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Glottologia controfattuale: esito di «Saturni/Solis dies»

Inviato: dom, 26 apr 2015 0:16
di Ferdinand Bardamu
I nomi della settimana in italiano traggono origine dai nomi dei pianeti. Fanno eccezione sabato (‹ SABBĂTUM) e domenica (‹ [DIES] DOMĬNĬCA), il primo d’origine ebraica, mediata dal greco, e il secondo impostosi per l’influsso cristiano.

La mia domanda è questa: se questi due nomi non avessero sostituito quelli pagani, ossia rispettivamente Saturni dies (o dies Saturni, secondo un altro ordine, che non è però quello dell’etimo dei giorni italiani) e Solis dies, quale sarebbe stato l’esito italiano? Se per Solis dies direi soledí, che cosa si sarebbe fatto di Saturni dies? Saturdí o saturnedí?

Mi rendo conto che il quesito è un pochino ozioso, ma nondimeno può essere curioso.

Inviato: dom, 26 apr 2015 11:47
di Carnby
Satordì? La u era breve...

Glottologia controfattuale: esito di «Saturni/Solis dies»

Inviato: dom, 26 apr 2015 15:07
di Animo Grato
Ferdinand Bardamu ha scritto:[P]er Solis dies direi soledí
O soldì? In venerdì l'-is di Veneris è sparito.

Inviato: dom, 26 apr 2015 18:46
di Ferdinand Bardamu
Però l’-i di Mercuri in mercoledí e l’-ae di Lunae in lunedí si sono mantenuti.
Carnby ha scritto:Satordì? La u era breve...
Non sarebbe meglio satornedí? Mi pare che per gli altri giorni della settimana, con l’eccezione di venerdí che citava Animo Grato, si tenda a evitare la sincope, no?

Inviato: dom, 26 apr 2015 21:21
di Scilens
Mercule! Era un'esclamazione già dei Latini: "per Mercurio!".
M'immagino un eventuale 'soledì', o al limite anche 'soldì', se non ci fosse stata già la parola "soldo".

Inviato: dom, 26 apr 2015 22:10
di Ferdinand Bardamu
Scilens ha scritto:Mercule! Era un'esclamazione già dei Latini: "per Mercurio!".
Mercurio? Mehercle (o hercŭle o hercle) vuol dire ‹per Ercole!›.
Scilens ha scritto:M'immagino un eventuale 'soledì', o al limite anche 'soldì', se non ci fosse stata già la parola "soldo".
Provo a ragionarci su. Sappiamo che, nel passaggio dal latino all’italiano, la sincope delle parole sdrucciole fu un fenomeno generalizzato; essa però non si applicava qualora l’incontro fra le due consonanti non fosse conforme alla fonotassi della nascente lingua italiana, sicché SOLIDU è diventato soldo, ma NUMERU non è diventato *nombro, bensí novero (gli esempi e la spiegazione sono tratti da qui).

Ora, i nomi dei giorni della settimana sono tutti rappresentati da parole ultimali o tronche, perciò la sincope non si applica, per lo meno non in maniera sistematica (venerdí fa eccezione). Nel caso di Solis dies immagino inoltre che sarebbe potuta scattare l’analogia con Lunae dies, inibendo la possibile caduta della sillaba pretonica.

Mi affido però agli esperti, anche per una revisione di questa mia congettura.

Inviato: dom, 26 apr 2015 23:51
di valerio_vanni
Ferdinand Bardamu ha scritto:Però l’-i di Mercuri in mercoledí e l’-ae di Lunae in lunedí si sono mantenuti.
Nel primo caso si è mantenuta, ma in maniera poco decisa (si sente anche "Mercoldì").

Inviato: lun, 27 apr 2015 19:29
di Carnby
Ferdinand Bardamu ha scritto:Mercurio? Mehercle (o hercŭle o hercle) vuol dire ‹per Ercole!›.
In questo caso credo che si sia trattato di dissimilazione (mercol[e] invece di mercor, attestato in Belli e altri) invece che di paretimologia con Ercole...

Inviato: lun, 27 apr 2015 21:04
di Ferdinand Bardamu
Carnby ha scritto:
Ferdinand Bardamu ha scritto:Mercurio? Mehercle (o hercŭle o hercle) vuol dire ‹per Ercole!›.
In questo caso credo che si sia trattato di dissimilazione (mercol[e] invece di mercor, attestato in Belli e altri) invece che di paretimologia con Ercole...
Son convinto anch’io della dissimilazione della seconda /r/ in MERCŬRĬI DIE(M)mercoledí. Quel che dicevo sopra è che Mehercule, che ha portato ad esempio Scilens, in latino non ha che fare con Mercurio, ma con Ercole, perciò non c’entra nulla.

Se ipotizzassimo che vi sarebbe stata una sincope in SATŬRNI DIE(M), che ne sarebbe stato dell’incontro di consonanti -RND-? Si sarebbe risolto in un satordí o in un satondí?

Inviato: lun, 27 apr 2015 21:41
di Carnby
Ferdinand Bardamu ha scritto: Quel che dicevo sopra è che Mehercule, che ha portato ad esempio Scilens, in latino non ha che fare con Mercurio, ma con Ercole, perciò non c’entra nulla.
Sì, ho capito, però mi pare che ci sia stato qualcuno che ha sostenuto come alla base del mercoledì italiano ci sia stato anche un accostamento paretimologico con Ercole (non ho fonti sottomano).
Ferdinand Bardamu ha scritto: Se ipotizzassimo che vi sarebbe stata una sincope in SATŬRNI DIE(M), che ne sarebbe stato dell’incontro di consonanti -RND-? Si sarebbe risolto in un satordí o in un satondí?
Direi satordì ma non sono sicurissimo.