia, che fino a oggi ero convinto che si potesse dire "a pomeriggio". Grazie a questo forum e soprattutto a Arnoldas che ci segue da lontano ho scoperto che il mio era un errore. Non volevo scatenare un putiferio. Faccio ammenda e mi cospargo il capo di cenere.
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È errato al posto di durante il pomeriggio; ma si può dire "a pomeriggio inoltrato", "da mattina (fino) a pomeriggio".Ferdinand Bardamu ha scritto:Per farla breve: *a pomeriggio non si può dire
Non voglio addurlo a scusante, ma a sera e a notte si posson dire (anzi, sono letterari).
O anche «Ci vediamo oggi pomeriggio».Ferdinand Bardamu ha scritto:Normalmente, si dice e si scrive «Ci vediamo nel pomeriggio»
Sarà leccese. Io, a ogni buon conto, son di origine barese. Pensandoci bene, è probabile che abbia mutuato il modo errato da mia madre, che dice «*a pomeriggio vado dalla parrucchiera (anzi, dalla pettinatrice)», «perché non vai dalla zia *a pomeriggio?» ecc.Ferdinand Bardamu ha scritto:Si consoli: pare che ci siano professoresse di latino e greco che adottano questo costrutto errato.
Oggi com'oggi non si sente dire dieci parole, cinque delle quali non sieno o d'oltremonte o nuove, dando un calcio alle proprie e native. (Fanfani-Arlìa, 1877)
Cari amici, chiedo scusa per la mia opinione cosi' rigida...
Lo sapete, anche in Lituania ci sono quattro dialetti principali e comunicare fra di noi in dialetti sarebbe impossibile...
Pero' da noi esiste la lingua comune che si chiama anche la lingua statale e noi tutti quanti siamo obbligati (!) usarla. Se uno, p.es., parla in proprio dialetto io posso tranquillamnte dire: "Per cortesia, signore (signora), sa parlare lituano?!!" E in altro modo come?!.
Va be'... Lasciamo stare... A proposito, caro Zabob, la nostra regina (medioevo) fu una tale Bona Sforza, principessa di Bari... 




- Ferdinand Bardamu
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